G. Cesarano La Catechesi degli Adulti nel Movimento dei Focolari 
 
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che “ la fede deve essere integrata dalla vita” poiché la dissociazione tra fede e vita è 
gravemente rischiosa per il cristiano
2
. 
Altri punti fondamentali sia del Documento Base, sia della catechesi del 
Movimento sono: “la centralità di Cristo in tutta l’azione catechistica, e la Sacra 
Scrittura come anima e libro di ogni catechesi”
3
. 
La Parola di Vita, infatti, sul piano pastorale ha avuto notevole importanza 
nella formazione di comunità vive e l’esperienza stessa ne ha mostrato la valenza di 
momento illuminante della catechesi. 
Nell’introduzione alla “Catechesi Tradendae”, Giovanni Paolo II dice: “La 
catechesi è stata sempre considerata dalla Chiesa come uno dei suoi fondamentali 
doveri poiché, prima di risalire al Padre, il Signore Risorto diede agli Apostoli 
un’ultima consegna, quella di rendere discepoli tutte le genti ed insegnare loro ad 
osservare tutto ciò che Egli aveva prescritto”.
4
  
Infine, Giovanni Paolo II, nella Catechesi Tradendae, dice che i Movimenti 
raggiungeranno meglio i loro specifici scopi e serviranno meglio la Chiesa se, nella 
loro organizzazione interna e nel loro metodo d’azione, sapranno dare un posto 
importante ad una seria formazione religiosa dei loro membri
5
. 
Più volte il Papa ha sottolineato come “nella Chiesa non ci sia contrasto o 
contrapposizione tra la dimensione istituzionale e la dimensione carismatica, di cui i 
Movimenti sono un’espressione significativa. Ambedue sono co-essenziali alla 
                                                 
2
 Cfr. CEI, Il rinnovamento della catechesi, Roma, CEI, 1970 n. 52 - 55. 
3
 Ibidem n: 105 – 108. 
4
 GIOVANNI PAOLO II, esortazione apostolica Catechesi Tradendae n.1 EV 6 p.1175. 
5
 Cfr. CT n. 70. EV 6 p.1285. 
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6
costituzione divina della Chiesa fondata da Gesù, perché concorrono insieme a 
rendere presente il mistero di Cristo e la sua opera salvifica nel mondo”
6
. 
Giovanni Paolo II, in una memorabile allocuzione ai cardinali e ai membri 
della Curia romana, ha parlato del profilo mariano
7
 come altrettanto – se non più – 
fondamentale e caratterizzante per la Chiesa di quello petrino
8
. 
Dal canto suo, Hans Urs von Balthasar indica come esigenza della Chiesa di 
oggi la riscoperta del principio Mariano: non semplicemente nel senso di rinnovare la 
devozione a Maria, ma piuttosto nel senso di risvegliare in tutto il popolo di Dio – 
laicato, gerarchia e consacrati - la forma mariale del proprio essere Chiesa. E 
riconosce nei Movimenti uno stimolo e una chance provvidenziale in questa 
direzione. La loro origine carismatica e il primato della spiritualità che li caratterizza, 
il prevalente profilo laicale e insieme l’indiscussa ecclesialità, l’accentuata 
dimensione comunionale e, insieme, evangelizzatrice, così come l’apertura 
autenticamente dialogica e conviviale ma non compromissoria verso i cristiani delle 
altre Chiese e i seguaci delle altre religioni mettono in rilievo il carattere mariano 
della loro identità e della loro missione”
9
. 
Joseph Ratzinger nella sua relazione sui “Movimenti ecclesiali e la loro 
collocazione teologica” ha detto: “ Per me personalmente fu un evento meraviglioso 
                                                 
6
  Messaggio di S. S. Giovanni Paolo II del 27 maggio 1998 ai rappresentanti dei Movimenti in 
Movimenti nella Chiesa , Pontificium consilium pro laicis, Città del Vaticano 1999, pp.15 – 19.  
7
 Cfr. Brendan L., Il principio Mariano nella Chiesa, Città Nuova,  Roma 1999. 
8
 Cfr.Giovanni Paolo II,Insegnamenti di...  V, 3 (1982), 1671 - 1683 
9
 Coda P. in I Movimenti nella Chiesa, Pontificium Consilium pro laicis, Città Del Vaticano, 
1999, p.103. 
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la prima volta che venni più strettamente a contatto … con i Movimenti … , 
sperimentando lo slancio e l’entusiasmo con cui essi vivevano la fede e dalla gioia di 
questa fede si sentivano necessitati a partecipare ad altri ciò che avevano ricevuto in 
dono. A quei tempi, Karl Rahner ed altri usavano parlare di “inverno” nella Chiesa; 
in realtà pareva che, dopo la grande fioritura del Concilio, fossero subentrati gelo in 
luogo di primavera, affaticamento in luogo di nuovo dinamismo. Allora sembrava 
essere in tutt’altra parte il dinamismo, là dove – con le proprie forze e senza 
scomodare Dio – ci si dava da fare per dar vita al migliore dei mondi futuri. Che un 
mondo senza Dio non possa essere buono, men che meno il migliore, era evidente 
per chiunque non fosse cieco. 
Ma Dio dov’era ? E la Chiesa, dopo tante discussioni e fatiche nella ricerca di 
nuove strutture, non era di fatto stremata e appiattita? L’espressione rahneriana era 
pienamente comprensibile; rendeva un’esperienza che facevano tutti. Ma ecco, 
all’improvviso, qualcosa che nessuno aveva progettato. Ecco che lo Spirito Santo, 
per così dire, aveva chiesto di nuovo la parola. E in giovani uomini e in giovani 
donne risbocciava la fede, “senza se né ma” senza sotterfugi né scappatoie, vissuta 
nella integralità come dono… Dove irrompe lo Spirito scombina sempre i progetti 
degli uomini”
10
. 
In questa ottica possiamo vedere il Movimento dei Focolari e la sua fondatrice, 
Chiara Lubich, dalla cui esperienza carismatica nasce l’itinerario di catechesi che 
andrò a esporre nei prossimi capitoli. 
                                                 
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  Ratzinger J.  in I Movimenti nella Chiesa, Pontificium Consilium pro laicis, Città del 
Vaticano 1999, pp. 23 – 24. 
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1. LA CATECHESI DEGLI ADULTI 
NEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI 
G. Cesarano La Catechesi degli Adulti nel Movimento dei Focolari 
 
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1.1 Il Movimento dei Focolari 
Il Movimento dei Focolari, diffuso in 182 Paesi nei 5 continenti, si profila con 
la fisionomia di un piccolo popolo con oltre 4 milioni e mezzo di persone di razze, 
culture e lingue diverse. Gente delle più diverse professioni e condizioni sociali, 
tradizioni cristiane, religioni e convinzioni si impegna ad essere seme di un mondo 
più solidale, di un mondo unito. 
Fondatrice e presidente: Chiara Lubich nasce a  Trento nel 1920, cresciuta 
nell’alveo del terz’ordine francescano, con la carica della sua giovinezza, si dava 
molto da fare, anche nell’Azione Cattolica, nella quale aveva un compito direttivo. Il 
dramma del secondo conflitto mondiale le imparte una lezione decisiva, "tutto crolla, 
tutto è vanità delle vanità. Solo Dio resta".
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 Dio – amore, fa irruzione nella  vita di 
Chiara Lubich e in quella delle sue prime compagne, trasformandola. Una scoperta 
                                                 
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 La testimonianza di Chiara Lubich, London, in occasione del conferimento del premio 
Templeton, in “Città Nuova”, 21 (1977), n.8, p.37. 
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subito comunicata e condivisa da molti. Sarà questa la prima scintilla ispiratrice. In 
risposta all’amore, il Vangelo è riscoperto come rivoluzione personale e collettiva 
che sana divisioni, conflitti e disparità sociali. Nel " tutti siano uno" (Gv 17,21) 
evangelico Chiara Lubich intuisce esservi il progetto dell’unità universale del genere 
umano, per cui spendere la vita. Nasce così un movimento di rinnovamento spirituale 
e sociale. Sin dagli inizi la gente lo chiamerà "dei Focolari" per il "fuoco" d’amore 
evangelico sperimentato. 
Spiritualità per un nuovo umanesimo: dal carisma di Chiara Lubich, con la 
riscoperta del Vangelo, si delinea la spiritualità dell’unità, tipicamente comunitaria, 
collettiva, che forgia uomini nuovi : l’amore scambievole evangelico disarma il 
cuore da odio e rancori, abbatte le chiusure del proprio io per aprirsi all’altro, 
mettendo in circolo beni materiali e dello spirito.  
Con la diffusione mondiale, pur a dimensione di "laboratorio", crollano 
campanilismi, nazionalismi, razzismi. La spiritualità è l’elemento unificante dei 
membri sparsi in tutto il mondo, che trasforma le diversità in ricchezza creativa, 
contribuisce a sviluppare i semi di verità e di amore insiti in uomini e donne di 
diverse culture, religioni e credenze. 
La reciprocità dell’amore fino a costruire l’unità si rivela come "paradigma di 
unità", "codice" per trasformare il sociale, influenzando il  mondo dell’economia e 
del lavoro, politica, giustizia, sanità, cultura e comunicazioni sociali. 
La spiritualità è condivisa in vario modo, oltre che da cattolici, anche da 
cristiani di diverse Chiese; da fedeli di altre religioni e da persone di convinzioni 
diverse. 
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Dialogo tra le Chiese : la "spiritualità dell’unità", per la sua valenza ecumenica 
contribuisce ad abbattere molti pregiudizi tra i cristiani, alimentando un "dialogo 
della vita", "di popolo".  
E’ condivisa da 47.000 membri di ca. 300 Chiese e comunità cristiane, le cui 
autorità, in molti casi hanno benedetto e incoraggiato la diffusione di questa 
spiritualità nelle loro Chiese, così i Patriarchi Ecumenici di Costantinopoli 
Athenagora I, Demetrio I e Bartolomeo I, i Primati della Comunione Anglicana, gli 
Arcivescovi di Canterbury  Ramsey, Coogan, Runcie e Carey; i Vescovi Luterani 
Dietzfelbinger, Hanselman, Kruse; e - tra le figure ecumeniche di spicco - il 
fondatore di Taizé, Frère Roger Schutz. 
Dialogo interreligioso: si sviluppa in diversi Paesi con ebrei, musulmani, 
buddisti, induisti, taoisti, sikhs, animisti (ca. 30.000) che condividono aspetti della 
spiritualità dell’unità e collaborano, a vari livelli, partecipando alle attività del 
Movimento nel sociale, per la pace e la giustizia.  
Da qualche anno si vanno svolgendo incontri internazionali, al Centro 
Mariapoli di Castelgandolfo, con gli amici musulmani del Movimento e con gli amici 
ebrei.  
Il Movimento dei Focolari è membro della World Conference on Religion and 
Peace (Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace). Dal 1994 Chiara Lubich ne 
è presidente onoraria. 
Dialogo con persone di altre convinzioni: la spiritualità dell’unità attrae anche 
persone di convinzioni non - religiose (ca. 70.000) che aderiscono al Movimento e 
alle sue iniziative per diffondere una nuova cultura che contribuisca a realizzare 
l’unità dei popoli. 
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Composizione: alla guida del Movimento vi è la Presidente, che per statuto
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 sarà 
sempre una donna, coadiuvata da un Consiglio. Per la varietà delle persone che lo 
compongono (famiglie, giovani, sacerdoti, religiosi e religiose di varie 
congregazioni, e vescovi) il Movimento si snoda in 18 diramazioni, di cui 5 sono 
movimenti ad ampio raggio che agiscono in vari ambiti:  
1."Famiglie Nuove" per l’unità della famiglia, con particolare attenzione a 
chi soffre o si trova in situazioni difficili. Tra le attività: formazione di famiglie e 
fidanzati, comunione spontanea dei beni per alleviare i bisogni altrui, adozioni e cura 
di giovani in situazioni difficili, aiuto alle madri in difficoltà, consultori, accoglienza 
di anziani e ammalati , adozioni a distanza. 
  2."Umanità Nuova" per un rinnovamento della società e  dei suoi vari 
"mondi": Economia e lavoro, Rapporti fra gruppi e culture, Moralizzazione pubblica 
ed etica sociale, Natura e vita fisica, Armonia sociale e arte, Educazione e cultura, 
Mezzi di comunicazione sociale, Politica e pubblica amministrazione. 
           3. "Movimento Parrocchiale" nell’ambito ecclesiale, per fare della 
comunità parrocchiale una "comunità di comunione". Tra le attività: incontri per 
approfondire e mettere in pratica la Parola di Dio, diffusione della "cultura del dare" 
nella parrocchia, promozione del dialogo e dell’unità tra i vari organismi 
parrocchiali, associazioni, gruppi e movimenti. 
           4."Giovani per un Mondo Unito" per contribuire a diffondere l’unità 
dei popoli, soprattutto fra i giovani. Promuove a livello locale e internazionale varie 
                                                 
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 Approvazioni: prima approvazione Pontificia degli Statuti nel 1964. L’ultima, con decreto 
del Pontificio Consiglio per i Laici del 29.6.1990, riconosce “l’Opera di Maria” (Movimento dei 
Focolari) quale “Associazione di fedeli privata universale di Diritto Pontificio”. 
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attività e iniziative quali: incontri di spiritualità, momenti culturali e sportivi, campi 
di lavoro, azioni ecologiche. Risponde ad emergenze quali terremoti e catastrofi 
naturali. 
           5."Ragazzi per l’Unità": diffondono le loro idee attraverso concerti, dibattiti, 
assemblee scolastiche. Indicono gare, tornei e campagne ecologiche. Prendono 
iniziative per la pace, per chiedere una Televisione diversa, per diffondere - come 
antidoto al consumismo - la "cultura del dare", perché i ragazzi dei paesi poveri o in 
guerra sperimentino che l’amore non ha confini. 
A cuore del Movimento vi sono i "focolari" (maschili o femminili): piccole 
comunità di nuovo stile, composte da laici, vergini e coniugati, totalmente donati a 
Dio secondo il proprio stato. E’ una  vocazione apertasi nella Chiesa, con notevoli 
caratteristiche di novità.  
Formazione al mondo unito - Congressi mondiali a Roma, in collegamento via 
satellite, ripresi da centinaia di TV nazionali e regionali: 
"Genfest" - manifestazione dei giovani a cadenza quinquennale: l’ultimo il 17 
agosto del 2000 (40.000 giovani di 80 Paesi, allo stadio Flaminio di Roma ) 
nell’Anno Giubilare. 
"Familyfest" - manifestazione delle famiglie: l’ultimo nel 1993 (14.000 di 87 
Paesi) patrocinato dall’ONU.  
"Supercongresso" - manifestazione dei ragazzi: il 3° si è svolto nel maggio 
‘97, dal titolo: MONDO DEL 2.000, MONDO D’UNITA’, patrocinato da UNESCO, 
Commissione Europea e Ministero Italiano della Pubblica Istruzione. 
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- Convegni annuali estivi di più giorni, detti "Mariapoli", si svolgono in 
ca. 70 Paesi, con la partecipazione di ca. 100.000 persone. Sono 
momenti forti di formazione alla pace e all’unità. 
- - 62 sono i "Centri Mariapoli" per la formazione spirituale e sociale 
dei membri, in 45 nazioni. 7 in Italia, oltre al Centro Internazionale che 
ha sede a Castelgandolfo (Roma). 
Cittadelle: piccole città - bozzetto di una società nuova, con case, scuole, 
aziende, la cui legge è l’amore scambievole evangelico, con la conseguente  
comunione di ogni ricchezza culturale, spirituale e materiale. Decine di migliaia i 
visitatori ogni anno. 
Sono 20 sparse nei 5 continenti. Ognuna ha caratteristiche proprie. 
Internazionale è la prima cittadella sorta nel 1965 a Loppiano (Firenze) che conta 
attualmente 800 abitanti di 70 nazioni. E’ un bozzetto di "mondo unito", dove si 
esprime la creatività della nuova cultura planetaria che nasce dalla fusione delle 
ricchezze di diverse razze e popoli. In Camerun, Kenya e Costa d’Avorio sono città-
tipo in cui è attuata l’inculturazione del Vangelo nelle società africane. In Brasile e 
Argentina, con i loro nascenti poli aziendali, sono modelli - pilota della nuova 
"Economia di comunione". Nelle Filippine, la cittadella si caratterizza per il dialogo 
con le grandi religioni orientali. In Germania è ecumenica: vi convivono luterani e 
cattolici. Nei pressi di New York la cittadella è impegnata nel dialogo tra razze e 
culture diverse. 
Cultura: dalla spiritualità si stanno delineando linee nuove di pensiero 
teologico, filosofico e sociale. La cultura dell’unità è diffusa e alimentata in vario 
modo da pubblicazioni, quali: 
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- Nuova Umanità, rivista bimestrale di cultura. 
- Città Nuova, quindicinale di opinione italiano; 37 le edizioni in altrettante nazioni, 
per 24 lingue. 
- Parola di Vita, foglio mensile con commento spirituale - teologico di una frase 
della Scrittura, per orientare a tradurla in vita. Tradotta in 90 lingue e idiomi, con 
tiratura mensile di oltre 3.000.000 di copie, è trasmessa anche da diverse radio e TV. 
- "Mondo Unito", rivista giovanile trimestrale in diverse lingue.  
- "Gen’s" e "Unità e Carismi": riviste rispettivamente per sacerdoti e religiosi, 
bimestrali in diverse lingue.  
26 Case Editrici Città Nuova in altrettanti Paesi, pubblicano oltre 300 titoli 
l’anno. 
Corsi di teologia, ecumenismo, dialogo interreligioso, discipline sociali si 
svolgono annualmente in vari Paesi. 
Arte: architettura, scultura e vetrate sono prodotte dal "Centro Ave", con sede  
nella Cittadella di Loppiano. Altre forme di arte e artigianato sono realizzate dal 
"Centro Azur". 
Due i complessi musicali internazionali, "Gen Verde" e "Gen Rosso", che 
hanno una vasta attività discografica e di spettacoli. 
Iniziative di solidarietà internazionale - Hanno come caratteristica la 
"reciprocità" tra chi dà e chi riceve, avviando un processo creativo di autosviluppo: 
"Economia di Comunione", progetto economico nato nel 1991. Ispira la 
gestione di oltre 750 aziende e attività produttive in tutti i continenti.