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Western italiano. Leone, Morricone, Tessari e Corbucci


Tuttavia il genere popolare che ha riscosso maggior interesse critico è stato il western attraverso la definizione diventata famosa di Spaghetti Western.
Padre indiscusso del genere, Sergio Leone insieme a lui bisogna tenere presente Duccio Tessari e Sergio Corbucci. Il genere darà inizio a molte coprouduzioni tra Italia e Spagna.
Nel 1964 Leone gira un film a basso costo ispirato e quasi plagiato da un film di Akira Kurosawa: Per un pugno di dollari, si rivelerà uno dei maggior successi internazionali del cinema italiano di tutti i tempi. Leona smonta la figura dell’eroe per ricercare le motivazioni profonde dei suoi protagonisti. Si scompone spesso l’unità temporale. I primi anni Settanta propongono nel genere l’introduzione di spargimenti di sangue e a nuovi ritmi imposti dalle pistole e nel casso di Bud Spencer e Terence Hill da pugni e shiaffi.
Leone dopo il successo di Per un pugno di dollari, realizza Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto e il cattivo, C’era una volta il west e Giù la testa sfidando gli americani sul suo stesso terreno. Decide poi di cimentarsi nell’epopea gangster di C’era una volta in America. Lo stile di Leone si dilata fino a far sentire la sensazione di misurarsi con John Ford. I film di Leone fanno da garante per le ultime collaborazione italo-americane.
Dal successo dei sui film inizia un periodo in cui produttori e registi iniziano a dedicarsi tutti al western.
Il western italiano farà un uso improprio dei luoghi di culto, delle catacombe, dei cimiteri. Emerge l’intenzione di servirsi di pistoleri solitari che si fanno portatore di ragioni sociali, sembra che il western voglia porsi sullo stesso piano del film politico: l’iconografia riporta alcune immagini delle rappresaglie naziste della seconda guerra mondiale. Nel sodalizio con Leone, Morricone raggiunge i risultati più alti rendendo la musica protagonista delle scene.
Dall’altra parte si fa strada il filone della lotta incruente in cui Terence Hill e Bud Spencer si fanno giustizia a suon di schiaffi e pugni nella trionfante serie di Trinità, che riuscì ad attirare i pubblici giovanili.
Tra tutti i  film a basso costo si sviluppa il filone erotico che sfocerà poi nel pornografico, saranno molti scogli d’appiglio per esercizi in fallimento. Il genere è inaugurato da Alessandro Blasetti con gli spogliarelli di Europa di notte (1959), proponendo poi finti documentari sulla vita sessuale nella preistoria e inchieste sugli spettacoli notturni. Dal 1963 esplodono film che contengono nel titolo la parola sexy e si punta a mostrare sempre di più immagini proibite e porzioni sempre più scoperte di corpi femminili. L’eros dilaga e ogni media propone un’overdose di immagini erotiche. Grazie al Decameron di Pasolini (1971) il filone rierca una nobilitazione culturale attraverso una ricca esibizione di costumi ed il ricordo a testi letterari prestigiosi. Tuttavia la saturazione del mercato avviene nel giro di n quinquennio.

Tratto da STORIA DEL CINEMA ITALIANO di Asia Marta Muci
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