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CONFRONTO DURKHEIM-VEBLEN / WEBER-SOMBART


Sia Durkheim che Veblen sono molto più influenzati dal positivismo, rispetto a Sombart e Weber che si sono formati nel clima culturale antipositivista dello storicismo tedesco.
Il loro istituzionalismo di ispirazione positivista li allontana dalla sociologia economica tedesca che si sostituisce in aperta polemica con l'idea di un'assimilazione delle scienze della società a quelle della natura e mira piuttosto alla costruzione di modelli teorici delimitati nello spazio e nel tempo.
-Sombart e Weber spiegano le origini e la diffusione del capitalismo; Durkheim e Veblen spiegano le conseguenze sociali del capitalismo.
-Essi hanno un differente orientamento all'economia: per Sombart e Weber il rapporto tra ec e sociologia economica è di complementarità tra le due prospettive d'indagine: la sociologia doveva chiarire il contesto istituzionale all'interno del quale era possibile tentare di applicare gli schemi dell'economia. Durkheim e Veblen invece considerano la sociologia economica in una posizione più "imperialistica" nei confronti dell'economia.
-Il programma scientifico di Durkheim e Veblen è un istituzionalismo positivistico temperato che non cade mai nella trappola stadi di sviluppo universali e necessari e delle leggi evolutive della società. È più attento all'indagine storico empirica, riconosce l'apertura e l'indeterminazione dei processi storici e per questo si avvicina alla posizione di Sombart e Weber (con i quali è comune il rifiuto di una visione individualistica dell'azione economica); quello di Sombart e Weber è un istituzionalismo storicamente orientato che contribuisce a mettere in evidenza la complessa trama istituzionale che è necessari perché possa emergere il capitalismo, Durkheim e Veblen sottolineano come l'economia capitalistica, via via che si sviluppa, non possa più essere efficacemente regolata dal quadro istituzionale nel quale si era originariamente formata e per questo generi dei costi sociali crescenti.

CONFRONTO DURKHEIM/VEBLEN:
a) è comune la sfiducia sulla capacità di requilibrarsi del mercato senza un'adeguata regolazione istituzionale;
b) entrambi vogliono forme di regolazione dell'economia che limitino il ruolo del mercato, ma Veblen si affida al ruolo guida degli ingegneri, Durkheim alle corporazioni.
c) la loro analisi è efficace nel metter in evidenza i costi sociali del capitalismo di mercato, ma è debole nel delinearne le possibili soluzioni.
d) Durkheim abbozza una teoria generale dei processi che portano alla formazione e al cambiamento delle istituzioni, ma resta vincolato all'indagine storico-empirica e si concentra sulle difficoltà di integrazione della società moderna, dominata dalla divisione del lavoro e dal capitalismo di mercato. Veblen si pone l'obiettivo di sviluppare un'economia evoluzionista, basata sul ruolo delle istituzioni; lavora anch'egli ad una teoria delle origini e del cambiamento delle istituzioni e mette a fuoco le contraddizioni del capitalismo di mercato.
e) Entrambi sono attratti dall'idea di fondare uno studio della società su basi simili a quelle delle scienze della natura: Durkheim vuole gettare le basi di una "scienza della morale" per dare un fondamento scientifico alle difficili scelte che gli uomini si trovano ad affrontare nella società moderna; Veblen si ispira al modello delle scienze naturali (scienze biologiche) per ricostruire su basi diverse da quelle della società tradizionale l'analisi economica.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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