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Triario e piacere come sommo bene



LA RISPOSTA DI TRIARIO

“Tu Cicerone hai quasi soppresso Epicuro dalla schiera dei filosofi.  Hai detto che in scienza ripetè idee altrui, che peggiorò; che non ebbe l'arte della discussione; che l'idea di definire il piacere sommo bene non fu sua, che fu ignorante”. I due ora decidono di limitarsi a discutere solo della teoria del piacere. Dice Triario di voler cominciare come piace a epicuro: stabilendo essenza e qualità dell'oggetto dell'indagine, perchè il discorso proceda con ordine. L'indagine verte su un punto: qual'è l'estremo e ultimo bene. Secondo il parere dei filosofi, ad esso deve convenire riferire ogni cosa.  Epicuro dice: Sommo bene = piacere / Sommo male =dolore

PERCHE’ IL SOMMO BENE E’ IL PIACERE?

Dimostrazione: ogni essere animato appena nasce tende al piacere e ne gode come di sommo bene, respinge il dolore. Si comporta così finchè non è stato depravato, seguendo il criterio della natura. Quindi non c'è bisogno di ragionare o discutere per capire perchè è da ricercarsi il piacere, basta la sensazione, basta avvertirlo (Epicuro vuole forse dirci che si fa riferimento a una dimensione altra rispetto a quella della logica.. a un altro linguaggio.. e anche i sensi hanno una loro modalità di contatto e giudizio). Mentre un'argomentazione logica disvela qualcosa di nascosto, l'impressione/sensazione giudica una realtà evidente e scoperta.  E' la natura stessa che giudica cosa ad essa è conforme. Inoltre se tolgo i sensi all'uomo non rimane più nulla. Poi T accenna a teorie secondo cui nell'anima ci sarebbe una facoltà che ci consente di distinguere.. altri pensano che occorrano argomentazioni e discussioni.

Tratto da "DE FINIBUS" DI CICERONE di Dario Gemini
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