Comparazione e inversione in Erodoto

Il racconto di Erodoto usa elementi di inversione ma lo schema non è semplice: la sua non è un'inversione generalizzata.  Per dire l'altro, il viaggiatore dispone anche della comparazione = tenere insieme il mondo che viene raccontato e il mondo in cui si racconta, passando dall'uno all'altro. Troviamo comparazione nel pensiero arcaico, come nelle descrizioni omeriche. Nel racconto di viaggio, funzionando come una traduzione, stabilisce somiglianze e differenze tra il di qua e il di là. Ed il di là deve rinviare a un sapere condiviso del pubblico. Es: parlando della regione del fiume arasse Erodoto dice che molte isole che lo costellano sono comparabili a lesbo. Ci sono poi comparazioni classificatorie. E comunque nella maggior parte delle comparazioni i greci occupano il 2° termine. Poi ci sono comparazioni più sottili, che si basano su un cambiamento di registro. Se il 1° termine non ha un corrispettivo nel mondo dei destinatari, la traduzione diviene transposizione: la staffetta dei messaggeri persiani sino a susa è come le lampadoforie greche. Anche se non sono la stessa cosa. È una comparazione per accostamento e transfert, assimilabile assla similitudo per collationem della Rethorica ad Herennium. Qui troviamo anche la similitudo per contrarium, similitudo per negationem e similitudo per brevitatem. Poi Erodoto per mostrare i rapporti tauride-Scizia mostra al destinatario quelli sunnio-attica suscitando una visione analogica: da ciò che si vede all'invisibile. Le storie usano l'analogia nel modo di conoscere per comparazione. L'istro è conosciuto, le sorgenti del nilo no. Per trovarle Erodoto procede dal noto all'ignoto, per inferenza (argomentare l'ignoto a partire dal noto). Ipotesi: il nilo è come l'istro. Simmetria: il nilo sta al sud come l'istro al nord. La comparazione fa vedere
direttamente:  A è come B
analogicamente: A sta per B come C sta a D
Essa mira a convincere il destinatario.