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La disciplina della fase decisoria del processo ordinario di primo grado: rilievi conclusivi


Prima di concludere l'esame della disciplina della fase decisoria del processo ordinario di primo grado di competenza del tribunale si impongono alcuni rilievi conclusivi.
Tutto il modello di processo prefigurato dalla l. 353/90 e dalle recenti riforme è nel senso di favorire che il procedimento, dopo la pausa iniziale consentita dal differimento della data della prima udienza, si svolga in modo concentrato sotto la vigile direzione del giudice: in tal senso gioca soprattutto il grosso impegno che difensori e giudici dovranno impiegare nella prima udienza di trattazione e in quella immediatamente successiva di valutazione dell'ammissibilità e rilevanza dei mezzi di prova richiesti.
Il vero "collo di bottiglia" del processo preconizzato dalle leggi di riforma dovrebbe, pertanto, essere costituito non dalla fase decisoria, bensì dall'entità del differimento della prima udienza di trattazione: in questo punto del procedimento che solo in esso mi sembra che "cause di forza maggiore" o "stati di necessità" quali la sproporzione fra magistrati addetti e numero delle cause sopravvenute, potranno "legittimamente" agire nel senso di determinare una più o meno lunga pausa di attesa; una volta però che il processo si sia messo in moto con lo svolgimento della prima udienza di trattazione, ulteriori pause non dovrebbero più essere consentite in modo alcuno.

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