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La tesi del giorno

Domotica assistenziale: la casa intelligente per gli anziani

Domotica assistenziale: la casa intelligente per gli anzianiIl rapido invecchiamento della popolazione ha aumentato il numero di anziani: alcuni hanno la possibilità di vivere un "invecchiamento di successo" (pensiamo agli ultracentenari ancora attivi), altri invece si trovano a vivere un "invecchiamento di disabilità".
Sono anziani fragili, non più completamente autonomi che hanno bisogno di sostegno ed aiuto.
Per rispondere a queste esigenze anche la tecnologia si mette al servizio della cura e prevenzione: nel suo lavoro la dott.ssa Marica Ciccarelli presenta le ultime novità nel campo della domotica, tecnologie per una "casa intelligente", per gli anziani: "la domotica assistenziale è un ramo della domotica nata per rispondere all’esigenza di creare degli spazi di vita autonoma a persone anziane e disabili, riducendo, così, il numero degli ingressi nelle strutture protette".

Nel campo assistenziale la domotica segue principalmente due strade: la domotica per l'autonomia e la domotica per la sicurezza.
La prima "prevede automazioni di diverso tipo che, integrate da un sistema di gestione unitario, permettono anche a chi ha difficoltà (soprattutto motorie) di avere un controllo autonomo della casa, per poterci vivere al meglio", mentre la seconda "pensata soprattutto per l’anziano (che non sempre ha familiarità con la tecnologia) o per la persona con disabilità mentali/cognitive è basata su dispositivi “nascosti” all’interno della casa e il suo obiettivo è quello di garantire condizioni di benessere e sicurezza".

A livello europeo esistono vari programmi dedicati allo sviluppo della domotica per le categorie deboli, il più importante, con funzione di coordinamento, è l'Ambient Assisted Living Joint Programme (AALJ) che coinvolge 23 Paesi. Lo scopo del programma è proprio incoraggiare la ricerca sull'invecchiamento della popolazione e la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) che possano favorire la dignità e l'autonomia degli anziani, ridurre i costi dell'assistenza sanitaria ed offrire nuove opportunità per l'industria.

Nell'ambito di questo programma, come ci ricorda la dott.ssa Ciccarelli, due sono i principali progetti finanziati in Italia:
- Healt@home: "Un progetto rivolto ai cittadini anziani affetti da scompenso cardiaco cronico. Ai soggetti vengono forniti dei sensori indossabili, ovvero dispositivi per il monitoraggio dei parametri cardiovascolari e respiratori. Allo stesso tempo questi dispositivi permettono al personale medico di sorvegliare e gestire a distanza la patologia".
- Happy Ageing: "i principali obiettivi del progetto sono: supportare l’indipendenza degli anziani e dare loro sicurezza in casa propria, con particolare attenzione a chi vive da solo".
Il sistema di monitoraggio sviluppato nel progetto prevede tre moduli:
- il Lifestyle monitor, capace di registrare le principali attività dell’anziano che hanno luogo in casa e confrontarle con quelle abitualmente svolte. Il suo scopo è di ricordare all’utente le principali attività da svolgere (es. prendere le medicine).
- Il Navigation assistant, che supporta l’utente nel muoversi in un ambiente chiuso.
- Il Personal assistant, caratterizzato da due gruppi di funzioni: il primo di supporto allo svolgimento di attività comuni, il secondo di supporto nella ricerca di oggetti personali smarriti in casa.

La dott.ssa Ciccarelli ci presenta quindi un altro progetto, dove la domotica assistenziale diventa uno strumento per aiutare a migliorare la mobilità dell'anziano e, di riflesso, la qualità della vita in casa e fuori: si tratta di un sistema di monitoraggio a distanza delle competenze motorie dell’anziano.
"Monitorare le capacità dell’anziano (ad esempio la deambulazione) ci permette di scovare eventuali situazioni o fattori di rischio, difficoltà o deficit prima che si manifestino e dai quali poter attivare delle misure volte a prevenire un evento dannoso che possa compromettere la salute dell’anziano e quindi la sua autonomia".
Il progetto deriva dallo studio dei risultati del Center for Eldercare and Rehabilitation Technology (CERT), che si occupa proprio della raccolta e rielaborazione dei dati provenienti dalle abitazioni di anziani con varie disabilità, per studiare nuove tecnologie e pratiche che possano migliorarne le qualità motorie.

Tra i principali dispositivi usati per il monitoraggio a distanza delle competenze motorie vengono citate dalla Ciccarelli:
- Sensewear Armband: si tratta di un rivoluzionario monitor multi sensore a forma di fascia che misura in modo continuo parametri fisiologici e dati di attività fisica. ( dispendio energetico, passi, calorie..).
- Simbad (Sistema Integrato di Monitoraggio Biomedico per l’Automated assisted living in ambito Domestico): monitora il movimento e rileva le eventuali cadute.
- Baropodometria: una pedana baropodometrica composta da migliaia di sensori che sono in grado di misurare la deformazione generata dalla forza applicata dal piede sulla pedana, che permetterebbe di rilevare la deambulazione, l'equilibrio e la postura.
- Braccialetto dotato di sensori di movimento, che permettono di rilevare la mobilità articolare e la fatica nei movimenti quali flessioni o circonduzioni.
- il Dinamomentro per registrare la forza nella presa della mano, che può essere innestata sulla maniglia del frigorifero o degli sportelli.

Tutti questi rilevamenti, conclude la dott.ssa Ciccarelli, potrebbero aiutare a definire lo stato di salute delle capacità motorie dell'anziano, permettendo di stabilire delle strategie rieducative ad hoc per migliorarne le condizioni, oltre alla possibilità di inserire nuovi strumenti domotici in casa per una maggiore sicurezza.

Certamente vi sono ancora numerosi ostacoli da risolvere perché il progetto prenda piede, come afferma la stessa dott.ssa Ciccarelli: una certa resistenza tecnologica, la relativa bassa diffusione della domotica, ma, soprattuto, "è opportuno chiedersi se i soggetti destinatari e le famiglie sono disposti o hanno a disposizione le risorse finanziare per la costruzione della casa domotica e per l’installazione dei dispositivi rivolti al monitoraggio a distanza; chi, inoltre, si prenderà carico della creazione del Control Centre e chi saranno le figure professionali impiegate nella gestione e, ancora, chi penserà a coprire gli oneri previsti dal lavoro delle figure professionali chiamate ad intervenire".
L'argomento è sicuramente di grande interesse, come dimostra il fatto che il 2012 è stato proclamato “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni”.

Visita la tesi:

Il monitoraggio a distanza delle competenze motorie dell'anziano: domotica e ipotesi progettuali
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