4 
 
Introduzione 
 
L’uso continuato delle fonti fossili negli ultimi anni ha reso critica la 
situazione ambientale in termini di cambiamenti climatici ed emissioni 
inquinanti. 
L’attenzione si sta concentrando sulla maggiore richiesta di fonti di 
energia da parte dei  Paesi emergenti. L’esigenza crescente di nuova 
energia ha  accelerato il processo di “rivoluzione energetica”  per la 
risoluzione delle problematiche relative lo sviluppo sostenibile. 
In questo contesto, l’insieme delle regole inteso come sistema di 
relazioni tra aree geografiche, politiche ed economiche, diventa 
fondamentale. 
La sottoscrizione del protocollo di Kyoto ha comportato lo  sviluppo di 
nuove fonti rinnovabili che hanno assunto, così, un ruolo importante 
nella riduzione della dipendenza dalle fonti di energia fossile 
determinando anche un  miglioramento del mix delle fonti di energia con 
una   riduzione delle emissioni di CO2. 
L’introduzione delle fonti di energia rinnovabile ha inevitabilmente 
determinato una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti di energia 
primaria, alimentando la speranza che il mercato dell’energia possa 
aprirsi sempre piø verso questo tipo di  energia pulita. 
L’energia solare, in particolare  è una fonte inesauribile che se sfruttata 
in modo adeguato, potrebbe soddisfare l’intero fabbisogno mondiale di 
energia. 
Nel primo capitolo viene svolta una analisi del panorama energetico 
mondiale, con riferimento al consumo mondiale di energia e
5 
 
l’evoluzione della relativa domanda e offerta; con l’ausilio della 
documentazione dell’International Energy Agency
1
. 
Da questa prima analisi emerge come  il petrolio rappresenti da solo 
quasi la metà della fonte  della fornitura di energia.  
Nel secondo capitolo l’attenzione si concentra sul ruolo delle energie 
rinnovabili, le quali negli ultimi anni hanno assunto un ruolo sempre piø 
importante, principalmente nei paesi appartenenti all’OCSE.  
Questa nuova tendenza è dovuta alla necessità di raggiungere obbiettivi 
definiti di riduzione delle emissioni di gas serra e la conseguente 
riduzione della dipendenza dai combustibili fossili,  
Oggetto di analisi sono diverse tipologie di fonti rinnovabili: l’eolico, il 
solare, il geotermico, la biomassa e l’idroelettrico. L’analisi considera 
per ognuna delle suddette tipologie: le potenzialità, l’economicità e 
l’impatto ambientale. 
Nel terzo capitolo infine si approfondiscono le modalità attraverso le 
quali viene misurato lo sviluppo sostenibile; confutando l‘ipotesi che 
questo possa essere calcolato solo ed esclusivamente mediante l’utilizzo 
del PIL. Attraverso tale analisi si dimostra che il PIL deve essere 
misurato  necessariamente come una combinazione di indicatori 
individuati per completare le informazioni che desumiamo da un’attenta 
analisi dello stesso PIL.  
Nel secondo paragrafo del capitolo si analizza  quello che è stato nel 
corso degli anni il percorso istituzionale dei Paesi e che ha permesso di 
individuare le politiche necessarie al perseguimento dello “sviluppo 
sostenibile”. 
                                                 
1
L’International Energy Agency (IEA) è un’associazione intergovernativa fondata dall’OCSE nel 
1974, durante la crisi petrolifera. Agisce come advisor di politica energetica per i 26 paesi aderenti, 
nonchØ svolge azioni di ricerca e divulgazione di informazioni e statistiche sui mercati energetici 
mondiali.
6 
 
Nel terzo ed ultimo paragrafo, dopo aver analizzato l’influenza che ha il 
settore energetico sull’ambiente, vengono individuati  gli elementi 
necessari al raggiungimento degli obiettivi  di sviluppo sostenibile: il 
controllo delle emissioni in atmosfera dei gas serra e la progressiva 
eliminazione  dei combustibili fossili. 
Per raggiungere gli obbiettivi individuati nel Protocollo di Kyoto, l’Italia 
ha adottato il meccanismo dei “Certificati verdi” e quello dei “Titoli di 
Efficienza Energetica”; strumenti utili per incrementare l’efficienza 
energetica e  l’impiego di fonti rinnovabili. 
Nel quarto ed ultimo capitolo vengono esaminate le modalità di 
funzionamento dell’incentivazione degli investimenti nel settore del 
fotovoltaico, introdotto dal Decreto Ministeriale del 05/05/2010. Questa 
normativa  definisce i criteri utilizzati per l’incentivazione di produzione 
di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici. Nella seconda parte si 
esamina  la profittabilità di un investimento nel settore del fotovoltaico 
in Italia, applicando il meccanismo del “conto energia”. 
L’obbiettivo di questo elaborato è quello di dimostrare come la tipologia 
dell’incentivo ad oggi applicata garantisca un ritorno economicamente 
vantaggioso, dando origine a risultati profittevoli e redditizi.
7 
 
CAPITOLO 1 
La situazione energetica mondiale del XXI secolo 
 
Premessa  
 
L’energia è l’aspetto dominante dell’attività economia, sia dal punto di 
vista dei servizi e dei consumi delle famiglie; sia dal punto di vista della 
produzione. 
Con la rivoluzione industriale l’uomo sostituisce le fonti di energia 
minerarie con le fonti di energia rinnovabili, a partire da tale rivoluzione 
è stata resa disponibile una crescente quantità di energia al fine di 
soddisfare i bisogni sociali e un crescente aumento della potenza delle 
macchine energetiche. In questo secondo aspetto si concentra l’essenza 
dello sviluppo dei sistemi economici, in quanto, si è sostituita una stessa 
quantità di energia derivante da fonti rinnovabili con una prodotta da 
fonti non rinnovabili (fossili), aumentando così anche l’efficienza stessa 
dei macchinari. 
Nella rivoluzione industriale le fonti di energia fossile sono state 
l’elemento trainante del progresso scientifico, ben piø importanti sono 
stati però gli uomini con le loro idee per fabbricare le macchine per 
organizzare i fattori produttivi e per sviluppare le nuove invenzioni. 
In questi ultimi anni, invece, l’attenzione si sta concentrando sulla 
maggiore richiesta di fonti di energia da parte dei da paesi emergenti; 
sulla possibilità di rinnovare le materie prime energetiche e di sviluppare 
fonti alternative e rinnovabili.  
In questo contesto l’insieme delle regole inteso come sistema di relazioni 
tra aree geografiche, politiche ed economiche, diventa fondamentale. 
Il petrolio copre attualmente circa il 40% della domanda energetica 
mondiale, questo è dovuto principalmente per le sue specifiche
8 
 
caratteristiche; infatti il petrolio è liquido, che determina facilità nel 
trasporto, la produzione e la distribuzione rispetto ad esempio al carbone; 
inoltre, il petrolio, al momento è l’unico prodotto utilizzabile nel settore 
del trasporto, in quanto le possibili fonti di energia sostituibili sono 
troppo costose. Si potrebbero utilizzare i bio-combustibili, ma al 
momento attuale il vero problema che blocca questa tecnologia sono i 
costi molto elevati. 
Il petrolio è una risorsa ben lontana dal considerarsi infinita, e noi la 
stiamo sfruttando in modo esponenziale. La domanda che dobbiamo 
porci non è fino a quando potremo sfruttare questa risorsa energetica, ma 
cosa faremo nel momento cui questa non sarà piø disponibile.  
Prevedere la data in cui la produzione petrolifera raggiungerà il suo 
picco massimo è utile e importante ma, in qualsiasi momento essa 
avvenga dobbiamo pensare a cosa accadrà successivamente. 
Ovviamente, il problema su cui ci si dovrà focalizzare sarà 
obbligatoriamente rivolto alle altre fonti di energia diverse dal petrolio. 
Un fatto lo rende evidente, al momento sfruttiamo circa trenta miliardi di 
barili di petrolio l’anno a fronte di una scoperta di nuovi campi 
petroliferi pari a circa 8,5 miliardi di barili l’anno
2
. 
Immaginare la situazione mondiale nell’era post-petrolifera implica 
effettuare una quantità di considerazioni ed immaginare molti aspetti 
della scena mondiale. Nel momento in cui la produzione petrolifera 
mondiale sarà ritenuta insignificante in relazione alla domanda, si 
avranno numerose conseguenze, andando ad incidere nelle strutture 
sociali, economiche e sugli stili di vita individuali. 
 
 
 
                                                 
2
 I dati statistici sono tratti dal volume: World Oil and Gas Review 2009 (www.eni.it)
9 
 
1.1 Il consumo mondiale di energia 
 
1.1.1 Analisi del consumo mondiale di energia 
 
Il mondo dell’energia ha affrontato in questi ultimi anni una fase di 
incertezza senza precedenti, dovuta alla crisi economica mondiale 
venutasi a verificare tra il 2008 e il 2009 la quale ha portato grandi 
sconvolgimenti nei mercati energetici mondiali.  
La situazione economica per gli anni a venire non può essere delineata 
con certezza, tra i timori di una doppia recessione e il proliferare di 
deficit pubblici, rendendo assai difficile effettuare una formulazione 
delle politiche energetiche di medio - lungo termine. 
Il consumo di energia mondiale è una misura dell’utilizzo dell’energia 
prodotta, dall’elettricità o dal carburante. Il consumo di energia, sin 
dall’inizio della rivoluzione industriale, è cresciuto a ritmo costante, ad 
eccezione del periodo delle crisi energetiche degli anni ’70 e del periodo 
della crisi economica globale degli ultimi anni. 
Secondo le stime rese note dall’agenzia americana EIA
3
 i 15 Terawatt
4
 
stimati come potenza totale erogata vengono prodotta per l’86% dai 
combustibili fossili per il restante 14% dalle altre fonti di energia. 
Negli anni sessanta e settanta si è avuta una forte crescita del consumo di 
energia dovuta sostanzialmente a quello che venne denominato il “boom 
economico”, e malgrado la “crisi energetica” avvenuta con i due famosi 
shock petroliferi del 1973 e del 1979, possiamo verificare che vi è ancora 
un continuo aumento del consumo di energia. 
                                                 
3
 United States Departement of Energy 
4
 Terawatt è un multiplo del watt e corrisponde precisamente a 10alla12 watt
10 
 
 
 
 
La maggiore differenza che possiamo riscontrare tra trenta anni fa ed 
oggi è che l’aumento del consumo energetico adesso è molto piø 
irregolare, così come la determinazione del prezzo del petrolio e quella 
dell’energia elettrica. 
L’andamento globale della domanda di energia non ci permette però di 
delineare in modo adeguato lo scenario del consumo energetico 
mondiale in quanto il consumo di energia primaria è concentrato 
fortemente in determinati paesi.  
Come si può notare dal grafico sottostante il 70% del consumo di energia 
primaria è composto dalla domanda di paesi come la Cina, India, Stati 
Uniti, Europa, Giappone, Russia.
11 
 
 
 
Il consumo di energia elettrica non rispecchia in nessun modo la 
distribuzione della popolazione mondiale, infatti, milioni di persone non 
hanno la possibilità di poter beneficare dell’accesso all’energia elettrica. 
La crescita del fabbisogno di energia non è stato uguale in tutti i paesi, 
infatti, fino agli anni settanta i paesi occidentali sono stati quelli che 
maggiormente hanno consumato energia elettrica, aumentando quindi la 
loro domanda energetica, per far fronte alla necessità di sviluppo 
economico e alla ricostruzione post-bellica. 
A partire dagli anni ottanta le cose sono cambiate ed i paesi emergenti, 
Cina ed India su tutte, hanno avuto, con maggiore insistenza, bisogno di 
elevate quantità di energia aumentando così la domanda di energia 
primaria. 
Si può facilmente intuire dunque, che il fabbisogno energetico è 
particolarmente importante soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo 
economico per l’esigenza di costruire le infrastrutture e per l’utilizzo di 
tecnologie a bassa efficienza. 
Nelle economie sviluppate, la crescita della domanda di energia si riduce 
notevolmente grazie all’utilizzo di tecnologie piø avanzate, ed una 
fisiologica saturazione dei mercati.
12 
 
 
 
 
Come si può notare da uno studio della tabella sopra riportata, il 
consumo di energia primaria tra il 1989 ed il 2009 in Europa ed in Nord 
America è diminuito, al contrario degli altri continenti dove il consumo 
di energia è aumentato piø o meno in maniera elevata. Questa 
diminuzione del consumo energetico da parte di queste “superpotenze” 
economiche è dovuto alla necessità di adottare politiche e tecnologie ad 
alta efficienza energetiche poste in essere successivamente alle crisi 
energetiche venutesi a verificare negli anni ’70.  
Il peso dei paesi europei e nordamericani in un periodo compreso in 
venti anni sul consumo di energia primaria è sceso dal 68,7% al 48%.  
Si può concludere dunque che tali paesi hanno migliorato la loro 
intensità energetica
5
.  
Nello stesso periodo i paesi in via di sviluppo, su tutti India e Cina, 
hanno avuto un elevato sviluppo energetico caratterizzato da un elevato 
tasso di crescita economica. L’accrescere dello sviluppo in paesi 
emergenti viene effettuato mediante l’utilizzo di tecnologie non 
considerate pienamente efficienti. Questi due elementi hanno generato 
un aumento significativo del consumo energetico, aumentando il peso 
                                                 
5
 fabbisogno energetico/PIL
13 
 
dei paesi asiatici sulla domanda mondiale di energia primaria passando 
dal 21,5% del 1989 al 37,1% del 2009.  
Nello stesso periodo si è registrato un aumento del fabbisogno energetico 
anche per i paesi africani e sudamericani.  
Il fabbisogno energetico viene soddisfatto attraverso lo sfruttamento di 
fonti di energia.  
La fonte di energia primaria è attualmente basata sullo sfruttamento delle 
risorse di energia fossile per l’86% del fabbisogno mondiale
6
. Il 
contributo che viene messo a disposizione dalle fonti di energia 
alternative è al momento marginale. 
 
 
1.1.2 Possibile evoluzione della situazione energetica 
 
Nella previsione della possibile situazione energetica futura si deve 
obbligatoriamente prendere in considerazione la crescita economica 
misurata in termini di GDP. Lo scenario tracciato dalla IEA nell’ultimo 
outlook non permette di dare una lettura univoca della situazione; da un 
lato indica, infatti, che ci sono le possibilità di una accelerazione del 
consumo dell’energia primaria e, dall’altra, suggerisce che ci potrebbero 
essere delle decelerazioni di questo consumo. Questi approcci dipendono 
molto da quale sarà la posizione che verrà presa dai paesi come gli Stati 
Uniti e dall’Europa riguardo al modo di ottenere energia pulita. Gli Stati 
Uniti stanno puntando molto sulla ricerca, ritenendo che l’ambiente 
possa essere tutelato in modo molto efficiente in questo modo, 
promuovendo dunque l’adozione di nuove tecnologie. L’Europa, invece, 
sta spingendo molto, mediante le varie politiche energetiche, sull’uso del 
gas; il cui consumo sta aumentando. 
                                                 
6
 Fonte rapporto ENEA 2010