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Cotta e Balbo sugli dei



Alle parole di Balbo Cotta sorride. Dice a Velleio che Epicuro secondo lui  non osa negare l'esistenza degli dei immortali per non esporsi a un'accusa. Mentre Balbo ha esposto molti argomenti e in modo collegato e coerente. Quindi lui si limiterà a chiedergli ciò che gli è meno chiaro. Cotta ricorda che è un pontefice e deve difendere le credenze sugli dei immortali tramandate dagli antenati. Dice che considera la religione del popolo romano divisa in riti e aruspici, a cui si sono aggiunte le predizioni degli interpreti della sibilla. Le loro pratiche non vanno mai trascurate. Poi chiede a Balbo una giustificazione razionale della religione. Gli dice che ha esposto articolando la cosa in 4 punti: dimostrare l'esistenza degli dei, la loro natura, che essi gonvernano il mondo e che provvedono alle cose umane. Secondo cotta anzitutto Balbo non ha dimostrato l'esistenza degli dei. Si chiede come mai egli abbia trattato con tanta ampiezza quel punto se riteneva che neppure necessita di essere discusso. B lo paragona al sommergere il giudice di argomenti nei processi. Ma secondo C, B non era così convinto dell'evidenza dell'esistenza degli dei. Secondo C sarebbe stato sufficiente il solo fatto che gli antenati ci han tramandato questa cosa. Ma B disprezza l'autorità e combatte la ragione, rendendo dubbio con le sue argomentazioni un punto che non lo è assolutamente.
Hai detto che a) se volgiamo lo sguardo al cielo comprendiamo immediatamente che vi è un potere che governa..oppure b) il fatto che la credenza negli dei immortali sia universale.... ma questa è l'opinione del volgo.. c) gli dei che appaion di persona....sono favolette. Ora C dice a B che lui si fonda su dicerie, e gli chiede argomenti razionali. “Voi dite che tutto avviene per opera del fato: a che giova sapere che qualcosa accadrà, visto che accadrà inevitabilmente? da dove viene poi la divinazione? poi non ho mai sentito la voce di un fauno. Dunque voi non dimostrate che gli dei esistono”. Cleante è convinto che l'idea di Dio si sia formata nella mente dell'uomo in 4 modi: quello che deriva dalla previsione del futuro - quello che deriva dalle perturbazioni atmosferiche e dai cataclismi - dall'abbondanza dei vantaggi che riceviamo - dalla regolarità del cielo. I cataclismi fan pensare molti agli dei.

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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