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Definizione di reato istantaneo e reato permanente


Il concetto di «consumazione» dei reato (reati istantanei e permanenti) e il tentativo

Il reato si dice “consumato” quando è compiutamente realizzata la fattispecie incriminatrice.
In rapporto al momento consumativo, i reati si distinguono in istantanei e permanenti.  

Istantanei: la consumazione si identifica con il compimento dell'ultimo (o dell'unico) atto che integra la condotta (nei reati formali) o con la verificazione dell'evento (nei reati materiali), atto od evento oltre i quali la fattispecie non può essere protratta. Es. dopo la morte di un uomo (nell'art. 575) la fattispecie non è suscettibile di sviluppi ulteriori giuridicamente rilevanti per l'integrazione del delitto di omicidio; e così dopo che la denunzia di un innocente sia stata presentata all'autorità competente, rispetto al delitto di cui all'art. 368.  

Permanenti: la fattispecie legale è invece strutturata in modo tale da esigere che la condotta o l'evento si protraggano nel tempo. Es., l'art. 605 c.p., punendo “chiunque priva taluno della libertà personale”, tipizza un evento (privazione della libertà) che, per sussistere, deve svolgersi in un arco di tempo, magari breve ma pur tuttavia apprezzabile come “privazione”. In questi casi si parla di reati necessariamente permanenti.  
Quando invece la fattispecie consente la protrazione di un elemento, che potrebbe però realizzarsi anche in un solo momento, si parla di reati eventualmente permanenti. così, ad es., l'ingiuria (art. 594.1), può intrinsecamente realizzarsi tanto con un'offesa istantanea, quanto con un'offesa destinata a protrarsi nel tempo (vergando l'insulto su un muro).
Nei reati permanenti la consumazione è rappresentata dunque non da un momento, ma da un periodo, compreso tra l'inizio e la fine dello stato antigiuridico: il reato comincia a consumarsi con l'inizio di tale stato, e finisce di consumarsi alla sua conclusione. Dato che il periodo consumativo assume rilevanza tipica, è chiaro che esso deve essere accompagnato, nel suo svolgersi, da tutti i requisiti necessari a fondare la responsabilità.
Es. se il sequestratone, durante la privazione della libertà, cade in coma, o viene sottoposto ad una coazione assoluta (perdita della suitas), in quel momento la permanenza avrà nei suoi confronti termine, perché il mantenimento dello stato antigiuridico non dipende più dalla sua volontà.

Tratto da DIRITTO PENALE di Beatrice Cruccolini
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