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La tesi del giorno

La scelta dei cognomi

La scelta dei cognomiNon sarà una priorità per il nuovo Governo, ma la possibilità di aggiungere il cognome materno è ancora un diritto negato in Italia, che merita di essere tutelato e disciplinato in nome della parità dei sessi.

"Una concezione patriarcale della famiglia" quella che prevede che i bambini nati nel nostro Paese acquisiscano automaticamente solo il cognome del padre. A questo proposito Equality Italia ha lanciato una campagna a sostegno della scelta dei cognomi attraverso una petizione che invita il Parlamento Italiano ad approvare "una normativa chiara e certa sulla possibilità di scelta del cognome, che sia quello del padre o della madre o di entrambe".

La valenza di tale iniziativa è illustrata nella tesi di master della dott.ssa Maria Giada Curia "L'evoluzione giuridica della donna italiana" che analizza le discriminazioni che ancora permangono a livello legislativo e sociale.

In materia di nome di famiglia, infatti, vi è un legame particolarmente forte tra disciplina giuridica ed un certo costume radicato nella società tanto che quest'ultimo diventa alle volte, ancora oggi, una consuetudine giuridicamente vincolante. E' il caso del cognome dei figli oppure dell'aggiunta del cognome del marito a quello della moglie.

"La legge n. 151 del 1975, abrogando numerose disposizioni del codice contrarie al principio della parità dei coniugi, stabilì che «La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze» (art. 143-bis del codice civile).
In questo modo non si è però raggiunta la piena parità tra i coniugi, dato che, «immotivatamente, soltanto alla moglie è fatto obbligo di evidenziare attraverso il cognome il proprio stato di coniugata»
."

Il fatto che tutti i membri del nucleo familiare portino lo stesso cognome costituisce «un simbolo dell'unità della famiglia» e la disciplina tradizionale del cognome, che esprime la continuità della famiglia-casato, presuppone «un unico criterio: è in ogni caso al cognome del coniuge o del genitore di sesso maschile, infatti, che spetta il ruolo di simbolo dell'unità o della continuità familiare».

La scelta del doppio cognome è una delle tante battaglie per la piena e legittima parità nei rapporti uomo donna, in quanto permette il riconoscimento di entrambe le figure che ci hanno generati. In tutto sono sette i disegni di legge proposti ma mai approvati a favore dell'utilizzo del doppio cognome, nonostante a livello comunitario la parità dei coniugi sia legalmente riconosciuta. Per ora dobbiamo accontentarci della possibile richiesta del cambio del cognome all'anagrafe, procedura burocratica piuttosto complessa che consente di aggiungere al cognome del padre quello della madre, in attesa della piena attuazione del diritto civile di scegliere la propria identità, una delle poche riforme a costo zero.

Fonte dell'immagine: http://www.unaqualunque.it/a/2461/il-gioco-del-potere-attribuzione-del-cognome-materno.aspx

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