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La nozione di negozio indiretto


I contraenti in certi casi hanno interesse a porre in essere un negozio o un intreccio di più negozi (negozio indiretto) per conseguire un risultato analogo, ma per loro più conveniente, rispetto quello che essi conseguirebbero con la conclusione dei negozi tipici.
Le dichiarazioni delle parti tendono quindi ad un risultato indiretto in quanto diverso da quello riferibile alla causa dei singoli contratti utilizzati.
Un esempio classico fa riferimento ad un fenomeno ricorrente nella pratica: per evitare un doppio passaggio di proprietà, con il conseguente carico finale, il proprietario che intende dare in permuta al cessionario il proprio veicolo usato ricorre ad una combinazione di più negozi che realizzano un risultato analogo: un mandato ad alienare, rivolto al titolare della concessionaria, con procura irrevocabile.
Si tratta, comunque, di ipotesi molto diverse fra loro e taluno esclude che si possa parlare di una categoria giuridica caratterizzata da una disciplina unitaria.
Il problema, del resto, è solo quello della rilevanza dell’intento delle parti perseguito in concreto e il sistema offre diversi indici di valutazione al riguardo.
È chiara comunque la diversità di questa ipotesi rispetto alla simulazione: nel negozio indiretto gli effetti sono voluti dalle parti che intendono, appunto, realizzare un risultato analogo ed ulteriore rispetto a quello dei singoli contratti o negozi utilizzati.

Tratto da DISCIPLINA GIURIDICA DEI CONTRATTI di Stefano Civitelli
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