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Sindacati liberi e Solidarnosc

Tra anni ’70 e ’80 l’economia risentì gli effetti negativi della disordinata riforma economica. A seguito della crisi petrolifera il governo ritenne (1976) di poter tentare un aumento dei prezzi, ma questo corrispose allo scoppio di numerose rivolte. L’intellettuale dissidente Kuron era dell’idea che all’interno di uno stato totalitario potesse esistere una società civile da esso staccata e per questo fondò, nel 1976, il Comitato per la difesa de lavoratori (KOR). L’attività di questo e altri gruppi simili si diffuse nei centri industriali e ad essi si cominciò a dare il nome di “sindacati liberi”. Nel ’78 nacque il primo Comitato fondatore dei sindacati liberi. La protesta divenne elemento di coagulo per intellettuali e studenti. A differenze di crisi precedenti mancava adesso un personaggio all’interno del partito che potesse divenire punto di riferimento della popolazione (come lo erano stati Gomulka e Gierek). Questa volta la Chiesa intervenne attivamente nella rivolta. Nel 1980 a seguito dell’aumento del prezzo della carne scoppiarono scioperi e proteste. Gierek rispose aumentando i salari ma la contestazione non finì, s spostò dal piano economico a quello politico. Iniziò un gigantesco sciopero a Lublino, a cui seguì l’occupazione delle fabbriche di Danzica, Gdynia e Sopot. I Comitati si legarono tra loro e diedero vita ai Comitati interaziendali di sciopero (MKS). Il 16 agosto nacque il Comitato generale di sciopero guidato da Walesa, che maturò l’idea di un sindacato indipendente da quelli ufficiali e basato sugli ideali di solidarietà cari alla cultura cattolica. Gierek rigettò le richieste dei candidati ed escluse la possibilità di riconoscimento dei sindacati liberi. L’accentuarsi della crisi fu sfruttato da tutti coloro che erano stati messi da parte da Gierek. Dopo due mesi di scioperi si giunse ad un accordo a Stettino e a Danzica. Walesa aveva tenuto saldamente le redini della trattativa, che rappresentò una prima vittoria per i sindacati liberi e per i movimenti dei lavoratori = sabato libero, aumento salariale, riconoscimento dei sindacati liberi, diritto di sciopero, libertà d’espressione, soppressione dei reati d’opinione. Nel settembre del 1980 il Consiglio di Stato riconobbe la personalità giuridica ai sindacati indipendenti, che sorsero come funghi. Era necessario adesso avviare un coordinamento tra tutti questi sindacati, e Walesa fu preso come punto di riferimento. A fine settembre nacque a Danzica il Sindacato Indipendente Autogestito di Solidarietà = Solidarnosc.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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