Skip to content

Christa Wolf: biografia e sfondo storico-sociale

Parlando di identità tedesca ci si chiede quale sia le vera nazione, quali i suoi confini, soprattutto dalla parte orientale.
Stiamo analizzando il periodo in cui la Germania è divisa in Repubblica Democratica Tedesca e Germania Federale: il confine passava dal lato occidentale di Berlino, divisa a stavolta in settori, i più significativi ad est (Russi) e ovest (gli Alleati).
Corista Wolf nasce in una zona che oggi appartiene alla Polonia, ancora non indipendente (avverrà nell’89 con Solidarnoš).

Hitler sale al potere nel ’33, e il nazismo crolla nel’45.
Christa Wolf nasce nel 1929, vive da bambina il periodo nazista: questo comporta successivamente una continua rielaborazione del passato, come tutti gli intellettuali dell’epoca.
Nel 1949 nasce la Repubblica Democratica Tedesca (RDT): lei fa parte di quelli che, incalzati dall’Armata Rossa fuggono verso occidente. La Germania con l’annessione della Polonia (anschluss)si era estesa verso est, stroncando ogni opposizione interna e dando il via ad una forte competizione economica: all’URSS costa circa 20 milioni di morti, per cui il risentimento è alto.
Quando scappa lei ha 15 anni, e approda al fronte orientale della Germania, poi RDT: qui è in corso una vivace denazificazione,con l’epurazione dei funzionari che avevano collaborato (o perlomeno convissuto) con il nazismo.

Tutti gli intellettuali che erano fuggiti erano ritornati successivamente nella RDT, alcuni per ispirazione marxista, altri perché favorevoli alla denazificazione: si sente il bisogno di una ricostruzione, di ricrearsi una credibilità morale di fronte al mondo.
Contemporaneamente prende vita un nuovo tipo di letteratura: nasce il Berlin Ensemble di Brecht e una corrente progressista.
Ma ci sono difficoltà di tipo economico: infatti l’RDT non è aiutata dal piano Marshall, anzi i sovietici portano via quanto possibile (la Germania era molto più avanzata).
Si prendono tuttavia accorgimenti vari: si apre l’università a chi non aveva potuto studiare, e il corpo insegnanti è rinnovato(sempre a causa della denazificazione).

Nel 1953 in disaccordo con le norme lavorative proposte da Mosca gli operai scendono in piazza (rivolta di Giugno): non c’è ancora il muro ma si ritiene che la sommossa sia stata istigata dall’ovest. La battaglia mediatica era già molto forte.
Lei studia germanistica, vive il ’56: ci sono fermenti in Ungheria, repressi dall’URSS.
Nel 1968c’è la rivolta di Praga (la primavera di Dubcek) in cui viene coinvolta anche la Germania. Con Adenhauer nella Germania di Bonn si parla di Verdrängrung, di rimozione del passato. Dopo, con Willi Brandt, si apre il dialogo con l’altra Germania, che prima era considerata con un certo disprezzo politico.

Nel 1961 si innalza il muro, per ragioni economiche ( il cambio era 1:4!) ma anche per arginare il flusso dell’emigrazione verso Ovest delle giovani generazioni qualificate (soprattutto medici e ingegneri, attirati da stipendi migliori, non omologati).
Tuttavia il muro venne visto come rifondazione dell’economia, non come ingabbiamento.
Nel 1976 il muro proibisce il passaggio a chiunque era in grado di produrre.

Wolf Biermann era un ragazzo della Germania occidentale, figlio di comunisti,con la nonna ebrea. Passa a est, studia filosofia e scrive canzoni-poesie,sempre più sferzanti.
Scatta la censura. Ma c’è il meccanismo editoriale, per cui essendo paesi diversi ma con la stessa lingua è facile pubblicare dall’altra parte.  Quando viene invitato a Colonia per un concerto gli viene concesso il permesso:esplode contro il comunismo, paragonato al nazismo. Viene espulso dalla Germania est, ma una raccolta di intellettuali, tra cui la Wolf, preme per la revoca dell’espulsione.
La raccolta delle firme non viene pubblicata ad est,e allora la mandano ad Ovest, al giornale “Die Zeit”: il governo accusa questi 100 intellettuali di tradimento.
Intanto, tuttavia, la RDT inizia a concedere l’espatrio agli intellettuali: il sistema comincia a cedere dall’interno. Se ne va anche Kunert, poeta di origine ebraica, una sorta di bandiera e simbolo.

Il 9 novembre 1989 cade il muro, abbastanza inaspettatamente, anche se c’erano state delle avvisaglie molto drammatiche: i dissidenti avevano iniziato a chiedere asilo alle ambasciate. Tutto questo avviene in un clima di protesta pacifico, come i cortei del lunedì, che partono da Lipsia, sostenuti dalla chiesa evangelica.
La scritta “noi siamo IL popolo” diventa “noi siamo UN popolo”, evidente volontà di riunificazione. Il clima di tensione era aumentato dal fatto che ad ottobre si sarebbe dovuto festeggiare il quarantennio della RDT, con il timore dell’intervento dei panzer sovietici.
Con la riunificazione tutto quello che esisteva viene venduto per essere privatizzato: a comprarlo però non sono gli abitanti della RDT, perché il loro sistema non capitalista non permetteva l’accumulo di grandi capitali. C’è un senso di espropriazione.
Inoltre c’è la contrapposizione tra gli intellettuali, tra coloro che era espatriato subito e chi invece aveva creduto fino all’ultimo al sogno della RDT.

Questo è anche il periodo della riforma agraria: gli Junker, proprietari terrieri, sono al centro di contrasti di classe molto forti,non così sentiti nella Germania occidentale, più vicina all’industrializzata Francia. Tramite la riforma agraria si procede alla parcellizzazione delle terre degli Junker e alla sua distribuzione ai contadini: nascono cooperative agricole. Si sviluppa anche la meccanica (il trattore)…all’interno di questo mondo, inoltre, esiste una possibilità di qualificazione: i più dotati venivano mandati a studiare a spese dello stato.
Parallelamente sta cambiando la prospettiva di studio: gli intellettuali stanno portando a galla le sofferenza dei civili durante l’occupazione nazista. Nasce un altro tipo di sensibilità, come emerge dagli scritti della Wolf.

Christa Wolf nasce in un ambiente piccolo borghese,  con un orizzonte provinciale, ma vive concretamente il periodo nazista, come emerge dall’episodio in cui racconta del rogo di una sinagoga. In un’intervista afferma che “nessuno può sfuggire dai condizionamenti che infanzia e adolescenza hanno sulla sua vita, soprattutto per quegli avvenimenti che si vorrebbero dimenticare o negare soprattutto di fronte a se stessi”: è un elemento tipico della psicanalisi. Si arriva alla conclusione che attraverso l’infanzia i tedeschi hanno salvaguardato se stessi, non interrogandosi a fondo per non essere sconvolti.

La Wolf si immette dell’apparato culturale della RDT,diventando critica letteraria della “Neue Deutsche Literatur”, che sostiene la funzione della letteratura per fare piazza pulita della idee naziste e innestare la nuova ideologia. Questo però comporta che chi scrive in un modo leggermente diverso corra il rischio della censura. Come molti giovani, va a Mosca, e nel’55 c’è il famoso rapporto di Krusciov, che sconvolge il mondo, soprattutto la sinistra.
Ma è ancora un periodo di speranza: sonagli anni in cui Biermann va ad est, e con lui anche Heym (che aveva combattuto con gli alleati per liberare la Germania).
Ci sono intellettuali come Bloch, che ha appendici marxiste, ma con principi progressisti. Insomma, è un momento di intensa vivacità culturale.

Da critica letteraria la Wolf diventa scrittrice: solo la scrittura consente quella polifonia che la realtà le suggerisce.
Nella sua prima novella, poi rinnegata, narra di una giovane, Vera,che va in Russia e conosce un ufficiale dell’armata sovietica, cieco perché accecato dai nazisti. Si innamorano,ma rinunciano in vista della costruzione di una società migliore.
Bitterfelderweg: è il programma per cui gli intellettuali vengono mandati nelle fabbriche perché vedessero con i loro occhi il lavoro operaio e per invogliare gli operai a riflettere e scrivere sul proprio. Anche la Wolf prende parte a questo programma e prende coscienza di diversi elementi, nonché spunto per alcuni episodi (vedi la fabbrica di vagoni).

Scrive "Riflessioni su Christa T.":mette in campo una sorta di piramide narrativa. C’è una voce femminile che racconta di un’amica, che insegna (è ambientato negli anni’50).
Nel suo passato aveva aderito alla RDT  ma con il continuo timore di essere ridotta a rotellina di un grosso macchinario sociale: c’è la minaccia della perdita della libertà individuale.
Compie diversi atti inconsueti, come costruirsi una casa privata: c’è contraddizione con la RDT, e contrapposizione tra la vita comunitaria e quella domestica. Per esempio, si reca da un veggente! È un modo per mettere in luce le screpolature del sistema.
Alla fine lei muore: non c’è lieto fine…è vero che muore di leucemia, ma c’è una frase che parla di morte per non adattamento.
Le editorie dell’est sono statali, controllano la distribuzione, che per questo libro è a tiratura limitata. Alcuni autori cercavano di pubblicare ad ovest, che però funzionava secondo il sistema capitalista.

Nel 1973 scrive "Kindheistsmuster", (Trame d’infanzia): è la storia di Nelly, una donna che parte con sua figlia per la Polonia, la sua patria.
Il sistema di personaggi, cioè la loro interazione, è complesso: la madre appartiene al mondo dei ricordi, la figlia è colei che può fare domande con occhio critico. Scrive sulla “grazia di essere nati dopo”. C’è un passaggio di persona:  a volte parla lei, a volte il narratore è onnisciente.
L’autore parla di elaborazione del lutto, non solo del nazismo ma anche del comunismo, pur non essendo confrontabili. Ecco che la letteratura allora aiuta il lettore a farsi domande e a cercare le risposte.

Nel 1976, (l’anno dell’espulsione di Biermann e della comparsa dei rapporti della polizia segreta) inizia ad interrogarsi sulla posizione degli intellettuali tedeschi.
Prende spunto da Kleist, morto suicida, e individua un disagio dovuto all’economia.
L’arretramento nel tempo è importante:  la riflessione sui Romantici comporta accenni di femminismo in opposizione al marxismo (che puntava alla distinzione di classe  ma non di sesso, oltre a cancellare la dimensione privata). Il fatto che le sue protagoniste siano sempre donne è importante anche per questo; non è solo una questione di specchio biografico: con Cassandra sceglie infatti il mito, cercando quegli elementi che potevano in qualche modo scavalcare la classe per il genere.

Il Romanticismo tedesco per la RDt non era stato un momento privilegiato, perché tendono a riallacciarsi all’illuminismo, simbolo del trionfo della ragione, dell’energia e della volontà.
Quando oggi si parla di Vergangenheit, passato, si fa subito riferimento al passato inteso come nazista. È ancora in corso un processo di rielaborazione, per cui anche il quarantennio di socialismo reale non è più visto come un errore, un’utopia dal quale liberarsi, ma viene rivalutato nei suoi aspetti positivi.

Tratto da CHRISTA WOLF: LE OPERE E I TEMI PRINCIPALI di Federica Maltese
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.

PAROLE CHIAVE:

christa wol