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Il ruolo delle università nel Medioevo

Il ruolo delle università nel Medioevo

Sia come risultato dell'evoluzione di alcune scuole cattedrali, sia per autonoma iniziativa di intellettuali che si dettero all'insegnamento, le città europee videro anche la nascita di istituzioni di insegnamento superiore del tutto nuove, organizzate sulla base di Corporazioni di maestri e di studenti: le università. Le università potevano conferire, sulla base di esami, titoli di studio con valore legale: i discenti ricevevano infatti, in ordine ascendente, il grado di baccelliere, poi quello di maestro e infine quello di dottore. Una peculiarità di grande significato risiedeva nel fatto che le università erano internazionali: qui gli studenti e i docenti provenivano da regioni diverse e avevano il privilegio di studiare o lavorare in un istituto a cui le autorità, laiche o ecclesiastiche che fossero, concedevano sempre ampi margini di autonomia. Alla metà del Duecento sorsero anche le prime biblioteche universitarie, nelle quali si raccoglievano i libri scritti dai maestri e molte copie delle opere utili all'insegnamento, talvolta in formati meno costosi e più maneggevoli di quelli che per tanto tempo gli amanuensi avevano pazientemente ricopiato e miniato nei monasteri.

Molto si costruiva, dunque, per la gloria di Dio e per l'edificazione del popolo cristiano.
Qui le statue, i mosaici, le pitture erano come speciali lettere che anche gli analfabeti potevano decifrare.

Ancora nel basso Medioevo l'Occidente era una società in cui la maggior parte degli uomini era legata a forme di trasmissione del sapere basate sull'oralità.
Ma i progressi della cultura scritta erano continui.
Se il latino restava la lingua letteraria universale, la tendenza era quella allo sviluppo delle lingue volgari.
Esse trovavano, infatti, accoglienza presso un pubblico più vasto, mostrando una maggiore capacità di esprimere i sentimenti più intimi e la caratteristica di svilupparsi in un quadro "nazionale".
Così la letteratura in volgare non rimase confinata a un singolo genere, ma si estese dalla poesia epica al teatro, dal romanzo alla lirica d'amore, dalla novella alla storiografia.




Tratto da LA RELIGIONE NEL MEDIOEVO di Fabio Pavani
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