La tesi del giorno
Inondazioni: come prevenire?
Arriva l'autunno e tornano le alluvioni.
Il crollo del ponte sull'Albenga , che ha causato la morte di 3 persone e altrettanti dispersi, pone ancora una volta l'accento sull'allarme alluvioni.
Solo nel periodo compreso tra il 2000 e il 2012, la lista delle alluvioni e inondazioni avvenute in Italia raggiunge quota 20. Individuare le aree di intervento per la messa in sicurezza in relazione ai programmi di sviluppo urbanistico della città diventa quindi prioritario non solo per i geologi.
La tesi di
Massimiliano Degiorgis analizza il fattore della
vulnerabilità per il rischio inondazione, a partire dall’esigenza di una valutazione a priori dei danni da inondazione, basata sul valore atteso del danno per eventi di assegnata probabilità di accadimento.
La ricerca di Massimiliano spiega nel dettaglio come stimare la vulnerabilità fisica di un territorio: "
Le analisi di vulnerabilità hanno lo scopo di stimare la proporzione di danno potenziale che si potrà realizzare, cioè il valore atteso del danno. La valutazione della vulnerabilità presuppone una visione interdisciplinare ampia, capace di sintetizzare e riunire in modo coerente una compagine di discipline diverse e un insieme di criteri differenti, talvolta divergenti Una sua stima risulta di norma un processo complesso che deve tener conto di numerosi fattori tra cui la tipologia dell’evento, le intensità ad esso correlate, la connotazione fisica degli elementi in studio e l’esistenza di eventuali piani di emergenza. Per superare l’ostacolo di stima, in campo tecnico, si assume spesso un valore massimo di vulnerabilità, ponendola cioè pari all’unità in una scala tra 0 e 1: questo tipo di scelta è spesso dettato dalla necessità di costruire piani in tempi brevi atti a fronteggiare la situazione di grave dissesto in cui sempre più si trova il territorio. La conoscenza dell’effettiva vulnerabilità diventa però cruciale se si vogliono effettuare valutazioni di carattere economico."
Il caso studio esposto nell'elaborato, il fiume
Centa, dimostra come l'
urbanizzazione selvaggia di alcuni territori non è sempre sostenibile: "
L’analisi dei dati storici riguardanti il fiume Centa dimostra che la città di Albenga risulta essere una delle località a maggior rischio di inondazione della Regione Liguria. Le cause principali di tale inaccettabile livello di rischio sono da ricercarsi nella deviazione dell’antico corso d’acqua e nella progressiva urbanizzazione del tratto terminale, con conseguente riduzione della sezione di deflusso."
In base alle ricerche e alle analisi effettuate l'autore trae diverse conclusioni, che si rivelano fondamentali per limitare i danni fisici provocati dalle inondazioni e prevedere con sufficiente anticipo il rischio di alluvione.
Fonte dell'immagine: http://www.sopravvivenzatotale.com/category/inondazione/
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Studio della vulnerabilità a differente scala spaziale di evento per fenomeni di inondazione con scopi assicurativi

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