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Art. 184 Testo Unico della Finanza

ART. 184 TESTO UNICO DELLA FINANZA - ABUSO DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE – INSIDER TRADING : chi essendo in possesso di informazioni privilegiate detiene determinate condotte viene punito. Per capire quando un’informazione è privilegiata abbiamo bisogno di un’altra norma, ed è lo stesso Testo Unico della Finanza a darci questa definizione. Quindi è un concetto normativo, per informazione privilegiata si intende un’informazione di carattere preciso, che non è stata resa pubblica, che riguarda uno o più strumenti finanziari, e che se resa pubblica può influire sul prezzo degli strumenti finanziari. Se il legislatore non avesse messo questa norma, l’interprete dell’art.184 si sarebbe trovato di fronte alla necessità di individuare se l’informazione è privilegiata oppure no. Questa tecnica si chiama TECNICA DI TIPO CASISTICO, perché il legislatore in questo modo definisce gli elementi normativi, si arriva a raggiungere il massimo della precisione.
Il problema è che la definizione di informazione privilegiata fa un rimando ad altri concetti che devono essere definiti, infatti l’art.184 continua spiegando i vari concetti. L’effetto collaterale della tecnica casistica, è che ogni concetto normativo introdotto per spiegare un concetto normativo, a sua volta ha bisogno di una definizione.
Per questo, accanto a tecniche di tipo casistico ci possono essere altre TECNICHE che non si dilungano nella definizione di singoli elementi, ma che INDIVIDUANO CONCETTI PORTANTI DI RIFERIMENTO. Ad esempio la norma che punisce la violenza sessuale non spiega gli atti che rientrano nella categoria, anche perché si corre il rischio di non esaurire tutti i casi possibili. Il problema della precisione in questo caso diventa più accentuato, però il legislatore deve assicurare la precisione necessaria per orientare il comportamento del cittadino. In questo caso ogni atto che induce l’altro soggetto a compiere senza la sua volontà atti sessuali, non ha bisogno di un decalogo degli atti sessuali, si sa quali comportamenti non devono essere tenuti. Quando ci si affida a norme che non disciplinano con dettaglio sufficiente i loro elementi, il rischio è quello di poter violare il principio di precisione.
Ad esempio il legislatore qualche anno fa aveva stabilito che doveva essere punito lo straniero che avendo ricevuto un provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato non si adoperava per ottenere i documenti di viaggio dal consolato del proprio paese per il rimpatrio. Però non era prescritto in maniera precisa, nonostante la punizione è la reclusione. La Corte Costituzionale l’ha dichiarata incostituzionale nel 1995 proprio per violazione del principio di precisione (cosa vuol dire non si adopera:). Era una norma imprecisa perché non consentiva al soggetto di stabilire prima i comportamenti possibili e quelli vietati. Ecco perché il legislatore deve rispettare il principio di precisione.

Tratto da DIRITTO PENALE COMMERCIALE di Valentina Minerva
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