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Concetto dell'alterità nella narrazione di Erodoto



Il logos erodoteo costruisce una figura del nomade e ne rende pensabile l'alterità: si passa dall'alterità massiccia del II capitolo a un'alterità dotata di senso (nomadismo come strategia). Come il narratore Erodoto traduce l'altro (lo scita) e come riesce a far credere al suo destinatario queste cose? Obiettivo: individuare la retorica dell'altro che opera nel testo, coglierne alcune figure e mostrarne qualche procedimento, raccogliendo le norme operative della fabbricazione dell'altro. Dobbiamo stare attenti alle marche d'enunciazione che dispongono le figure introdotte dal narratore, e danno loro un peso. Le 4 marche fondamentali delle storie sono: ho visto – ho sentito – io dico – io scrivo. Consideriamo così la domanda: chi parla a chi, e come? Per porci il problema dell'effetto del testo.

Tratto da ERODOTO, IL PADRE DELLA STORIA? di Dario Gemini
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