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Tipologie di aziende famigliari


Secondo Gallo le aziende famigliari si dividono in:
• Azienda famigliare di lavoro: i compimenti della famiglia prestano la propria opera nell’azienda
• Azienda famigliare congiunturale: i membri della famiglia gestiscono una combinazione economica più per motivi storici che per volontà
• Azienda famigliare di direzione: i posti direttivi sono riservati ai membri della famiglia più capaci
• Azienda famigliare di investimento: i membri della famiglia si interessano di investimenti in attività imprenditoriali dal punto di vista dell’attuazione e controllo

Secondo Litz invece esistono 3 tipi di aziende famigliari:
• Potenzialmente stabili: proprietà e gestione afferenti alla famiglia
• A famigliarità calante: la famiglia non è coinvolta nella gestione, volontà di ridurre l’interdipendenza tra i sistemi
• A famigliarità crescete: proprietà concentrata di un individuo, volontà di incrementare i rapporti famiglia- impresa

Secondo Crobetta invece esistono i seguenti tipi di società famigliare:
• Domestiche: proprietà assoluta o ristretta, piccole dimensioni, 100% coinvolgimento della famiglia nella governance
• Tradizionali: più grandi e con coinvolgimento di membri esterni alla famiglia negli organi direttivi
• Allargate: proprietà in mano a un numero di azionisti maggiore (ma famigliari) e presenza di non famigliari anche nel CDA
• Aperte: grandi e con azionisti anche non discendenti del fondatore

Secondo una ricerca italiana le aziende famigliari si distinguono in:
• Azienda di famiglia: in questo caso la famiglia presidia la proprietà, pilota la raccolta di capitale e stimola o avalla le idee innovative
• Azienda famigliare: La proprietà e il management fanno capo alla famiglia. Infatti, abbiamo una o poche famiglie legate anche semplicemente da solide alleanze, hanno una quota di capitale di rischio sufficiente che consente di esercitare il controllo dell’azienda.

L’azienda famigliare è considerata come un modello vincente o fragile?
Le aziende famigliari medio-grandi registrano performance reddituali elevate e consistenti quindi visto da questo punto di vista può essere considerato vincente.

I PUNTI DI FORZA sono:
‣ Forte motivazione dei membri della famiglia a raggiungere il successo
‣ Possibilità di utilizzare il tema della famiglia nella promozione dell’immagine
‣ Sviluppo di competenze specifiche per l’azienda tra i membri della famiglia
‣ Condivisione di forti legami sociali tra i membri della famiglia
‣ Orientamento al lungo periodo
‣ Conservazione della reputazione dell’azienda attraverso il mantenimento di alti standard qualitativi
‣ Riduzione dei costi di controllo

In altri termini possiamo dire che nelle imprese famigliari abbiamo una forte relazione tra rischio e responsabilità personale, esiste un bilanciamento di poteri in maniera più facile tra i proprietari ed il management, inoltre abbiamo una forte cultura famigliare, una minore burocrazia, una conoscenza del business ed un forte orientamento al lungo periodo.
I punti di forza si presentano in alcune imprese famigliari ma non in tutte e quindi non si può affermare una superiorità di questo modello: esistono infatti famiglie imprenditoriali che non sono in grado di realizzare percorsi di crescita significativi e/o performance adeguate.

I PUNTI DI DEBOLEZZA infatti sono:
• Nepotismo
• Litigi fra famigliari
• Volontà dei famigliari di mantenere il controllo manche a costo di indebitare l’azienda
• Chiusura ai contributi di non famigliari al governo e alla gestione
• Minor accesso al mercato dei capitali
• Tensioni finanziarie
• Organizzazione confusa
• Sindrome del bambino viziato
• Regole paternalistiche ed autocratiche
• Drammi nelle successioni generazionali

Tratto da IMPRESE FAMILIARI di Mattia Fontana
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