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CAPITOLO 3 
Procedura 
 
La presente ricerca appartiene ad uno studio più ampio dal titolo LA RELAZIONE 
GENITORI-FIGLIO NEL PERIODO POST ADOZIONE, coordinato dalla Prof.sa 
Salcuni presso il DPSS e approvato dal comitato etico interdipartimentale di Psicologia, 
protocollo n° 2537 del 26/01/2018. In particolar modo, il presente studio si focalizza sulle 
coppie genitoriali adottive reclutate all’interno dell’Ente AMI Veneto ONLUS e 
selezionate esclusivamente se avevano adottato nell’anno 2011, 2014, 2015 e 2016 
ovvero da sei, tre, due e un anno al momento del campionamento. Alle coppie genitoriali 
che rientravano in tale criterio è stata inizialmente spedita una mail, nella quale veniva 
spiegata in modo abbastanza dettagliato la ricerca e si chiedeva la loro partecipazione alla 
stessa. Successivamente le famiglie sono state contattate anche telefonicamente per 
accertarsi che avessero preso visione della mail e per chiedere loro se avessero preso una 
decisione in merito. Solamente alle coppie che hanno dato la loro disponibilità è stato 
fissato un appuntamento per la somministrazione dei questionari.  
3.1 Il campione 
Il campione è costituito da12 coppie di genitori adottivi (24 soggetti) con un’età media di 
44,08 anni per le madri (ds: 3,70) e 46,42 anni per i padri (ds: 3,70) e con le seguenti 
caratteristiche: 
PADRI MADRI 
Titolo di 
studio 
diploma 1 (8,3%) diploma 1 (8,3%) 
diploma 3°media 2 (16,7%) diploma superiore 2 (16,7%) 
diploma superiore 3 (25,0%) laurea 7 (58,3%) 
laurea 4 (33,3%) maturità superiore 2 (16,7%) 
maturità superiore 2 (16,7%) Totale 12 (100%) 
Totale 12 (100%)   
     
Lavoro artigiano 1 (8,3%) educatrice 2 (16,7%) 
falegname 1 (8,3%) esercente 1 (8,3%) 
impiegato 2 (16,7%) grafico 1 (8,3%) 
impiegato 
commerciale 
1 (8,3%) impiegata 5 (41,7%) 
imprenditore 2 (16,7%) imprenditrice 1 (8,3%)
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libero 
professionista 
1 (8,3%) infermiera 1 (8,3%) 
operaio 2 (16,7%) insegnante 1 (8,3%) 
tecnico 1 (8,3%) Totale 12 (100%) 
vigile del fuoco 1 (8,3%)   
Totale 12 (100%)   
TABELLA 1   Caratteristiche dei soggetti 
Sono stati presi in esame coniugi che hanno adottato dal 2011 al 2016 12 bambini, così 
suddivisi: 7 femmine di cui 3 di origine etiope e 4 di origine colombiana e 5 maschi di 
cui 1 di origine brasiliana e 4 di origine colombiana, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. 
Inoltre, 2 famiglie su 12 avevano già un altro figlio adottato mentre una un figlio 
biologico. 
 
3.2 Gli strumenti 
Gli strumenti di seguito descritti in ordine di somministrazione riguardano 
esclusivamente la batteria per i genitori, in quanto la presente ricerca si occupa solamente 
dell’analisi dei costrutti e dei risultati emersi dai questionari inerenti alla diade coniugale. 
Per tale ragione gli strumenti somministrati ai bambini non verranno trattati nel dettaglio, 
ma solamente elencati: il Three Minutes Speech Sample (TMSS), lo Strenghts and 
Difficulties Questionnaire (SDQ) solo a coloro che avevano compiuto almeno 
l’undicesimo anno di età, il Fear Survey Schedule for Children (FSSC-IT; Di Riso, 
Chessa, Delvecchio, Bobbio, Salcuni, Lis  & Ollendick, 2013) ed infine il Separation 
Anxiety Scale for Children  (SASC: Delvecchio, Di Riso, Mabilia, Salcuni & Lis, 2014) 
esclusivamente a coloro che avevano compiuto almeno l’ottavo anno di età. 
La somministrazione dell’intera batteria per i genitori ha richiesto circa un’ora di tempo. 
6 (50%)
1 (8,30%)
1 (8,30%)
4 (33,30%)
GRAFICO 1   Distribuzione del campione in base 
all'anno di adozione
2011
2014
2015
2016
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3.2.1 Five Minutes Speech Sample (FMSS) 
Il Five Minutes Speech Sample (FMSS; Magana, Goldstein, Karno, Miklowitz, Jenkins 
& Falloon, 1986) consiste in un monologo di cinque minuti durante i quali viene chiesto 
al narrante di descrivere come meglio ritiene e senza mai essere interrotto, una persona 
significativa della propria vita e la relazione
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 con la stessa, raccontando nello specifico i 
propri sentimenti e pensieri al riguardo e inquadrando così il clima emozionale 
instauratosi con questa. L’intero monologo viene registrato, codificato e classificato 
secondo le seguenti categorie: 
- alta Emotività Espressa
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 (High EE) caratterizzata da un’eccessiva presenza o 
intensità nelle emozioni, spesso scarsamente modulate; 
- bassa Emotività Espressa (Low EE) caratterizzata da una buona modulazione ed 
espressione delle emozioni (Laghezza, Mazzeschi, Di Riso, Chessa & Buratta, 
2010). 
Inoltre, il FMSS è in grado di misurare due componenti distinte dell’High EE, ovvero il 
criticismo (CRIT) e l’ipercoinvolgimento emotivo (EOI). Nello specifico, la prima 
componente (CRIT) fa riferimento alla presenza di commenti negativi sul familiare 
oggetto del monologo o sulla relazione instauratasi con lui. La seconda invece (EOI), si 
riscontra quando il narrante fa riferimento a comportamenti di iperprotezione, sacrifici 
eccessivi verso il famigliare, momenti di emozione o preoccupazione intensa e 
incontrollata. Esistono infine sei sotto-profili dell’Alta EE derivanti dalla combinazione 
delle componenti precedentemente descritte: High CRIT, High EOI, High CRIT/EOI, 
Borderline CRIT, Borderline EOI, Borderline CRIT/EOI e uno riguardante la Bassa EE 
denominato Low. Nel profilo Low sono assenti aspetti CRIT e/o EOI, a differenza dei 
profili Borderline dove tali aspetti sono invece presenti ma espressi in maniera moderata, 
mentre nei profili High queste due componenti ci sono in modo preponderante (Di Riso 
et al., 2013). 
Nella presente ricerca, dopo che la coppia ha preso visione e firmato il consenso 
informato, la diade viene separata e a turno ogni membro racconta per cinque minuti della 
                                                 
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 “Interscambio a molteplici livelli (comunicativo, emotivo ecc) che ha un minimo di continuità e 
processualità, in questo distinguendosi dalle semplici interazioni” (Matteucci, 2014). 
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 L’Emotività Espressa viene definita come un “costrutto piscologico che misura la modalità con cui una 
persona esprime le proprie emozioni nei confronti di un membro della famiglia” (Di Riso, Salcuni & 
Chirico, 2013).
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propria relazione prima con il partner e poi con il/la figlio/a, per un totale di dieci minuti. 
La consegna utilizzata è la seguente: “…Vorrei che mi parlasse liberamente, come meglio 
crede e come vuole, di (nome del partner o del figlio) e della vostra relazione, per cinque 
minuti. Io non la interromperò, ma l’ascolterò senza dirle niente. Si senta libero/a di dire 
quello che vuole. Finiti i cinque minuti le dirò di fermarsi. Teniamo il registratore acceso 
per conservare quello che racconta…”. In seguito, il monologo è stato sbobinato 
verbatim, codificato e classificato secondo le categorie precedentemente descritte.  
3.2.2 Parent Emotion Regulation Scale (PERS) 
La Parent Emotion Regulation Scale (PERS; Pereira, Barros, Roberto & Marques, 2017) 
è un breve questionario self report costituito da 20 item secondo una scala Likert a cinque 
punti (da 1=“Mai” a 5=“Sempre”) a cui i genitori devono rispondere facendo riferimento 
alla relazione con il figlio al momento della compilazione. 
L’obiettivo è quello di indagare la regolazione delle emozioni negative nella genitorialità 
(Pereira et al., 2017). Nello specifico, essa prende in considerazioni quattro fattori: 
- l’orientamento genitoriale verso le emozioni del bambino (orientation to child's 
emotions) che indica la capacità dei genitori di prestare attenzione, riconoscere e 
verbalizzare le emozioni provate dal figlio e gli sforzi che essi mettono in atto per 
far comprendere al bambino le sue emozioni; 
- l’evitamento genitoriale delle emozioni del bambino (avoidance of child's 
emotions) che include credenze negative inerenti alle emozioni negative dei figli 
e l’evitamento
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 di tali sentimenti; 
- la mancanza di controllo emozionale da parte dei genitori (emotional lack of 
control) che comprende item che riguardano l’incapacità genitoriale di gestire le 
proprie emozioni di fronte al bambino e di supportare il figlio quando sta provando 
sentimenti negativi; 
- l’accettazione da parte dei genitori delle proprie emozioni e di quelle del bambino 
(acceptance of child's and parents' emotions), in particolare delle emozioni 
negative esperite dal genitore verso il figlio quali tristezza o preoccupazione e la 
                                                 
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 Lo stile di coping evitante viene definito come un tentativo dell’individuo di ignorare la minaccia 
dell’evento stressante o attraverso la ricerca del supporto sociale o impegnandosi in attività che 
distolgono la sua attenzione dal problema (Endler & Parker, 1990).
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capacità di tollerare manifestazioni di sentimenti negativi da parte del bambino 
(Pereira et al., 2017). 
Pereira et al. (2017) hanno osservato come esista una correlazione positiva tra 
“l’orientamento genitoriale verso le emozioni del bambino” e “l’accettazione da parte dei 
genitori delle proprie emozioni e di quelle del bambino” così come tra “l’evitamento 
genitoriale delle emozioni del bambino” e “la mancanza di controllo emozionale da parte 
dei genitori”, indicando come l’ottenere punteggi elevati nel primo e nel quarto fattore 
sia un aspetto promotore di un buon adattamento nel bambino. La compilazione della 
PERS è stata fatta simultaneamente da entrambi i genitori sotto la supervisione del 
somministratore. 
Il questionario è riportato in Appendice (A). 
3.2.3 Parenting Stress Index Short Form (PSI-SF) 
Il Parenting Stress Index Short Form (PSI-SF; Guarino, Di Blasio, D’Alessio, Camisasca 
& Serantoni, 2008) è stato validato in Italia su un campione di 1352 soggetti ed è uno 
strumento self report composto da 36 item secondo una scala Likert a cinque punti (da 
“Forte accordo” a “Forte disaccordo”). Ha l’obiettivo di valutare l’intensità dello stress 
genitoriale (Di Riso et al., 2013). 
Esso è costituito da tre subscale: 
- distress genitoriale (PD) che valuta il distress che il genitore, a causa delle sue 
caratteristiche di personalità, sta provando in relazione al suo ruolo: conflitto con 
l’altro genitore del bambino, competenza genitoriale inadeguata; 
- interazione genitore-bambino disfunzionale (P-CDI) che analizza la percezione del 
genitore riguardo la qualità emotiva della propria relazione con il bambino. Valuta 
nello specifico se il genitore ritiene il figlio come rispondente alle proprie aspettative 
e se il rapporto instaurato con lui lo gratifica e lo soddisfa in quanto genitore; 
- bambino difficile (DC) che analizza la percezione genitoriale del bambino e le 
caratteristiche che lo rendono difficilmente gestibile quali ad esempio comportamenti 
richiestivi o di disobbedienza (Di Riso et al., 2013). 
La somma di tutti i punteggi ottenuti nelle tre subscale precedentemente indicate 
costituisce la scala denominata “Stress totale”. Tuttavia, all’interno del PSI-SF è presente 
un’ulteriore fattore chiamato “Risposta difensiva” (DIF) che comprende 7 item della