Skip to content

La consuetudine come fonte del diritto amministrativo


Nell’ambito del diritto amministrativo, governato ancor oggi dal principio di legalità, la consuetudine come fonte autonoma non trova significativi spazi.
Infatti, l’opinione prevalente in dottrina e in giurisprudenza è che la consuetudine abbia in questo campo un valore del tutto sussidiario.
Invero, negli ambiti che la legge e le altri fonti scritte legittimamente rimettono alla libera determinazione dell’autorità amministrativa, questa si presenta come investita di un potere discrezionale.
Quand’anche la stessa amministrazione non canonizzi in specifiche “circolari” i comportamenti costanti e ripetuti nel tempo da essa adottati, l’uniformità della fase applicativa finisce col rilevare, più che come obbligo nascente da una norma consuetudinaria, come prassi, ovvero come regola di buona amministrazione.
In altre parole, sembra difficile ipotizzare che l’uniformità interpretativa ed applicativa di una norma giuridica da parte dell’amministrazione possa assumere i connotati della forma di una norma consuetudinaria.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.