Crisi nell'età della globalizzazione

Lo scopo della presente tesi è quello di studiare il tema delle crisi economico-sociali e finanziarie nell’epoca della globalizzazione capitalistica. In particolare saranno analizzati origini ed effetti della crisi finanziaria del 2008, nota come "crisi dei mutui subprime", e di quella generata dalle misure di contenimento a fronte della più recente diffusione violenta del coronavirus a livello mondiale.
Sono due crisi che non hanno una ciclicità, né tantomeno hanno delle ragioni comuni, anzi, in particolare la seconda è una crisi inaspettata, poiché inattesa è stata l’esplosione della pandemia. La prima, forse, si potrebbe situare nello stesso ambito di esplosione della crisi del 1929, ossia all’interno dei mercati finanziari della borsa di Wall Street e nel campo delle speculazioni azionarie, anche se la differenza sostanziale è che la crisi del 2008 ha avuto conseguenze direttamente sui fondi statali, con esiti drammatici a livello sociale; invece la crisi del 2020 è stata una conseguenza dei lockdown di contenimento del Covid-19, ed è dunque di natura completamente differente.
La tesi è articolata in tre capitoli, suddivisi in base al concetto storico-economico principale, ossia la globalizzazione, e relativamente alle due crisi succitate.
Nel primo capitolo si è studiato il fenomeno della globalizzazione, come tappa delle trasformazioni produttive e sociali successive alla ristrutturazione del modello di produzione e di accumulazione, chiamato fordismo, e con l’emergere del paradigma postfordista, quale modello di razionalizzazione e resa efficiente dei gap e delle crisi del modello precedente; il postfordismo come categoria organizzativa articolata riguardante tanto la produzione quanto il lavoro e oltremodo la dimensione “biopolitica” della società; e infine si affronterà l’emergere di nuovi modelli a partire dal precedente, anche noti come new economy e/o industria 4.0, per poi terminare con un’analisi dei nuovi assetti internazionali.
Nel secondo capitolo viene approfondita la crisi del 2007, studiandone le tappe che ne hanno provocato l’esplosione, con particolare attenzione a quelle che sono state le azioni o i titoli pericolosi, a causa dei quali vi è stata una proiezione virale, assai rapida, su tutti i mercati e soprattutto sui fondi borsistici, con conseguenze immediate sui risparmi e poi sui fondi pubblici; si sono infine effettuate delle riflessioni in merito alla tipologia di crisi, tutt’altro che irripetibile quando non vi siano dei controlli o dei meccanismi di previsione.
Nell’ultimo capitolo si analizzerà la crisi attualmente in corso, una crisi sorta a causa delle politiche e delle strategie messe in campo per contenere la diffusione del Covid-19, in particolar modo, delle chiusure avvenute nei primi due trimestri del 2020 di attività commerciali, di ristorazione e turistiche, le cui conseguenze hanno bloccato i consumi, danneggiando i salari e provocando un impoverimento generalizzato; a tale crisi si è aggiunta la guerra Russo-Ucraina, a causa della quale la fase di recupero e ristrutturazione economico-sociale, definita eufemisticamente di “resilienza”, si ipotizza, vada precipitando nuovamente in una crisi energetica, di produzione, occupazionale e, infine, inflattiva.