Il merchandising nella distribuzione 
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INTRODUZIONE 
 
 
A seguito delle  rapide e radicali trasformazioni verificatesi nella distribuzione al dettaglio in tutti i 
paesi industrializzati, assistiamo ad una notevole crescita di interesse da parte delle imprese nei 
confronti dell'attività cosiddetta di merchandising, argomento centrale di questo elobarato. 
 
Nel primo capitolo si è cercato di dare una definizione  unitaria  di  merchandising . Cio' non è stato 
proprio  semplice , infatti a seconda che ci si rivolga al responsabile di prodotto ,  al direttore 
commerciale o del supermercato , al direttore delle vendite  o ad un ufficio acquisti, riceviamo una 
seria di risposte molto differenti tra loro , assolutamente sbagliate in certe parti e confuse nel loro 
complesso . Questa difficoltà non è stata ancora del tutto superata nonostante dagli anni ‗70 e ‗80 il 
concetto , sia stato più volte spiegato e sempre più sono le aziende che ne adottano le tecniche. Sono 
percio' partita dall' origine  della parola per comprenderne le relative logiche evolutive. 
In seguito sono stati analizzati gli obiettivi, le leve e gli strumenti di merchandising del distributore 
e del produttore, capendo fin da subito che la soddisfazione del consumatore unisce i due attori 
nelle rispettive azioni di marketing che devono interagire fra di loro per migliorare l‘efficienza 
globale del canale, inteso come sistema verticale di marketing. 
 
Nel secondo capitolo ho effettuato un‘analisi sul comportamento del consumatore, e su come tutti 
cambiamenti di quest'ultimo convergano verso il marketing esperenziale e l'importanza del punto 
vendita come strumento di comunicazione. 
Assume in questo caso un 'importanza fondamentale l‘atmosfera del punto vendita poiché in grado 
di esercitare un'influenza rilevante   sul comportamento d‘acquisto, l‘impoverimento del 
consumatore che determina una discountizzazione o meglio una polarizzazione del mercato, la 
propensione all‘infedeltà del consumatore alla marca e all‘insegna e la tendenziale saturazione dei 
media classici che porta sempre più la pubblicità ad entrare nel punto vendita. Inoltre si sono 
cercate di capire le motivazioni d‘acquisto a seconda che si tratti di beni banali o problematici. 
 
Il terzo capitolo è il cuore di questa tesi, in quanto analizza le leve vere e proprie del  visual 
merchandising, ovvero il layout delle attrezzature, il layout merceologico e il display merceologico. 
Ovviamente prima si sono approfondite le logiche che stanno alla base della politica assortimentale, 
attraverso l‘osservazione e l‘ascolto della clientela che è sempre il punto di riferimento nelle scelte 
strategiche di un‘insegna. La formazione e presentazione dell‘assortimento, data l‘eterogeneità dei 
bisogni della clientela e la varietà della proposta industriale presente sul mercato, diventa sempre 
Il merchandising nella distribuzione 
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più complessa ma è anche una leva di differenziazione e posizionamento sempre più efficace. 
 
Si è ritenuto giusto dare spazio anche al visual merchandising nel quarto  capitolo, in quanto 
l‘atmosfera del punto vendita sta diventando una leva su cui puntare sempre più per differenziarsi 
dai concorrenti. 
 
Il quinto capitolo tratta invece un caso pratico, in cui ho analizzato il modello di merchandising del 
punto vendita Zara di Bologna 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il merchandising nella distribuzione 
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CAPITOLO 1    Il merchandising 
 
1.1. Il merchandising: origine della parola 
 
IL merchandising è uno dei termini di marketing che ha avuto una serie  traduzioni equivoche in 
teoria e in pratica . 
Ciò accade poiché spesso sono state associate al termine funzioni sbagliate , e allo stesso tempo il 
campo di applicazione di questo strumento è stato limitato. 
Perciò spesso abbiamo l‘impressione che il sia confuso , poiché confusa è la lettura che le persone 
fanno del termine. 
Per alcuni il merchandising rappresenta le parti e i materiali del  punto vendita (striscioni, poster, 
brani, display, scaffali , mobili, ecc.). Per altri non sono altro che persone che si occupano 
unicamente di sistemare   le suddette  parti  e  decorare il punto vendita. 
Ma il merchandising è molto più  di questo .  
Per comprenderne a pieno il significato di questo termine bisogna  risalire alla sue origini . 
Originatasi dal termine francese merchandi, la parola inglese merchandiser significa negoziante . 
Percio‘ la traduzione di merchandising  dovrebbe essere ― mercificazione‖ , parola che in italiano 
non corrisponde esattamente al significato dell‘attività così com‘è conosciuta. 
Il termine merchandising è stato utilizzato  per la prima volta negli Stati Uniti nel 1930 , è una 
derivazione della  dalla parola inglese merchandise .ii 
Cosi‘ , analizzando la sua origine è possibile giungere al significato letterale  del termine : 
―operazioni con merci‖ 
Numerosi  sono stati i tentativi di traduzione del termine che  hanno cercato di affermarsi  in diversi 
paesi. Ma, nonostante ciò , il ― buon vecchio merchandising ― è rimasto il termine  maggiormente 
utilizzato sia da parte di professionisti , che da parte del pubblico in generale. Questa stessa parola è 
usata  nei  mercati di Francia, Inghilterra, Germania, Portogallo e 26 in altri paesi.  
L‘origine del termine risale a questa data ,ma è nel corso degli anni 30 che assistiamo ad un 
cambiamento dei processi operativi dei dettaglianti e al rafforzamento del libero servizio. Questa 
innovazione nelle vendite ― retail‖ getta le basi per la creazione di una serie di nuove operazioni , 
che vanno ad aggiungersi alla classiche operazioni , implementate soprattutto in negozi alimentari. 
La vetrina diventa così precursore del merchandising  , che era considerata come la tecnica per 
                                                 
i
 http://pt.wikipedia.org/wiki/Merchandising#Origem_do_Termo 
ii
 merchandise † exchange of commodities; commodities of commerce. XIII. ME. marchaundise, mercandise — (O)F. 
marchandise, dial. † marcandise, f. marchand + -ise, repr. L. -ītia. 
So merchant XIII. ME. marchand, -aunt — (O)F. marchand, † march(e)ant :- Rom. *mercātante, sb. use of prp. of 
*mercātāre, f. mercārī, mercāt-, f. merx, merc- merchandise, whence also Mercurius  
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attirare l‘attenzione delle persone e attrarle all‘interno del negozio. 
Oggi l'attività di merchandising è molto più complessa e completa. Una delle più importanti 
organizzazioni internazionali coinvolte nel suo studio è THE POWER OF POINT OF PURCHASE 
Advertising International - POPAI: presenti in 22 paesi, con 66 
anni di attività, studia  tutto ciò che concerne il rapporto  esistente  tra la pubblicità nei punti vendita 
e questo strumento.  
È grazie a questa organizzazione che siamo riusciti a sintetizzare ciò che rappresenta  questo 
strumento: l‘ insieme delle tecniche volte a promuovere le vendite dei prodotti ottimizzando e 
massimizzando lo sfruttamento della superficie del punto vendita. 
Può essere messa in atto da dettaglianti, grossisti, rivenditori, produttori e distributori, da soli o in 
insieme, in funzione  del punto vendita,con l'obiettivo di accelerare il consumo.iii 
 
 
1.2. Il merchandising : il contesto storico 
 
Il merchandising comprende una serie di azioni a differenti livelli , atte a vendere meglio i prodotti 
nei pdv, Riguarda perciò tutto ciò che accade nel pdv al fine di migliorarne  i risulati. 
Il merchandising ricomprende il complesso dei fattori che contribuiscono a definire le 
caratteristiche fisiche del punto vendita e il complesso di azioni che in esso vengono svolte per 
caratterizzarlo e renderlo attraente per il consumatore. 
Il merchandising può quindi essere sinteticamente definito come il marketing del e nel punto 
vendita. 
Nel 1970  il merchandising era quasi completamente sconosciuto in Europa.  
Soltanto alcune società avevano iniziato a praticarlo , in forma abbastanza rudimentale, quando 
cominciava e prendere piede nel commercio anche il marketing, 20 anni dopo rispetto agli Stati 
Uniti. 
Per gli Stati Uniti,infatti  il conflitto in Europa  e poi l‘effettivo ingresso in guerra avevano segnato 
il decisivo superamento della crisi iniziata nel ‘29; nel 1939 infatti l‘economia americana stava 
recuperando i livelli di produzione precedenti all‘anno della caduta.iv 
In Europa la situazione era assai diversa. 
Occorre sottolineare che gli anni 50 erano stati dedicati erano stati dedicati soprattutto alla 
ricostruzione , anche industriali , a seguito delle rovine degli anni 40 , e che soltanto a ricostruzione 
compiuta prese avvio la vera ricostruzione di massa. 
                                                 
iii
  http://www.popai.it/message/9 
iv
  http://digilander.libero.it/laBeatGeneration/pdf/CONTESTO.pdf 
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Perciò Gli anni successivi alla fine del conflitto conobbero un notevole aumento dei redditi privati 
con conseguente espansione dei consumi dei beni durevoli (automobili, 
frigoriferi, televisioni) favorendo così la crescita industriale del decennio successivo. 
Durante il periodo di ― ricostruzione ― , avente come oggetto primario la scoperta del marketing ,  le 
grandi aziende europee si resero conto che il sistema della distribuzione risultava completamente 
inadeguato  , poiché non si prestava allo smercio in grande quantità dei prodotti di massa.  
C‘era stata senz‘altro una modernizzazione del commercio, ma  quest‘ultima si era limitata a 
rendere più produttivo l'atto commerciale , riducendone i costi. 
Siamo negli anni 70 , dove oltre alla rivoluzione della distribuzione ( il cosiddetto sviluppo del 
commercio moderno ) assistiamo anche allo sviluppo e alla diffusione delle tecniche del marketing  
,che diventarono onnipotenti negli anni 80 con  conseguenti forti attriti tra produttori e distributori. 
In effetti il primo periodo del marketing nell‘industria è caratterizzato dal mancato riconoscimento , 
se non dalla dimenticanza assoluta , volontaria  o no della distribuzione. 
Si produceva per il consumatore e si comunicava col consumatore. La distribuzione doveva soltanto 
obbedire. Il potere era in mano agli industriali che imponevano  le loro tariffe e addirittura i prezzi 
di vendita. 
I produttori erano convinti di aver trovato nel marketing l'arma assoluta che permetteva loro di 
istaurare un dialogo diretto col consumatore scavalcando il distributore. 
Il marketing degli industriali ignorava dunque  i problemi della distribuzione, ma  a poco a poco la 
battaglia del lineare espositivo tra le marche diventava sempre più aspra 
Fu allora che alcuni industriali iniziarono ad usare il merchandising , come strumento per 
conquistare il lineare espositivo , perché  il libero servizio generalizzato conferiva alla vendita tutto 
il suo valore. 
Alcuni rappresentanti poco scrupolosi , arrivarono al punto di proporre ai primi supermercati di 
―rifare‖ alcuni reparti - che non rispondevano piu' alle realtà del mercato - e di spingere fuori i 
concorrenti per occupare tutto lo spazio espositivo 
Era scoppiata la guerra del lineare , ma la parola merchandising era ancora sconosciuta e pochissimi 
industriali iniziarono ad interessarsi al lineare espositivo  dei propri prodotti nei punti vendita. 
(L‘oreal e Gervais Danone )v 
Dopo gli anni 1970 coi cambiamenti di mentalità delle parti in causa (produttori, distributori , 
consumatori) si rimettono in discussione i rapporti di forza ; l'arrivo di nuove tecniche , la modifica 
di  certi concetti  e la maturità della distribuzione conferma la leader-ship naturale del 
merchandising. 
Nel 1980 il merchandising , diventa di utilizzo comune anche per le catene dinamiche di negozi 
                                                 
v
  www.ipo.gov.pk/TradeMark/Downloads/Journals/Apr-1997.doc 
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9 
 
specializzati , superando il limite iniziale dei soli grandi punti vendita alimentari. 
Diviene strumento primario di tutti i tipi di punti vendita : abbigliamento , arredamento , farmacie , 
ottiche , boutique di lusso e tanti altri. 
Il merchandising ieri sconosciuto, oggi è assolutamente indispensabile. 
Tutti lo fanno poiché è lo strumento  che meglio consente ai produttori di commercializzare i loro 
prodotti e ai distributori di ottimizzare la redditività dello spazio di vendita.vi 
Ormai il merchandising è diventato una necessità assoluta per realizzare una commercializzazione 
efficace in un mondo in cui il venditore è quasi scomparso , ed il consumatore , diventato adulto , 
esercita tutto il suo libero arbitrio davanti all'offerta commerciale .vii 
 
 
1.3. Il merchandising come risposta all’avvento del libero servizio 
 
il merchandising è la risultante logica dell'evoluzione della distribuzione ed in particolare 
dell'avvento del libero servizio. 
Fin dai tempi remoti , da quando esiste lo scambio commerciale si fa del merchandising senza 
saperlo. Il vecchio cammelliere che per vendere meglio le sue arance le disponeva  a piramide, e per 
suscitare  il desiderio tagliava  in due le più belle faceva già del merchandising. 
L' importanza che il merchandising ha acquisito nel corso negli anni , non è altro che la diretta 
conseguenza dell'evoluzione nel tempo del commercio al dettaglio. L'importanza del venditore 
viene meno col tempo lasciando  carta bianca al prodotto , e alla capacità del merchandiser di far si 
che si venda da solo.  
Ma vediamo nel concreto gli steps  intermedi che hanno caratterizzato quest'evoluzione. 
 
 1 ) inizialmente , per la vendita di qualsiasi prodotto, non si disponeva di un locale , le botteghe 
non esistevano , la merce era esposta su banchetti , all'aperto o per terra. 
Il venditore aveva perciò un ruolo fondamentale : egli dove attirare i clienti al suo banco potendo 
contare solo sulle proprie capacità espressive , convincerlo ad acquistare la merce e discutere sul 
prezzo 
 
                                                 
vi
 http://www.marketingjournal.it/punto-vendita-teatro-marca-2/ 
vii
 http://www.infotecna.it/pagine/prodotti_ITCube.html 
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Figura 1 Donne al mercato 
 
 
2) a distanza di qualche anni fa il suo ingresso la 
bottega : un piccolo esercizio commerciale, 
generalmente affacciato sulla pubblica via e composto 
da un ambiente deputato alla vendita e da un adiacente 
laboratorio artigianale ove si lavorano le merci. Si 
svolge una vendita di tipo assistito :  Il cliente fa la 
propria richiesta , il venditore , recupera la merce nel 
retro bottega e torna al bancone , vantando le qualità 
della propria merce.  Il venditore risulta fondamentale  
: solo il suo carisma e la sua abilità nel vendere 
riusciranno ad abbattere  la barriera da lui stesso 
creata insieme al banco e allo scaffale tra cliente  
prodotto . 
  
Il merchandising nella distribuzione 
11 
 
 
Figura 2 bottegaio nel retrobottega 
 
 
 
3) Nel 1852   arrivano i grandi magazzini  
Bon marché inventati da Auristide  Bocicaut  I 
prodotti scavalcano la barriera del bancone e 
del venditore  ed occupano gli scaffali. Per la 
prima volta Il consumatore ha la possibilità di 
un contatto diretto ed immediato con  tutti i 
prodotti.  Il  venditore  deve solo consegnare i 
prodotti e non più come prima promuoverli,per 
cui il suo intervento è importante ,ma non più 
determinante. Assistiamo alla cosiddetta rivoluzione del commercio  
 
 
4) nel 1928 i grandi magazzini subiscono un'evoluzione diventando magazzini popolari:la 
superficie di vendita è più modesta e accoglie un numero inferiore di articoli , vendita e incasso 
semplificati. 
Il ruolo del venditore è sempre meno importante : il cliente sceglie da solo il prodotto , se lo fa 
confezionare dal venditore che lo consegna. 
 
5) Si arriva al libero servizio : il cliente circola liberamente nel punto vendita , sceglie i suoi 
Il merchandising nella distribuzione 
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prodotti e li mette nel carrello. Il venditore è completamente scomparso .  
Ciò coincide con l'avvento dei supermercati prima negli Stati  Uniti e poi nel 1950  in Europa. 
 
 
Figura 3 coda per l' apertura del primo supermercato in Belgio 1957 
 
 
È ovvio ch'è proprio con al scomparsa del venditore che il merchandising assume un ruolo decisivo, 
poiché  così si dice che  il prodotto deve vendersi da solo. 
In un contesto caratterizzato dall‘aumento delle dimensioni d‘impresa e delle superfici di vendita e  
dall‘ impiego di strategie di marketing differenziato  , il merchandising si evolve : il passaggio dalla 
mostra del prodotto alla sua disposizione  nei luoghi e nelle modalità più efficaci alla vendita , 
coinvolgendo studi riguardanti il comportamento d‘acquisto del consumatore e la redditività dello 
spazio lineare. 
Negli perciò il merchandising è stato formalizzato divenendo parte attività del marketing  del 
distributore ,e allo stesso tempo acquisendo sempre più rilevanza in quello operativo del produttore 
che in esso investe e s‘impegna per migliorare la propria competitività 
 
 
1.4. Il merchandising  : definizioni 
 
Quando si parla di merchandising bisogna tener ben presente, la cattiva comprensione del 
significato del termine. 
Infatti a seconda che ci si rivolga  al direttore commerciale , a quello di un supermercato , ad un 
ufficio vendite o acquisti o al responsabile di un prodotto , le definizioni fornite sono sempre 
differenti , mai chiare e precise e confuse nel complesso. 
Il merchandising nella distribuzione 
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Capita anche che questo sia confuso col contratto di licensing ch'è tutt'altra cosa: 
Possiamo definire il licensing come un‘attività commerciale che consiste nella cessione temporanea 
a terzi di un diritto all‘uso di un nome, di un‘immagine, di un marchio, di un logotipo depositato 
legalmente e proteggibile da un punto di vista giuridico. Tale diritto, previo corrispettivo pagamento 
di una royalty, può essere ceduto a fabbricanti di prodotti, a fornitori di servizi, oppure ad aziende 
che desiderino farne un uso pubblicitario o promozionale. 
Nonostante sia volto anch‘esso alla valorizzazione del Brand Equity , il merchandising è tutt‘altra 
cosa : è infatti l'insieme delle attività poste in essere dall'azienda produttrice e/o dal trade, atto alla 
realizzazione di un'efficiente ed efficace presentazione dei prodotti nel punto vendita. 
Differente è inoltre il ruolo che il merchandising assume per il produttore e per il distributore. 
il produttore intende il merchandising come uno dei principali strumenti di marketing, la sua 
principale risorsa strategica commerciale , per integrare i problemi della distribuzione e offrirne una 
soluzione 
Per il distributore questa soluzione è l'utilizzazione ottimale della sua superficie di vendita e del suo 
lineare ed è la base primaria della sua performance , in termini di profitto e giro d'affari per i due 
partner la battaglia di profitto si combatte sul lineare espositivo, quindi tutto ciò che contribuisce a 
migliorare la performance di prodotto – la presentazione, l' esposizione , la valorizzazione e la 
redditività- costituisce un tutto uno che si chiama merchandising 
 
Spesso si  cade nell'errore di considerare merchandising ciò che non lo è. 
La definizione generalmente accettata negli Stati uniti è quella proposta da kepnerrviii e poi ripresa 
dal comitato per le definizioni – istituito dall‘American Marketing Association – secondo i quali : 
 
il merchandising è la programmazione necessaria  per distribuire  la buona merce , al posto 
giusto , al momento giusto , a un buon prezzo ,nelle quantità appropriate. 
 
La buon merce è quella a cui i consumatori attribuiscono del valore, corrispondente ai proprio 
bisogni e alle proprie aspirazioni ; il posto giusto a seconda che si tratti di prodotti ad alto o bassa 
frequenza d‘acquisto ; il momento giusto  deve tener conto dei bisogni del momento , stagionali  ; il 
giusto prezzo è quello che da dinamicità alle vendite  , assicurando comunque redditività ; le 
quantità appropriate per clienti ad acquisto piccolo medio o grande 
 
In Europa le definizioni sono molteplici e tutte estremamente soggettive. 
Questo è una conseguenza del fatto che numerosi sono gli attori che fanno merchandising (o 
                                                 
viii
 J.E Masson : Il merchandising : come avere successo nel commercio moderno 2000 
Il merchandising nella distribuzione 
14 
 
credono di farlo ) . promotori vetrinisti ,rappresentanti ,  infatti svolgono delle azioni  che sono  
parte del  merchandising , ma sono soltanto i mezzi 
Una prima definizione che possiamo fornire è: 
 
“il merchandising è qualsiasi forma di promozione in-store . che non sia la vendita personale , 
progettata per far scattare  il comportamento d’acquisto” ix 
 
Infatti il soprannome assegnatogli è quello di Venditore invisibile. 
Alla base del merchandising ci sono anni di studi che provano la reattività del consumatore agli 
stimoli fisici e mentali tant‘è che quote rilevanti degli acquisti sono definite proprio nel punto 
vendita . 
 
Ed è proprio da questi presupposti che si sviluppa il merchandising come: 
 
“ una serie di tecniche attinenti l’esposizione del prodotto e finalizzate ad influenzarne la 
domanda “ 
 
Nel tempo di sono poi succeduti una serie di differenti approcci e relative definizioni più o meno 
allargate 
 
Una definizione è quella de l' academie des  sciences commercialesx , che pero' riduce il 
merchandising alla sola presentazione del prodotto 
  
“ il merchandising è una parte del marketing che comprende tutte le tecniche commerciali atte a 
presentare , nelle migliori condizioni materiali e psicologiche possibili , il prodotto servizio offerto 
al potenziale acquirente. 
Ad una presentazione passiva del prodotto o servizio , il merchandising tende a sostituire una 
presentazione attiva , che si serve di tutto quanto può renderlo attraente : , condizionamento ,  , 
disponibilità in quantità singole o multiple , confezionamento , esposizione , disposizione sul 
lineare di vendita ecc..” 
 
Vista la non completezza della precedente definizione L‘institut français de merchandising nel 1973 
ne ha formulato un‘altra più ampia : 
                                                 
ix
 Igor Mauro Bagnobianchi : merchandising strategico 
x
 http://www.iadas.net/ 
Il merchandising nella distribuzione 
15 
 
 
“Insieme di studi e  di tecniche applicative  , realizzati separatamente o congiuntamente dai 
distributori e dai produttori , allo scopo di aumentare la redditività del punto vendita e la vendita 
dei prodotti , grazie al continuo adeguamento dell’assortimento ai bisogni del mercato  e ad una 
presentazione appropriata delle merci” xi 
 
Ma come già detto , è difficilissimo giungere ad una definizione precisa del concetto . 
Non è possibile definire il  merchandising in modo univoco : la sua definizione dipenderà infatti  
dal tipo di prodotto e servizio per il quale viene utilizzato  e dal circuito di commercializzazione in 
cui è inserito. 
Il merchandising è  innovazione , creatività è tecnica ; è l‘uomo che pensa crea , applica ; ma in 
ogni caso ciò che conta alla fine è il risultato 
Il merchandising presuppone  una buona conoscenza del punto vendita  e può essere realizzato solo 
attraverso la cooperazione tra produttore e distributore : il commerciante deve essere in grado di 
fornire le informazione necessarie relative al suo mercato locale ai suoi clienti e al suo punto 
vendita ; il produttore  invece informerà sul suo segmento di mercato e sui differenti circuiti di 
distribuzione. 
Spesso si riflette si studia si crea e si commette l‘errore di pensare che il merchandising possa essere 
applicato così  come teorizzato nei libri . Manca proprio la consapevolezza della mancanza  di una 
solida dottrina di merchandising . Solo questa consapevolezza  permette di formulare una teoria 
della pratica , e soltanto dopo si può mettere in pratica la teoria. 
Solo tenendo in considerazione quest‘ultimo aspetto è possibile giungere ad una nuova definizione 
secondo la quale : 
 
“ il merchandising non è la messa in pratica di una teoria , ma la teoria di una pratica “xii 
 
 
1.5. La logica del merchandising 
 
 
Come  ampiamente detto in precedenza  ci troviamo nell‘era della libera scelta, del libero servizio . 
Quest‘ultima è caratterizzata principalmente   dal fatto che il prodotto deve vendersi da solo ed il 
consumatore deve imparare ad orientarsi , a leggere le etichette , a scegliere -nella vastità 
                                                 
xi
 http://www.escp-eap.net/conferences/marketing/2006_cp/Materiali/Paper/It/DelChiappa_DiGregorio.pdf 
xii
  http://www.slideshare.net/saverio4zanetti/the-merchandising-right