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Caos allo stadio

15 febbraio 1995

La partita amichevole Eire-Inghilterra viene interrotta e definitivamente sospesa all'inizio del secondo tempo perché gli hooligans inglesi tempestano il campo con spranghe, seggiolini e qualsiasi altro oggetto si presti ad essere lanciato, impedendo così la ripresa del gioco. In un secondo momento si sfogano sul pubblico irlandese sottostante e le immagini di terrore delle famiglie irlandesi fatte oggetto di lanci e insulti faranno il giro del mondo. Il calcio serve da terreno di battaglia per scopi ben definiti, che esulano dal contesto della partirta. Combat 18 e il neonato British Movement hanno deciso che la partita costituisce l'occasione più propizia per tentare di ostacolare il processo di pace che sta sviluppandosi sulla questione dell'Ulster. Gli hooligans o pseudo-tali che prendono parte agli incidenti sono tutti schedati e conosciuti come membri di organizzazioni estremiste. Durante il fitto lancio di oggetti che provoca la sospensione del match si possono distintamente udire in diretta televisiva i cori provenienti dal settore riservato agli inglesi: "Ulster is British", "No Surrender to the I.R.A.".

Tra parentesi è indicato il numero di tesi correlate



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