La tesi del giorno
Sharing economy: il caso Airbnb
Dopo le proteste dei taxisti contro Uber, app che mette in collegamento diretto utenti e i servizi di auto a noleggio con conducente, anche Airbnb è finita nei guai.
Le due startup, esempi di successo della sharing economy, offrono i loro servizi a prezzi decisamente concorrenziali e hanno cambiato il modo di viaggiare di milioni di persone.
Airbnb è un portale online che mette in contatto persone in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono uno spazio extra da affittare, generalmente privati.
Il governo della Catalogna ha inflitto una multa di 30 mila euro all'azienda rea di non aver rispettato e leggi locali in materia di affitto. Una legge catalana datata 2012, infatti, impone la registrazione di tutti gli appartamenti affittati per turismo presso un ente apposito, che poi trasferisce i dati al Ministero del Turismo spagnolo. La stessa legge, inoltre, dichiara illegale la pratica di affittare stanze all'interno degli appartamenti. (Fonte: ilsole24ore)
«Il problema è che il servizio di Airbnb agisce spesso al confine fra ciò che è legale e ciò non lo è – specialmente nei casi di subaffitto, sul quale le norme sono spesso poco chiare o contorte. Senza contare che spesso chi affitta la propria stanza attraverso Airbnb poi non paga le tasse su quanto incassa: il sito del servizio spiega che chi ospita potrebbe essere soggetto a imposte locali e nazionali nel tuo paese e aggiunge: ci aspettiamo che tutti gli host rispettino le proprie normative locali, i contratti, le autorità fiscali e qualsiasi altra legge applicabile al loro caso. Sei responsabile della gestione delle tue tasse e degli eventuali obblighi fiscali. Chi affitta sistematicamente una stanza o una casa di fatto svolge lo stesso servizio di hotel, ostelli e bed and breakfast, ma senza essere ufficialmente registrato come tale e a volte senza dichiarare al fisco quanto guadagna. Inoltre, mentre gli hotel sono tenuti a rispettare precise norme sanitarie e relative alla sicurezza delle strutture, chi affitta o subaffitta informalmente non ha alcun dovere in questo senso.» (Fonte: IlPost)
Il dott. Fabio Miceli, nella sua tesi dedicata ai nuovi modi di fare impresa su internet, si concentra proprio sul caso Airbnb.
Come ci racconta il dott. Miceli, Airbnb è un'impresa relativamente giovane, nata nel 2007 da un'intuizione di Brian Chesky e Joe Gebbia, che in soli 5 anni è cresciuta esponenzialmente, raggiungendo a giugno 2012 i numeri di 10 milioni di notti prenotate e di 4 milioni di viaggiatori che hanno usato il sito.
«Sin dagli inizi il team ha rappresentato il più grande punto di forza del progetto. È proprio a questi, ovvero ai fondatori, che è stata riconosciuta la totale fiducia quando Airbnb era più un'idea che un'impresa. Nell'arco di pochi anni quest'idea è diventata un'impresa globale presente in tutto il mondo. Per gestire questa crescita e preservare lo spirito della start-up sono state scelte delle persone che, con un marcato spirito imprenditoriale, potessero seguire l'apertura degli uffici internazionali per assicurare la vicinanza alla community.»
«Airbnb è la punta di diamante delle società operanti nell'emergente sharing economy ed è stato in grado per prima di comprendere un bisogno insoddisfatto che sarebbe presto esploso, quello legato agli spazi abitativi. […] La capacità sottoutilizzata degli spazi abitativi si è rivelata una possibilità immensa che ha permesso ad ogni utente e ad ogni tipo di nucleo familiare di trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze. Dal giovane single che vuole condividere una casa e le spese, ad adulti che hanno a disposizione una camera in più appartenuta a un figlio ormai cresciuto, da proprietari di alloggi unici come castelli, case sugli alberi o igloo a persone che hanno solamente un divano da poter offrire.
Il sistema in cui il sito viene inquadrato è quello di stile di vita collaborativo, dove è possibile mettere a disposizione un'attività immateriale come un proprio spazio e condividerla con il resto del mondo. Quello che ne consegue è la possibilità di vivere un'esperienza unica per entrambi i partecipanti come quelle di immergersi completamente nella cultura locale e conoscere nuove persone da un lato e di viaggiare stando a casa incontrando nuove culture dall'altro.»
Fonte dell'immagine: www.siliconnews.es