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Tipologie di trasferimenti


Fatto tutto questo discorso generale, passiamo a vedere alcuni ulteriori approfondimenti sulle varie tipologie di trasferimenti che possiamo avere e il primo che possiamo riprendere, anche se ne abbiamo già parlato, è il caso dei trasferimenti specifici per la correzione delle esternalità.
Quando abbiamo parlato delle 4 ragioni dei trasferimenti, una motivazione era proprio per la correzione delle esternalità, trasferimenti giustificato da ragioni di efficienza. Questo deriva quando noi abbiamo una situazione in cui una amministrazione locale effettua un investimento che ha dei forti spillover, effetti sulle altre amministrazioni locali. Nel caso che noi abbiamo esaminato abbiamo ipotizzato una situazione in cui un comune di grandi dimensioni decide di costruire un teatro, prevedendo che esista una curva di domanda per questo teatro e una curva di costo, in cui si ipotizza sempre un costo medio uguale al costo marginale. Se questo comune non tiene conto ad esempio che il comune vicino ha interesse a utilizzare questo teatro, per cui la cosa migliore sarebbe che i due comuni si mettessero d’accordo e costruissero il teatro per tutte e due le giurisdizioni amministrative.
Nel secondo comune (la parte B del grafico) ovviamente la domanda è riportata,  è leggermente più bassa della domanda D1 del primo comune perche è ovvio che se questi cittadini devono recarsi nell’altro comune hanno dei costi aggiuntivi dovuti alla mobilità, quindi sono disposti a pagare un po’ meno per l’infrastruttura. Cosa succede però se i due comuni non riescono a mettersi d’accordo? Succede che il primo comune prenderà la decisione sulla base solo dei suoi benefici e dei suoi costi, terrà quindi solo conto della curva di domanda D1, e sceglierà la quantità ottimale che è il punto di incontro tra la curva di domanda e la curva di costo medio che è il punto Q’. Se però noi facessimo una considerazione complessiva sulle due collettività insieme, in questo caso lo potrebbe fare un ente di livello superiore, che è la Regione che controlla questi due comuni e si rende conto che se sommassimo le due curve di domanda D1 e D2, voi vedete che avremo quella curva di domanda che assume quella forma spezzata, in cui il punto di incrocio della domanda con il costo medio, sarebbe equivalente alla quantità Q’’, superiore a quella stabilita basandosi sulla domanda solo del primo comune. Non potendosi mettere d’accordo la soluzione può essere data solo attraverso un sussidio, equivalente alla differenza tra P1 e P3, che viene dato dal livello di governo superiore al primo comune, quindi il primo comune ottenendo questo sussidio, questo sussidio consente di elevare la curva di domanda implicita del primo comune e questo ci porterà automaticamente
a raggiungere il punto di produzione efficiente OQ’’. Quindi un sussidio è proporzionale alla spesa che sostiene il primo comune, però è un sussidio condizionato, quindi siamo in presenza di un trasferimento specifico, che può essere utilizzato solo per la costruzione del teatro. I trasferimenti specifici sono molto funzionali al superamento di queste inefficienze economiche da fornitura di servizi pubblici locali. Questo per quello che concerne le esternalità.
I quadri concettuali di riferimento della teoria dei trasferimenti sono sostanzialmente tre: il primo è quello che si chiama approccio paternalistico, è un livello superiore di governo che decide quali schemi utilizzare per massimizzare la propria funzione di benessere, è un approccio molto gerarchico, c’è poi un approccio individualistico che tende a massimizzazione il benessere dei cittadini delle comunità locali interessate, però questo qui pone dei grossi problemi di aggregazione delle preferenze individuali, comunque prendetelo come riferimento generale che noi qui non affrontiamo.
C’è poi l’approccio dell’elettore mediano, che abbiamo visto a proposito del teorema della decentralizzazione di Oates, che è quello che è più utilizzato negli schemi di analisi degli effetti dei trasferimenti e che fa riferimento alle preferenze dell’elettore mediano, che è l’elettore il cui voto esprime l’esito del voto a maggioranza espresso dall’intera comunità e che quindi è l’elettore decisivo. Se assumiamo questo, possiamo usare tutta l’apparato analitico delle curve di indifferenza per valutare gli effetti dei trasferimenti, però ricordate che tutto questo apparato parte dall’ipotesi che il teorema dell’elettore mediamo funziona solo sulla base di ipotesi molto stringenti. È un passaggio analitico da tener presente, perche nella teoria dei trasferimenti ci sono diversi approcci, quello che voi vi dovete ricordare è che gli effetti dei trasferimenti sono finalizzati spesso a un’addizionalità diretta netta, cioè a fare in modo, noi diamo dei trasferimenti perche ci sia un aumento di un certo insieme di  servizi pubblici, oppure l’addizionalità può essere indiretta, cioè oltre a un certo insieme di servizi pubblici di cui  noi vogliamo incrementare il consumo, ci può essere un effetto anche su altri servizi pubblici locali, oppure ci può essere un effetto di spiazzamento che viene definito l’effetto presente quando con un trasferimento  l’amministrazione locale invece di aumentare la fornitura di servizi pubblici , riduce le imposte sui cittadini, quindi in questo senso si chiama spiazzamento perché non corrisponde a un effetto di addizionalità nella fornitura dei servizi. Ovviamente come vedremo, molto spesso il trasferimento comporta la presenza di tutti e tre gli effetti.

Tratto da SCIENZE DELLE FINANZE di Andrea Balla
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