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Rapporto tra finanziamento e spesa pensionistica


La costituzione di un rapporto stabile e trasparenza tra finanziamento e spesa pensionistica è stato uno degli obiettivi della riforma del 1995.
Questa, innanzitutto, ha fissato l'aliquota contributiva di finanziamento della Fondo pensioni lavoratori dipendenti, cioè il quantum di contribuzione da destinare al sistema pensionistico, in ragione del 32% della retribuzione imponibile.
In secondo luogo (cosiddetta clausola di salvaguardia) detta legge di riforma ha attribuito alla legge finanziaria il potere di modificare i parametri che, in riferimento a quella contribuzione, valgono per la determinazione dei trattamenti pensionistici, o aliquota per il computo della pensione, quando ciò sia necessario per mantenere l'equilibrio delle gestioni.
La crisi del sistema a ripartizione
Il sistema di gestione a ripartizione attualmente attraversa un periodo critico.
Infatti, stanti, da un lato, la diminuzione del numero dei lavoratori subordinati, cioè dei tradizionali contribuenti del sistema, e, dall'altro, l'aumento del numero dei pensionati, il sistema previdenziale appare sempre più esposto al rischio di non poter mantenere la promessa di adeguati trattamenti pensionistici agli aventi titolo.
In considerazione di tale situazione, il legislatore ha assunto, come correttivo, l'iniziativa di stornare parte delle risorse del sistema su di un regime complementare che, rispetto a quello di base, è gestito a capitalizzazione e organizzato collettivamente a livello aziendale o di categoria.

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