Skip to content

Il ruolo del curatore artistico

Il ruolo del curatore artistico


Realizzare una sia pur breve panoramica della contemporaneità critica curatoriale impone in primo luogo misurare una distanza, una alterità della situazione linguistica italiana nei confronti dalla paritetica realtà in molti dei paesi culturalmente avanzati. Se per molte discipline in campo letterario, ivi compresa una certa tradizione della storiografia locale, regionalistica in particolare modo, e diversamente dai brillanti successi ottenuti dalla ricerca archeologica, la critica d'arte italiana ha sofferto, soprattutto negli ultimi trent'anni, l'involuzione combinatoria causata dalla sudditanza alla cultura linguistica critica d'arte italiana ha ceduto spazio e credibilità ai più aggressivi e concisi artisti-critici dell'area nord europea. Il più noto fra questi nuovi ideatori di mostre, è il critico svizzero Hans-Ulrich Obrist. Obrist in realtà è un autentico postmodernista, uno di quei fugacissimi scrittori che ha preferito delegare ad altri la formulazione dei principi che egli stesso dichiara attraverso le mostre. Il postmodernismo francese ha avuto un grande ruolo nella formazione di Obrist, ma è rielaborato attraverso una candida visione situazionista. Più spesso editore, e di buon successo, sua l'edizione Jahring dei primi anni '90, suoi diversi cataloghi monografici. Il declinare alla scrittura altrui è davvero il motivo determinante della sua impronta critica: questa delega è però fortemente condizionante nel settore dell'arte contemporanea. Sua ad esempio la serie Migration presso il Museo d'Arte Moderna di Parigi (MAM Paris 1995), sua la Biennale di Berlino del 1998 e sua anche la partecipazione a Cream nel 1998.

Tratto da LA CURA CRITICA di Alessia Muliere
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.