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Caratteristiche delle comunità liquide


La società delle molte culture e delle molte religioni ha messo in crisi tale impostazione.
Intanto perché sono aumentate le appartenenze e, quindi, per promuovere una tutela comunitaristica egualitaria occorrerebbe moltiplicare in maniera imprevedibile le discipline differenziate o le deroghe al diritto comune.
Ma soprattutto la tutela indiretta dei cittadini attraverso le appartenenze non regge più perché esse non esauriscono da sole l’identità dei cittadini per il concorrere di due fattori: la sempre più accentuata fluidità delle comunità, che in alcuni casi raggiunge lo stato liquido caratteristico della modernità, e, all’opposto, la maggiore solidità che vanno acquisendo i diritti fondamentali anche all’interno delle comunità.
Fondamentale nella formazione di questo fenomeno è il ruolo della globalizzazione, la quale facilita alle persone la deterritorializzazione, l’oltrepassamento, se non la perdita, dei confini identitari: produce, cioè, una maggiore libertà di spostamento dei soggetti tra un campo religioso o culturale e l’altro.
Particolarmente vistoso è l’effetto sociale.
Il “mercato dei valori” globale è necessariamente affollato e competitivo per la presenza di nuovi movimenti religiosi.
Le ragioni della loro nascita sono molte e probabilmente concorrenti: infatti, essi possono essere visti sia come risposta ai cambiamenti di valori e strutture sociali sia come espressione di adattamento nella comunità culturale.
Spesso presentano l’approfondimento o l’estremizzazione, per addizione o sottrazione, di caratteri di religioni già conosciute o una commistione degli stessi.
Il fenomeno dei nuovi movimenti religiosi è, quindi, alimentato indirettamente dalle stesse grandi religioni tradizionali.
Per competere e non essere espulse dal mercato religioso o dei significati “ultimi”, infatti, confessioni e associazioni religiose non possono trasmettere più, “come cosa ovvia, un modello obbligatorio di religione, ma sono costrette ad entrare in competizione con molte altre fonti di significanza ultima per attrarre l’attenzione di individui autonomi, consumatori potenziali del loro prodotto”.
A subirne le conseguenze è la stessa concezione finalistica del sacro, che diventa un mezzo, una tecnica di autorealizzazione personale, accettata e realizzata nei limiti in cui funziona.
Così, disabitato il cristianesimo (nella sua area di influenza, che è l’Occidente), il sacro si è sempre più spostato verso l’Oriente, trovando fertile terreno delle religioni antiche, per riaffiorare in Occidente solo di recente.

Tratto da EGUAGLIANZA E DIVERSITÀ CULTURALI E RELIGIOSE di Stefano Civitelli
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