Il rapporto tra colpa generica e colpa specifica

Nonostante il crescente incremento delle regole cautelari scritte, la responsabilità colposa rimane segnata da uno stretto rapporto tra colpa specifica e colpa generica che molto spesso manifesta nella realtà applicativa una tendenza ad una sorta di “scivolamento” verso una forte concretizzazione della regola cautelare doverosa. Ne consegue:
da un lato => un tasso di incertezza piuttosto elevato nell’accertamento della responsabilità colposa derivante dalla maggiore indeterminatezza delle regole cautelari non scritte;
dall’latro => il tendenziale innalzamento degli standard di cautela via via che la regola si avvicini alle peculiarità della situazione concreta.

Tale fenomeno si manifesta in particolare sotto 3 aspetti:
1_ Spesso è lo stesso legislatore che già al momento della formulazione della regola cautelare positiva ne dichiara in sostanza l’insufficienza, rinviando alle regole cautelari non scritte. In sostanza, si tratta di una norma cautelare solo apparentemente “positiva” dato che, per il modo con cui essa è formulata così da rinviare ad una totale sua concretizzazione sulla base della situazione di pericolo, la sua individuazione e violazione hanno tutte le caratteristiche della colpa generica.

2_ è opinione consolidata che la regola cautelare positiva possa addirittura “cedere” dinanzi alla regola cautelare derivante dalla peculiarità della situazione concreta.
Es. l’automobilista che viaggia regolarmente tenendo la destra, se dal marciapiede sbuca improvvisamente un bambino mentre nella carreggiata di sinistra non passa nessuno, l’automobilista è tenuto a spostarsi a sinistra della carreggiata per evitare di investire il bambino => perciò in tale caso si ha un conflitto tra un regola cautelare positiva (tenere la destra) e una regola cautelare non scritta (spostarsi a sinistra per salvare il bambino) con la prevalenza della 2° sulla 1°.