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La nozione di capo (o parte) di sentenza


L’appello deve identificare l’ambito della sentenza impugnato, perché tendenzialmente è solo rispetto a tale ambito che si riapre la controversia.
A questo fine diventa essenziale capire quale sia l’ambito di una sentenza passibile di autonoma contestazione: per questa ragione si suole identificare un’entità minima della sentenza, il c.d. capo di sentenza.
L’appello può riguardare uno o più capi di sentenza: rispetto a quelli non gravati da appello, si forma il giudicato.
In dottrina vi è la presenza di interpretazioni che spaziano da quella che identifica il “capo” di sentenza di base al “petitum” del ricorso e chi quindi delinea un ambito “ampio” per la nozione di “capo” (a ogni provvedimento impugnato corrisponde un capo di sentenza); a quella che invece identifica il “capo” con il singolo determinato profilo di illegittimità fatto valere nel ricorso (a ciascun vizio esaminato nella sentenza corrisponde un “capo” distinto).
Su una posizione intermedia si colloca la tesi secondo cui la nozione di “capo” di sentenza dovrebbe essere conformata alle utilità che l’accoglimento di una censura comporta per il ricorrente, tenendo conto di tutti gli effetti della sentenza di annullamento.
Nella giurisprudenza amministrativa prevale la tendenza che identifica come unità minima della sentenza, ai fini dell’appello, qualsiasi pronuncia espressa su una “questione” sollevata dalle parti o rilevata d’ufficio nel giudizio di primo grado.
Capo della sentenza finisce così col risultare non solo la pronuncia sul singolo vizio, ma anche il rigetto di ogni eccezione pregiudiziale o preliminare.
Il rigetto di un’eccezione non richiederebbe, di regola, una considerazione autonoma perché non implica un esito sfavorevole del giudizio per la parte che l’ha proposta, altrimenti si produrrebbe un frazionamento della sentenza non giustificato da alcuna utilità e si determinerebbe un onere molto gravoso di impugnazioni principali e, soprattutto, incidentali.

Tratto da GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA di Stefano Civitelli
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