La tesi del giorno
La gestione degli sbarchi clandestini
Tragedie del mare, così vengono ormai definiti i periodici naufragi dei barconi di migranti che dall'Africa cercano una via d'accesso per l'Europa, dove sempre più spesso il numero delle vittime supera quello dei sopravvissuti.
Purtroppo neppure l'operazione militare e umanitaria Mare Nostrum, nonostante i numerosi clandestini salvati, è riuscita a risolvere il problema degli sbarchi. Secondo l'UNHCR, per limitare queste tragedie è necessario che i governi forniscano urgentemente alternative legali ai pericolosi viaggi per mare, quali ad esempio il reinsediamento, l'ammissione per ragioni umanitarie e l'accesso agevolato al ricongiungimento familiare, garantendo alle persone disperate e bisognose di un rifugio la possibilità di cercare e trovare protezione e asilo. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)
Il tema della gestione delle emergenze in mare da parte della Guardia Costiera è stato affrontato dal dott. Massimiliano Carducci nella sua tesi.
«Profondi mutamenti politici si stanno verificando nei paesi della sponda africana del Mediterraneo - e nel Vicino Oriente - sovvertendo i regimi che per decenni li avevano condizionati. L'estrema instabilità politica ed economica di questi paesi spinge una parte rilevante della popolazione a ricercare condizioni di vita migliori per sé e per le proprie famiglie nei paesi democratici europei. Migliaia di persone ogni anno tentano questo viaggio della speranza via mare, ma non tutti, a causa dell'incertezza dei viaggi, riescono a veder realizzati i propri sogni. […] Il fenomeno migratorio verso le coste europee ha acquisito negli ultimi anni maggiore consistenza, alimentato dalle incertezze governative e dalla conseguente diminuzione dei controlli da parte dei paesi di provenienza. Data la nuova portata delle migrazioni e la conseguente necessaria risposta europea, la Guardia Costiera italiana e le altre Forze Armate italiane, Marina, Esercito, Aeronautica e Carabinieri è chiamata ogni anno all'opera di soccorso e assistenza di migliaia di migranti transmediterranei. Non si tratta solo di compiti istituzionali prioritari ma dell'essenza di una missione.»
«Benché non sia in genere l'Italia la meta finale dei viaggi dei migranti, le emergenze in mare intorno alle sue coste geograficamente implicano e determinano l'intervento dello Stato italiano, che è chiamato a porre in essere tutte le misure prime di soccorso che è in grado di produrre. Il sistema esperto qualificato ad operare sulle situazioni di rischio per garantire la sicurezza delle coste italiane e del mare antistante è la Guardia Costiera, che agisce nei porti e in mare con attività di polizia e di soccorso non solo allo scopo di salvaguardare direttamente la vita umana in occasione di tragici eventi, ma anche allo scopo di tutelare le risorse del mare da altre minacce tra cui quelle ecologiche.»
«Il fenomeno migratorio interessa costantemente, con prevalenza nella stagione estiva, numerose coste del Sud Italia e le nostre isole, in particolare le coste siciliane e Lampedusa. Quest'isola è chiamata anche Avamposto Italiano nel Mediterraneo per la sua posizione strategica e riceve senza sosta tutte le sollecitazioni geopolitico – umanitarie dei paesi che si affacciano sul nostro mare. Gli effetti degli avvenimenti che cambiano costantemente la situazione politica del Nord Africa arrivano sistematicamente a Lampedusa sotto forma di barche dotate di stabilità precaria e grandissime difficoltà di navigazione. Si tratta delle cosiddette carrette del mare che ogni giorno solcano sempre più numerose il mar Mediterraneo con il loro carico di persone stipate come merce da trasportare senza alcun riguardo per la loro sicurezza. È inquietante lo scenario che si presenta davanti agli occhi dei soccorritori a Lampedusa in questo complicatissimo periodo della storia e del Mediterraneo. È complicato interpretare e prevedere gli eventi, ma è di estremo conforto sapere che la certezza è rappresentata dal dispositivo posto in essere dalle Istituzioni per affrontare con determinazione questa situazione di emergenza umanitaria.»
Il carattere globale delle nuove emergenze ha dato vita a nuovi organismi internazionali di monitoraggio e gestione, come l'UNHCR, il FRONTEX e l'EUROSUR.
L'UNHCR, ovvero l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, opera sulla terraferma nelle situazioni di emergenza generate da conflitti. Essa funziona nel campo dell'accoglienza per il soccorso ai profughi. Il FRONTEX è un'istituzione dell'Unione europea deputata al coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati della UE e l'implementazione di accordi con i Paesi confinanti con l'Unione europea per la riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere. Infine, l'EUROSUR è uno strumento per il rafforzamento di FRONTEX: attraverso lo scambio di informazioni tra stati in tempo reale, la raccolta dati, l'analisi dei rischi e l'identificazione dei gruppi di migranti, avrà come obiettivi quello di limitare il numero dei cittadini di paesi terzi che entrano illegalmente nel territorio dell'UE, di ridurre il numero di decessi, di rafforzare la sicurezza interna in tutta l'UE contribuendo a prevenire la criminalità.
Come spiega il dott. Carducci, attualmente nessuno degli organismi sopracitati è in grado di controllare effettivamente sotto il profilo logistico ed operativo le frontiere marittime.
«Ciò significa che, laddove si crei la situazione di emergenza rispetto ad una migrazione transmediterranea, il mare diventa uno spazio in cui le capacità effettive, immediate ed efficaci di intervento degli organismi internazionali sono pressoché nulle. Né l'UNHCR né i più recenti FRONTEX ed EUROSUR, miranti al controllo delle frontiere, sono in grado di intervenire perché non hanno consistenti strumenti, né capacità operative tali da garantire la sicurezza in mare nelle situazioni di emergenza nel momento in cui si producono.
In realtà ci confrontiamo con l'inadeguatezza delle Organizzazioni internazionali ad intervenire prontamente in soccorso di migranti naufraghi, a fronte di un progressivo aggravarsi delle situazioni di emergenza che si sviluppano in mare, nel Mediterraneo.»
«Ultimamente il nostro Paese ha assunto unilateralmente l'iniziativa straordinaria e l'onere di predisporre un sistema di controllo e intervento, affidando alla Marina militare l'impresa (Operazione Mare Nostrum) di pattugliare non solo le acque nazionali ma anche le acque internazionali circostanti i nostri confini marittimi, al fine di controllare il fenomeno dell'immigrazione via mare con il suo carico di tragedie in termini di vite umane.
Peraltro, […] l'Italia affida la sicurezza lungo le sue coste e in mare ad un Sistema operativo esperto della sicurezza in mare che è la Guardia Costiera, il cui principale compito ormai da 150 anni è la salvaguardia della vita umana in mare, una missione estremamente complessa.»
Fonte dell'immagine: www.linksicilia.it