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La Carta pisana, la più antica carta nautica del Mediterraneo

È la più antica carta nautica di tutto il Mediterraneo; è una carta anonima, ma indirettamente datata: lo si fa risalire al 1275, coincidente con la realizzazione del Compasso da navegare. I due elaborati, anche se eseguiti all‘incirca nello stesso periodo, non risalgono alla medesima fonte: questo fatto riveste un suo interesse perché testimonia la notevole operosità che caratterizzava il campo della cartografia nautica mediterranea e dei portolani. 
Questi strumenti avevano un significato essenzialmente pratico, erano destinati a genti di mare affinchè se ne servissero nel corso del loro continuo andare. Pertanto, il loro uso continuato, per di più in un ambiente assai umido, dovrebbe aver sottoposto entrambi i tipi di opere a rapidi processi di invecchiamento: così si giustificano le numerose perdite.
Un altro tipo di produzione è quella che fu eseguita in funzione della donazione a personaggi illustri della cultura, dell‘aristocrazia, della politica. L‘esempio più noto è la Carta Catalana di Abrahamo Cresques, nel 1375, fatta su incarico del sovrano Pietro IV d‘Aragona, che voleva regalarlo al figlio Carlo V. Si ricordano anche i Libri della Marineria, dell‘inizio del 1500, che l‘ammiraglio corsaro turco Piri Reis fece realizzare nella sua bottega di Istanbul per donarlo al sultano. Questi elaborati dedicano molto spazio alla componente decorativa da farne un fatto che esula dal filone creato semplicemente per agevolare la navigazione. 

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
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