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La tesi del giorno

Il rinnovato impegno dell'UE e dell'Italia per l'energia pulita

Il rinnovato impegno dell'UE e dell'Italia per l'energia pulitaL'Unione Europea dopo l'uscita degli USA dall'Accordo di Parigi si è mostrata più determinata che mai nel proseguire il cammino intrapreso con tale accordo per una politica energetica rispettosa dell'ambiente. Immediatamente nel summit UE – Cina svoltosi a Bruxelles ha deciso di unire le proprie forze con la Cina, dando vita a una vera e propria alleanza per l'attuazione in pieno dell'Accordo di Parigi. Con questa alleanza UE e Cina si sono impegnate entrambe per diminuire l'utilizzo di combustibili fossili mediante lo sviluppo di tecnologie più verdi; ma non solo hanno deciso anche di puntare allo sviluppo di città "low – carbon" e di aumentare gli investimenti destinati ai progetti verdi.

Oltre all'alleanza con la Cina per un'energia pulita, l'Unione Europea ha deciso anche di collaborare con l'Unione Africana, mettendo nell'agenda del prossimo summit Africa – UE, che si svolgerà il 29-30 novembre 2017 ad Abidjan (Costa d'Avorio), i cambiamenti climatici e le energie rinnovabili.

L'Italia, che è chiamata ad attuare la politica energetica stabilita dall'Unione Europea, ha deciso di proseguire il cammino già intrapreso per l'attuazione dell'Accordo di Parigi; cammino che l'ha portata a porre alla base della nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) al 2030, in corso di elaborazione, la de-carbonizzazione del sistema energetico in linea con gli obiettivi di lungo termine dell'Accordo di Parigi.

Nella tesi Le politiche energetiche europee e nazionali: quali strategie? di Romina Giovannoli emerge che il rinnovato impegno dell'Unione Europea per attuazione dell'Accordo di Parigi, dopo l'uscita degli USA, non è altro che frutto di una particolare attenzione riservata a quest'accordo sin dall'inizio. Infatti «l'Unione Europea, che nei negoziati COP-21 ricopri un ruolo guida, contribuì in modo particolare a far entrare rapidamente in vigore l'Accordo di Parigi, facendo ratificare – con una procedura straordinaria – dal Consiglio dell'Unione l'Accordo e depositando presso la sede dell'ONU gli strumenti di ratifica il 4 ottobre 2016. Questa particolare decisione di far subito ratificare dal Consiglio dell'Unione Europea l'Accordo, permise di soddisfare in tempi brevi il requisito richiesto per l'entrata in vigore: la ratifica da parte di almeno 55 Parti che rappresentavano almeno il 55% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra. Così l'Accordo di Parigi entrò in vigore il 4 novembre 2016; a meno di un anno della sottoscrizione.» Inoltre «nel novembre 2016 la Commissione Europea ha presentato il Pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" che deve essere considerato nel contesto del ruolo guida svolto dall'Unione Europea verso un'energia più intelligente e più pulita per tutti al fine di attuare l'Accordo di Parigi.»

Mentre per quanto riguarda la decisione dell'Italia di proseguire l'attuazione dell'Accordo di Parigi, in piena sintonia con l'impegno assunto dall'Unione Europea, la tesi sottolinea «che il Governo italiano sta elaborando una nuova Strategia Energetica Nazionale al 2030 tenendo conto […] dell'Accordo sui cambiamenti climatici del dicembre 2015 (COP-21)».

Visita la tesi:

Le politiche energetiche europee e nazionali: quali strategie?