La tesi del giorno
La scelta dei cognomi
Non sarà una priorità per il nuovo Governo, ma la possibilità di aggiungere il cognome materno è ancora un diritto negato in Italia, che merita di essere tutelato e disciplinato in nome della parità dei sessi.
In questo modo non si è però raggiunta la piena parità tra i coniugi, dato che, «immotivatamente, soltanto alla moglie è fatto obbligo di evidenziare attraverso il cognome il proprio stato di coniugata»." Il fatto che tutti i membri del nucleo familiare portino lo stesso cognome costituisce «un simbolo dell'unità della famiglia» e la disciplina tradizionale del cognome, che esprime la continuità della famiglia-casato, presuppone «un unico criterio: è in ogni caso al cognome del coniuge o del genitore di sesso maschile, infatti, che spetta il ruolo di simbolo dell'unità o della continuità familiare». La scelta del doppio cognome è una delle tante battaglie per la piena e legittima parità nei rapporti uomo donna, in quanto permette il riconoscimento di entrambe le figure che ci hanno generati. In tutto sono sette i disegni di legge proposti ma mai approvati a favore dell'utilizzo del doppio cognome, nonostante a livello comunitario la parità dei coniugi sia legalmente riconosciuta. Per ora dobbiamo accontentarci della possibile richiesta del cambio del cognome all'anagrafe, procedura burocratica piuttosto complessa che consente di aggiungere al cognome del padre quello della madre, in attesa della piena attuazione del diritto civile di scegliere la propria identità, una delle poche riforme a costo zero. Fonte dell'immagine: http://www.unaqualunque.it/a/2461/il-gioco-del-potere-attribuzione-del-cognome-materno.aspx