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Caratteristiche dei provvedimenti ablatori della proprietà

I provvedimenti amministrativi vengono chiamati ablatori in quanto incidono negativamente sulla proprietà di un bene, generalmente immobile, trasferendolo coattivamente da un soggetto ad un altro ovvero determinando la compressione di facoltà e poteri inerenti al maggiore dei diritti reali.
L'indennizzo deve necessariamente essere corrisposto al soggetto destinatario del provvedimento: quindi non possono essere qui considerati quei provvedimenti che non presentano alcuna forma indennizzatoria, essendo soltanto provvedimenti accessori a sanzioni amministrative.
Vengono inclusi tra i provvedimenti ablatori: l'espropriazione, l'occupazione temporanea e quella d'urgenza, la requisizione e le servitù pubbliche disposti da atti dell'amministrazione che, incidendo sulla proprietà privata, la limitano, dietro un interesse pubblico.
_ espropriazione per pubblica autorità:
Il provvedimento opera un trasferimento coattivo della proprietà immobiliare dal soggetto passivo destinatario dell'atto ad un altro soggetto, non necessariamente l'amm.ne espropriante.
Oggetto dell'espropriazione è una cosa immobile o un diritto reale che vi si collega.
La pubblica utilità o il pubblico interesse viene dichiarata in uno specifico provvedimento; oggi, è subito manifestata dal legislatore: si riduce cos'ì quel margine di apprezzamento discrezionale che era lasciato alla p.a. per la rilevazione della pubblica utilità di un'opera.
L'indennizzo è la garanzia insostituibile posta a tutela del soggetto espropriato.
La ponderazione imparziale e congrua con cui si dovrebbe svolgere l'azione amministrativa trova nell'affermazione della congruità dell'indennizzo una significativa risposta.
_ occupazione temporanea e occupazione d'urgenza:
L'occupazione è temporanea quando l'ablazione non è finalizzata al trasferimento definitivo della proprietà immobiliare, ma si limita a trasferire l'uso della cosa sottraendola alla detenzione o al possesso del soggetto privato proprietario o titolare di un altro diritto reale. È anche limitata nel tempo, generalmente per il periodo di tempo necessario al compimento di quei lavori di pubblico interesse in vista dei quali è stata disposta, anche a seguito della dichiarazione di pubblica utilità dei medesimi.
L'occupazione d'urgenza è strettamente collegata con un provvedimento espropriativo: è un'espropriazione anticipata, legittimata dalla dichiarazione di pubblico interesse di un'opera da costruire, assistita da una ulteriore dichiarazione che ne afferma l'indifferibilità e l'urgenza. L'occupante acquista un diritto di eseguire l'opera su un suolo altri e di costruire l'opera alla stregua delle sue dichiarazioni.
Solitamente nel biennio successivo segue il provvedimento di espropriazione che trasferisce direttamente il diritto di proprietà sul bene in cui era intervenuta l'occupazione, privando del possesso il soggetto proprietario.
Nel caso in cui l'opera non venga iniziata entro il biennio:il proprietario può richiedere il bene e il risarcimento dei danni (ma questo non impedisce una successiva espropriazione).
Nel caso in cui l'opera sia stata eseguita entro il biennio pur mancando l'espropriazione il proprietario (quindi l'occupato) non potrà chiedere l'accessione del costruito, ma solo il risarcimento del danno: la proprietà del suolo, per effetto dell'inversione, è del proprietario superficiario, cioè dell'amministrazione occupante che seppur in mancanza di espropriazione acquista a titolo originario la proprietà del bene.
_ la requisizione:
Provvedimento ablatorio in caso di avvenimenti straordinari ed imprevedibili: in presenza di una grave necessità pubblica, l'autorità amm.va può senza indugio disporre della proprietà privata.
Il provvedimento di requisizione può riguardare sia il diritto di proprietà che l'uso del bene, distinzione ininfluente per l'indennità, correlata al valore di mercato del bene requisito. Il bene può essere mobile, fungibile (es. roulottes per i senzatetto terremotati) e la requisizione ha effetti reali che incidono sul bene oggetto del provvedimento.  

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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