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Microeconomia: il Capitale di Karl Marx

Marx scrisse IL CAPITALE, i volumi venero pubblicati in anni diversi anni:
I VOLUME : 1867
II VOLUME : 1885 (1883 muore Marx)
III VOLUME : 1894
IV VOLUME : 1905
Il 1870 è una data rilevante per l’Economia Politica, perché si determina una svolta negli interessi degli economisti. Gli economisti prima si occupavano dei problemi della distribuzione, dal 1870 in poi, i problemi che interessavano gli economisti erano quelli della domanda e del consumatore.
L’analisi della domanda era carente negli economisti classici, perché i problemi della domanda non erano rilevanti:
i lavoratori esprimevano una domanda nel sistema economico corrispondente ai loro salari, che erano di sussistenza e che quindi venivano tutti spesi per i beni di consumo.
I capitalisti dedicavano gran parte dei loro profitti all’accrescimento del capitale, e solo una minima parte veniva consumata. La loro domanda era quindi destinata all’accrescere il capitale nel sistema economico.
I proprietari terrieri consumavano in modo improduttivo le rendite, e questo rendeva il livello di occupazione improduttivo.
La nuova analisi della domanda usa come riferimento il concetto di UTILITÀ, intesa come la capacità che hanno i beni di soddisfare i bisogni.
Questo concetto non è nuovo, già Ricardo riteneva che l’utilità fosse importante per gli scambi.
L’utilità viene quindi utilizzata per misurare il valore di scambio delle merci. Quindi il valore delle merci può essere determinato a prescindere dalla condizioni di produzione, è un valore soggettivo, legato alla volontà dei consumatori.
Questa svolta richiede delle giustificazioni:
Le conclusioni di Marx rendevano difficile procedere nell’elaborazione della teoria economica. Dopo Marx vennero introdotte alcune correzioni.
Il modo in cui cambia la teoria economica è in relazione al significato dell’economia Marxiana che viene assunta: secondo Marx il capitalismo era un assetto istituzionale transitorio, che passava dal vecchio ordine feudale, per arrivare all’ordine socialista, dove la proprietà privata è abbandonata, per passare ai mezzi di produzione amministrati dallo Stato.
Non c’è più armonia, c’è un conflitto tra i capitalisti e i lavoratori, che non si riesce a sciogliere. L’egoismo sociale di Smith si ferma con questa lotta di classe.
Gli eventi di questo periodo storico sono molto turbolenti.
In Italia questo sbocca nel Risorgimento, ma la base è comunque di scontento sociale.
In queste condizioni gli economisti evitano di occuparsi di problemi distributivi e della produzione, decidono di occuparsi del consumo!

Tratto da ECONOMIA POLITICA I di Valentina Minerva
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