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Linguaggio in Hobbes



Perché si passi da una sistemazione delle varie connessioni di sensazioni ad un livello più alto di conoscenza (anche i cani vedendo un bastone ricostruiscono e prevedono il dolore) occorre l’intervento del linguaggio, che trasforma ciò che è semplicemente un fantasma in un nome: i nomi assumono così una duplice funzione:
funzione mnemonica in quanto note poiché ricordano le connessioni che di più cose sono state stabilite all’unanimità dagli uomini (l’idea di triangolo ad esempio)
funzione comunicativa in quanto segni che aiutano tutti gli uomini a comprendersi quando ci si riferisce ad una determinata cosa (definito il triangolo basta nominarlo per capirsi).
Il ragionamento discorsivo pertanto opera sui nomi e non sulle cose. La verità del ragionamento allora dipenderà esclusivamente dal significato che ai termini viene dato: la natura delle cose è puramente logica, non ontologica. In questo modo egli dimostra di voler unire insieme l’empirismo con razionalismo. La conoscenza parte dall’esperienza ma dopo perché assuma validità e sia fecondo deve fondarsi su un sistema di rapporti logici.

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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