IX
Il fenomeno della superconduttività ha suscitato vivo interesse 
nel mondo scientifico fin dalla sua scoperta, in virtù delle numerose 
applicazioni ipotizzabili avendo a disposizione conduttori elettrici 
dotati di resistenza praticamente nulla. 
La ricerca in questo campo ha seguito prevalentemente due 
orientamenti: lo studio a livello microscopico delle caratteristiche di 
tale fenomeno, cioè delle modalità secondo le quali esso si 
manifesta, e la realizzazione di materiali superconduttori utilizzabili 
per scopi pratici, cioè aventi la più alta temperatura critica possibile. 
Non si deve infatti dimenticare che la prima prova dell'esistenza 
della superconduttività si ottenne lavorando con il mercurio 
raffreddato alla temperatura dell'elio liquido (4.2 K). 
Nell'ultimo decennio la ricerca sui superconduttori ha poi avuto 
una forte accelerazione, grazie alla scoperta di nuovi materiali che 
manifestano proprietà superconduttive a temperature decisamente 
più alte dei tradizionali superconduttori metallici. Nel 1986 è stato 
infatti sintetizzato un ossido di lantanio, bario e rame (La-Ba-Cu-O) 
avente una temperatura critica di 30K. A seguito di tale scoperta, si 
sono poi ottenuti altri composti presentanti una temperatura critica 
sempre più elevata; tra questi è necessario ricordare un ossido di 
ittrio, bario e rame (Y-Ba-Cu-O) realizzato nel 1987, avente una 
temperatura critica prossima a 95K, quindi superiore a quella di 
ebollizione dell'azoto liquido (77K). Di più recente sintesi sono i 
cosiddetti BSCCO (ossidi di bismuto, stronzio, calcio e rame) che 
presentano anch'essi una temperatura critica superiore a quella di 
ebollizione dell'azoto liquido. Attualmente il record è detenuto da 
un composto di mercurio, bario, calcio, rame e ossigeno ottenuto 
nel 1993, il quale presenta una temperatura critica di 135K, che sale 
a 164K se il materiale viene sottoposto a una pressione di 31GPa ( |
3000 Kg/mm
2
). 
 X
Grazie a tali materiali, le proprietà superconduttive possono 
diventare, in breve tempo, utilizzabili in numerose applicazioni; 
queste vanno dall'impiego dei superconduttori nei magneti degli 
acceleratori di particelle alla realizzazione di apparecchiature per 
diagnostica senza radiazioni ionizzanti, dalle ricerche sulla fusione 
alle classiche applicazioni di trasporto di energia. Nonostante 
questa ampia gamma di possibili utilizzazioni, gli ossidi 
superconduttori, allo stato attuale, non hanno ancora raggiunto un 
elevato grado di sfruttamento industriale, a causa della loro scarsa 
lavorabilità e del livello, ancora piuttosto insoddisfacente, delle loro 
prestazioni elettriche e meccaniche. 
Nell'ambito dell'elettrotecnica e, in particolare, delle tecnologie 
elettriche, una delle applicazioni di maggior interesse è senz'altro 
quella relativa alla costruzione di cavi per il trasporto dell'energia, 
tenendo anche conto del fatto che, per molti aspetti costruttivi, essi 
sono assimilabili ai cavi a temperature criogeniche. In questo 
settore sono stati fatti notevoli passi avanti, e molte industrie 
produttrici di cavi stanno realizzando dei prototipi con 
superconduttori ad alta temperatura critica. 
La ricerca per la progettazione e la realizzazione di un cavo 
costituito da un ossido superconduttore è stata sviluppata in questi 
ultimi anni anche dalla Pirelli Cavi e Sistemi Spa. Questa industria 
vanta un'esperienza importante nel campo dei cavi tradizionali, sia 
per quanto riguarda il loro livello di tensione sia per le diverse 
condizioni di posa e ha fornito tutti i materiali utilizzati per la 
realizzazione di questo lavoro. Le ricerche mirano ad ottenere, a 
partire dal materiale di base, nastri superconduttori con prestazioni 
elettriche sempre più elevate (in particolare alta corrente critica, che 
consiste nella massima corrente trasportabile con resistenza nulla) e 
caratteristiche meccaniche adeguate alle esigenze di costruzione. In 
riferimento a quest'ultimo aspetto è importante far notare che gli 
ossidi superconduttori, a causa della loro natura ceramica, sono dal 
 XI
punto di vista meccanico molto deboli, per cui mal sopportano gli 
sforzi assiali e trasversali che inevitabilmente si presentano nella 
costruzione e nella posa di un cavo. 
Per risolvere tali problemi la American Superconductor Corp., 
fornitore esclusivo di materiali superconduttori della Pirelli Cavi e 
Sistemi, ha recentemente immesso sul mercato nastri 
superconduttori di nuova concezione, nei quali le proprietà 
elettriche sono assicurate da un composito Ag-BSCCO (come per i 
materiali della passata generazione), mentre la resistenza meccanica 
è stata notevolmente migliorata con l’introduzione di due lamine di 
acciaio che rivestono il fragile inserto superconduttore. 
In questa tesi si è studiato il comportamento di campioni di questi 
nastri. Si sono scelte, come sollecitazioni, la trazione, 
l’allungamento ed il piegamento. Mediante dispositivi concepiti ad 
hoc è stato possibile sottoporre i provini a trazione ed allungamento 
in azoto liquido, quindi nelle reali condizioni di utilizzo del nastro 
superconduttore.  
Il grado di deterioramento dei campioni è stato valutato 
misurando la densità di corrente critica dopo aver impresso la 
sollecitazione. Per effettuare queste misure è stato ideato e 
realizzato un sistema che consente la rilevazione automatica, gestita 
via software, della caratteristica voltamperometrica. 
Questo sistema ha consentito anche di realizzare prove di 
invecchiamento meccanico dei nastri superconduttori rinforzati, che 
ne hanno, congiuntamente alle prove di breve termine, rivelato le 
ottime caratteristiche meccaniche. Allo scopo di evidenziare 
l’enorme passo avanti che si è compiuto dai parte dei produttori di 
superconduttori sono stati riportati risultati di lavori precedenti. 
I materiali che compongono il nastro sono stati caratterizzati 
anche dal punto di vista elettromangetico rilevandone il ciclo 
d'isteresi dinamico. Nel presente lavoro si sono utilizzati, per 
 XII
effettuare queste misure, circuiti messi a punto precedentemente, 
apportando però piccole migliorie resesi necessarie nel procedere 
delle prove. 
 
Nel primo capitolo di questa tesi sono illustrati i vari aspetti della 
teoria della superconduttività. 
Nella prima parte del secondo capitolo ci si sofferma sui 
materiali superconduttori ad alta temperatura critica, con particolare 
attenzione agli ossidi cuprati, dei quali sono descritte le 
caratteristiche ed i metodi di preparazione; nella seconda parte sono 
descritte le applicazioni attuali e future dei superconduttori, con 
particolare attenzione ai cavi per il trasporto di energia e tutte quelle 
applicazioni, attinenti l’ingegneria elettrica, che prevedono l’uso di 
superconduttori ad alta temperatura critica. Nell’ultima parte, 
infine, si è cercato di fornire una valutazione di quelle che sono le 
prospettive di mercato di questi materiali.  
Nel terzo capitolo vengono introdotte le misure effettuate per 
descrivere il comportamento dei materiali e illustrati i relativi 
sistemi e circuiti di misura. 
Nel quarto capitolo sono riportati e discussi i risultati delle prove 
volte alla caratterizzazione elettromagnetica dei materiali utilizzati. 
Nel quinto e nel settimo capitolo sono riportati e discussi i 
risultati delle prove di resistenza alle sollecitazioni meccaniche a 
breve e lungo termine. 
Nel sesto capitolo sono stati riportati i risultati relativi all’analisi 
della caratteristica tensione-corrente con un metodo sperimentale. 
Esso consiste nel calcolare numericamente le derivate prima e 
seconda della caratteristica V-I e tramite queste, in modo particolare 
riportando la derivata prima in carta di Weibull, valutare l’effetto 
dell’invecchiamento, o dei difetti, in un modo alternativo al classico 
metodo che consiste nella valutazione del valore della corrente 
 XIII
critica. Si è anche cercato di studiare l’effetto dimensionale sui 
campioni di materiale. 
Nell’appendice sono riportati i listati dei programmi che sono 
stati realizzati per l’acquisizione e l’elaborazione dei dati. 
 
 
 
Un ringraziamento sincero va a tutti i ricercatori della Pirelli Cavi 
e Sistemi Spa, che, oltre a fornire i materiali, hanno condiviso 
l'esperienza acquisita negli anni passati.  
Un particolare ringraziamento va anche all’ Ing. Ilihc Ghinello, 
che mi ha seguito per tutta la durata della tesi. 
Ricordo inoltre che tutta la ricerca è stata svolta nei laboratori del 
Dipartimento di Ingegneria Elettrica, dove si è sempre trovata la 
preziosa collaborazione e la massima disponibilità dell'Ing. Andrea 
Albertini e quella, non del tutto disinteressata, del Sig.  Enzo do ut 
des Gervasi. 
Ricorderò sempre con grande affetto tutti i ragazzi della Sala 
Schermata che in questi mesi mi hanno sopportato e che con me 
hanno sopportato e seguito gli ordini impartiti dal capo-cantiere 
Enzo Gervasi durante i lavori di ristrutturazione dei locali del 
laboratorio. 
Se oggi il Dipartimento di Ingegneria Elettrica può vantare una 
struttura “all’avanguardia”, come la SALA SCHERMATA, lo si deve 
al duro lavoro di Luca, Samuele, Davide, Ilihc, Alessandro, 
Maurizio e del sottoscritto.     
 
 
Bologna, lì 12 Giugno 1998 
 
Francesco Sciocchetti 
 
 
  
 
CAPITOLO   1 
 
 
 
 
 
ASPETTI GENERALI DELLA 
SUPERCONDUTTIVITÀ 
 
 
 
 
 
 
Capitolo 1 
 2
 
1.1 - Cenni storici 
 
La scoperta della superconduttività avvenne, quasi per caso, nel 
1911 in seguito alle ricerche sulle tecniche criogeniche effettuate 
dal fisico olandese H.K.Onnes presso l'università di Leinden; egli 
infatti, riuscendo nel 1908 a liquefare l'elio, fu in grado di 
raggiungere temperature inferiori a 1K. 
Uno dei primi studi di Onnes, grazie al nuovo campo di 
temperature che l'elio liquido gli metteva a disposizione, fu una 
ricerca sull'andamento della resistenza elettrica dei metalli alle 
basse temperature.  Era infatti noto da molto tempo che tale 
resistenza diminuiva quando il metallo veniva raffreddato al di sotto 
della temperatura ambiente, ma non era noto quale fosse il suo 
valore limite quando la temperatura tende a 0 K. 
Inizialmente Onnes eseguì degli esperimenti sul platino e osservò 
che la resistenza tendeva a un valore limite dipendente dalla 
purezza del materiale (in accordo con la legge di Matthiessen 
1 
). 
Poiché in quel periodo il metallo disponibile al più alto grado di 
purezza era il mercurio (in quanto poteva facilmente essere 
purificato mediante distillazione), esso venne utilizzato da Onnes al 
fine di studiare il comportamento di un metallo puro. 
Egli scoprì così che a basse temperature la resistenza del 
mercurio diventava praticamente non misurabile, cosa che si 
aspettava, ma scoprì anche che il modo con cui la resistenza 
scompariva era assolutamente sconcertante. 
 
                                          
1
 - La legge di Matthiessen pone la resistività dei metalli pari alla somma di due 
termini, uno dipendente dalla temperatura e l'altro legato al grado di purezza del 
metallo. 
Aspetti generali della superconduttività 
 3
In queste condizioni venne infatti osservato che la caratteristica 
resistenza-temperatura, invece di calare gradualmente subiva, una 
brusca variazione di inclinazione nell'intorno di 4.26K, diminuendo 
fino a valori non misurabili (resistenza di 10
-5
  : a 4.2K, 
corrispondente ad una resistività Υ inferiore a 10
-23
 :cm; fig. 1.1)  
 
 
[1]. 
 
 
Fig. 1.1  La prima osservazione di superconduttività di H.Kamerlingh 
Onnes. Resistenza elettrica in funzione della temperatura per il mercurio 
(Hg) con transizione a 4.2K. 
 
 
 
Onnes osservò, inoltre, che tale transizione non avveniva 
solamente se il materiale era perfettamente puro, ma anche se il 
materiale era moderatamente impuro. 
 
Egli ipotizzò allora che, al di sotto di 4K, il mercurio passasse in 
un nuovo stato con proprietà elettriche completamente diverse da 
quelle precedentemente note; questo stato venne chiamato, appunto, 
stato superconduttivo. 
Capitolo 1 
 4
Onnes scoprì, infine, che tale "nuovo" stato poteva essere 
"distrutto" applicando un campo magnetico sufficientemente forte 
al materiale pur mantenendo la temperatura costantemente al di 
sotto di quella di transizione. 
Ai tempi della scoperta si pensò che la superconduttività fosse un 
fenomeno raro, attualmente, invece, è noto che circa metà degli 
elementi metallici 
2
 e anche un certo numero di leghe presenta, a 
basse temperature, tale stato (esistono leghe che diventano 
superconduttive anche se composte da metalli che singolarmente 
non lo sono). 
Nei 22 anni che seguirono la scoperta dei superconduttori tutti i 
ricercatori assunsero come indiscutibile l'idea che tali materiali si 
comportassero, nei confronti del campo magnetico, come le leggi di 
Maxwell indicavano per i conduttori perfetti (in seguito questi 
concetti verranno ampiamente approfonditi) ma ciò doveva risultare 
profondamente sbagliato. 
Nel 1933, infatti, i fisici W. Meissner e R. Ochsenfeld 
misurarono la distribuzione del flusso magnetico all'esterno di 
provini di stagno e piombo, raffreddati al di sotto della loro 
temperatura di transizione all'interno di un campo magnetico 
(ovviamente di valore inferiore a quello necessario alla distruzione 
dello stato superconduttivo). 
Essi scoprirono che tale distribuzione era totalmente diversa da 
quella attesa, in quanto nello stato superconduttivo il materiale 
spontaneamente espelleva completamente il campo magnetico, 
diventando cioè perfettamente diamagnetico (fig. 1.2). 
 
                                          
2
 - L'elemento con la più alta temperatura di transizione è il Niobio ( 9.3K ) 
Aspetti generali della superconduttività 
 5
 
 
 
Fig. 1.2  Distribuzione  del  flusso  magnetico  nell'intorno  di  un  corpo 
perfettamente  diamagnetico. 
 
 
 
 
Tale comportamento non era spiegato dalle leggi di Maxwell, che 
anzi prevedevano per il materiale un comportamento molto diverso 
in quelle condizioni esterne (il campo sarebbe dovuto rimanere 
costante al suo interno). 
Questi esperimenti furono i primi a dimostrare che i 
superconduttori sono qualcosa di più di conduttori perfetti, i 
superconduttori hanno infatti la proprietà di avere sempre B = 0 al 
loro interno (ovviamente quando si trovano nello stato 
superconduttivo). 
Questo effetto è chiamato (un po' ingiustamente nei confronti di 
Ochsenfeld ) effetto Meissner [2]. 
Capitolo 1 
 6
Fin dalla sua scoperta la superconduttività si presentò come un 
aspetto affascinante del comportamento di certi metalli e stimolò il 
lavoro di numerosi ricercatori, per lo più chimici e fisici; gli studi 
miravano a capire il meccanismo che regola questo particolare 
fenomeno, nella speranza di poter aumentare la temperatura alla 
quale si manifesta (infatti rimanendo intorno a valori di temperatura 
inferiori ai 20K, come per i primi materiali superconduttori, la 
superconduttività non avrebbe potuto costituire più di un puro 
interesse da laboratorio). 
Ai fisici F. e H. London si deve il primo tentativo di 
interpretazione fisica del fenomeno, con l'introduzione del concetto 
di fluido di superelettroni (1935) [3]. 
Tra le molte teorie avanzate nel corso degli anni seguenti, quella 
attualmente più accreditata è la teoria microscopica della 
superconduttività [4], nota col nome di "teoria B.C.S." (di cui si 
tratterà più avanti) formulata nel 1957 dai fisici J.Bardeen, 
L.N.Cooper, J.R.Schrieffer; essa è in grado di spiegare gran parte 
dei risultati sperimentali trovati, anche se, comunque, non sembra 
essere la teoria conclusione. 
Per quanto riguarda il tentativo di elevare la temperatura di 
transizione, gli esiti furono inizialmente alquanto deludenti (fino al 
1986 la massima temperatura di transizione raggiunta fu di 23K: 
Nb
3
Ge del 1973), in seguito però alla scoperta dei superconduttori 
ceramici, avvenuta nel 1986 ad opera dei due scienziati K.A.Muller 
e J.G.Bednorz [5], C.W.Chu riuscì nel 1987 ad ottenere transizioni 
a temperature superiori ai 90K [6]. 
Nelle pagine seguenti sono elencati alcuni tra i fatti di maggior 
rilevanza nella storia dei superconduttori che forniscono un quadro 
temporale dell'evoluzione di questa tecnologia. 
 
 
Aspetti generali della superconduttività 
 7
80 anni di superconduttività 
 
Anno 
 
Autore/i Evento 
1908 
H. Kamerling  
Onnes 
 
Ottiene la liquefazione dell'elio 
presso i laboratori di Leinden. 
 
1911 
H. Kamerling  
Onnes 
 
Scopre la superconduttività nel 
corso di ricerche sulla 
conduzione del mercurio a basse 
temperature. 
 
1913 
H. Kamerling  
Onnes 
 
Scopre che la superconduttività 
scompare in presenza di un 
campo magnetico superiore ad un 
valore critico dipendente dalla 
temperatura. 
 
1933 
H. Kamerling  
Onnes 
 
W. Messener 
R.Ochsenfeld 
 
Vince il premio Nobel. 
 
 
Scoprono che i superconduttori si 
comportano come diamagneti 
perfetti. 
I superconduttori possono 
levitare magneticamente! 
 
1934 
C.J. Gorfer 
H.B.G. Casimir 
 
Propongono un modello a due 
fluidi che fornisce una 
descrizione macroscopica delle 
proprietà termodinamiche dei 
supercondut- 
tori. 
 
Capitolo 1 
 8
1935 
F. e H. London 
 
Descrivono macroscopicamente 
la elettrodinamica dei 
superconduttori (spiegazione 
dell'effetto Messener
Ochsenfeld). 
 
1946 
V.L. Ginzburg 
 
Suggerisce l'esistenza di un gap 
di energia nella densità di stati 
elettronici di un superconduttore. 
 
1950 
H. Fröhlich 
 
 
 
V.L. Ginzburg 
L.D. Landau 
 
 
 
A.B. Pippard 
 
E. Maxwell 
C.A. Reynolds et  
al. 
 
Formula una teoria microscopica 
dello stato superconduttivo 
basata sull'interazione elettrone-
fonone. 
 
Propongono una teoria 
fenomenologica della super- 
conduttività basata sulla teoria 
statistica delle transizioni di fase. 
 
Introduce il concetto di coerenza. 
 
Scoprono l'effetto isotopico: 
T
c
 dipendente dalla massa 
isotopica dello ione metallico 
presente nel campione. 
 
1953 
B.B. Goodman 
 
Mediante misure di conducibilità 
termica mette in evidenza 
l'esistenza del gas super- 
conduttivo. 
 
1956 
S.C. Colins 
 
 
 
L.N. Cooper 
 
Determina sperimentalmente il 
limite superiore della resistività 
di un superconduttore. 
 
Introduce il concetto di coppia di 
elettroni. 
 
Aspetti generali della superconduttività 
 9
1957 
J. Bardeen 
L.N. Cooper 
J.R. Schrieffer 
 
Formulano la teoria microscopica 
della superconduttività (B.C.S.). 
 
 
1960 
I. Giaever 
 
Realizza un esperimento di 
tunnel fra superconduttori. 
Osservazione della densità degli 
stati in un superconduttore. 
 
1961 
J.E. Kunzler et al. 
 
 
B.S. Deaver 
W.M. Fairbank 
 
Scoprono il campo critico 
estremamente alto del Nb
3
Sn. 
 
Verificano sperimentalmente la 
quantizzazione del flusso 
racchiuso da un superconduttore 
a forma di anello. 
 
1962 
B.D. Josephson 
 
Prevede la "superconduttività 
debole" (effetto Josephson). 
 
1963 
P.W. Anderson 
J.M. Rowell 
 
Osservano l'effetto Josephson in 
una giunzione tunnel 
superconduttore. 
 
1972 
J. Bardeen 
L.N. Cooper 
J.R. Schrieffer 
 
Vincono il premio Nobel. 
 
 
 
1973 
I. Giaever 
B.D. Josephson 
 
J.R. Gavaler 
 
Vincono il premio Nobel. 
 
 
Prepara un composto di Nb
3
Ge 
con temperatura critica di circa 
23K (la più alta tra i 
superconduttori metallici
tradizionali).