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Il concetto di abuso e le sue forme


Il termine abuso (dal latino abùsus) che indica un uso illecito, illegale o eccessivo di qualcosa, è andato - nel corso del tempo - soppiantando quello di maltrattamento, nell'ambito della problematica della violenza sui bambini.
Secondo il Consiglio d'Europa gli abusi sono "gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettuale e morale: le manifestazioni di questi sono la trascuratezza e/o le lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare e di altri che hanno in cura il bambino".
Le manifestazioni dell'abuso comprendono:
- sevizie, abbandoni, assenza totale di cure;
- carenze di cure fisiche, educative, affettive;
- strumentalizzazione in caso di conflitti e di difficoltà economiche;
- sfruttamento a scopo di lucro;
- avvio al consumo e allo spaccio di droga;
- emarginazione ed esclusione dalla fruizione di servizi educativi e sociali;
- imperfetta o incompleta soddisfazione delle esigenze psicopedagogiche;
- omissione di vigilanza su servizi pedagogici ed assistenziali;
- ingiustizie e disparità di trattamento.
Il concetto di abuso comprende sia le violenze fisiche sia quelle psicologiche e si sostanzia in atti volontari da parte degli adulti (e non solo) che danneggiano in modo - spesso grave e permanente - le potenzialità di crescita del bambino.

Tratto da LA SPENDIBILITÀ DEL SAPERE SOCIOLOGICO di Angela Tiano
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