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Introduzione a "De natura deorum"


CICERONE E IL DE NATURA DEORUM
Nella concezione ciceroniana la filosofia è un sapere chiuso, e l'operazione filosofica una riscrittura retoricamente orientata di un materiale preesistente.  Il de natura deorum è costruito su un doppia antilogia: nel 1° libro la teologia epicurea esposta da Velleio è confutata da Cotta. La teologia stoica esposta da Balbo nel 2° libro è criticata da cotta nel 3°. La tecnica di discutere pro e contro una tesi è caratteristica della dialettica, e in particolare di quella accademica, che molto contribuì nella formazione di Cicerone (C), ma appare strettamente legata alla retorica già a partire dalla sofistica, e nella forma della controversia entrò a far parte delle scuole di retorica. Nel libro C fornisce un' esposizione critica delle dottrine stoica ed epicurea sulla natura divina.

I PERSONAGGI DELL'OPERA
Caio Velleio: teologia epicurea
Lucilio Balbo: teologia stoica
Caio Cotta: accademico, critica le 2 teologie. Era un personaggio storico ammirato da Cicerone per le sue capacità oratorie (esiliato nel 90 tornò a Roma nell'82).

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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