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Zumthor e i generi letterari del Medioevo


I PRINCIPALI GENERI DEL MEDIOEVO SECONDO ZUMTHOR. Paul Zumthor negli anni '70 ha proposto una classificazione diacronica delle varie forme. A metà del XII secolo la poesia dei trovatori e la chanson de geste mostrano di trovarsi ad uno stato di evoluzione già avanzato. Mezzo secolo più tardi si diffonde il romanzo. Nel XIII secolo è introdotta la prosa e comincia a diffondersi la scrittura dei testi. Dopo il 1300 non si osservano più manifestazioni di forme nuove ma mutano quelle esistenti. Nel corso del XIII secolo la poesia si dissocia dalla musica e il latino cessa di essere lingua letteraria alternativa. Sul piano ideologico e letterario canzone, epopea e romanzo rappresentano le forme più importanti.
Canzone. Nella canzone e nella canzone d'amore i trovatori francesi, continuatori dei provenzali, hanno fissato intorno alla metà del XII secolo la prima forma di poesia lirica apparsa nel mondo romanzo. Un modo di dire interamente ed esclusivamente riferito ad un io che pur non avendo altra esistenza che quella grammaticale fissa comunque il piano e le modalità del discorso al di fuori di qualunque narrazione.
Epopea. La chanson de geste è la forma narrativa più complessa e fortunata. Fiorisce tra il 1080 e il 1180, dato che il Roland di Oxford risale al 1100. La sua misura è la lassa, una strofa di lunghezza variabile (da 3 a 10 fino a 15 – 20). Al centro dell'epopea è l'azione e lo scontro tra civiltà, ma anche tra sovrano e vassallo, tra sposo e sposa, tra nipote e zio. Dalla metà del XII secolo si costituiscono cicli di chansons e i più famosi sono quello di Guillaume, quello di Carlomagno e quelli dei baroni ribelli. Nel XIV secolo i contenuti cessano di ampliarsi e seguono due destini: o vengono rimaneggiati o si ampliano in vasti romanzi di cavalleria.
Novella e romanzo. Nasce nei primi decenni del XII secolo. La discontinuità del canto cede il posto alla continuità del racconto, trovando misure sue ed espandendosi. Lo svolgimento assume la stessa importanza del tema ed è difficile anche solo separarli. Il tempo del racconto assume un valore nuovo: il tempo della successione, della durata, non dell'esecuzione ma dello svolgimento di una azione. Zumthor distingue tradizione
- La novella. La novella ha una narrazione che mira a produrre significati morali di valenza universale; l'azione progredisce in maniera lineare; si conclude con un ritorno alla situazione iniziale, recuperata o corretta.
- Il romanzo. Il significato è soprattutto storico; l'agente si svela per gradi, nel corso dell'azione, che si sviluppa anche per rami secondari, interrompendo la linearità del racconto principale; domina l'imprevedibile. Sembra che il romanzo nasca dalla degenerazione della chanson de geste. Epico e romanzesco coesistettero tra 1170 e 1250 differenziati dalle loro implicazioni sociali: l'azione collettiva e la società nel primo; azione individuale e destino di un uomo nel secondo. Prendiamo ad esempio il Roman de Thèbes.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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