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Cassirer - Introduzione al pensiero di Holderlin

Holderlin ha avuto notevole incidenza sulla cultura del XX secolo George, Rilke, Benjamin, Heidegger, Otto, Kerenyi lo hanno letto. Cassirer vuole fare chiarezza sul ruolo che Holderlin ha svolto nella genesi dell'idealismo tedesco. Il saggio solleva però anche altri problemi. Quando Cassirer si interessò ad Holderlin la sua figura era ancora poco nota.
Cassirer mise il luce che erano stati costruiti "tanti Holderlin". Cassirer cita 3 impostazioni: lo storicismo di Dilthey; la scuola di George di Gundolf e il positivismo di Zinkernagel.
Cassirer vuole solo sondare l'originalità di Holderlin e i legami con l'universo culturale del suo tempo. Appoggiandosi forse agli studi di Dilthey sul giovane Hegel Cassirer vuole capire cosa lega Holderlin all'idealismo, ovvero cosa ha dato all'idealismo e cosa ne ha ricevuto: si tratta anche di chiarire i rapporti tra esercizio speculativo e dimensione poetica. Il lavoro di Cassirer si inserisce nell'inizio dello studio di Cassirer sulle forme simboliche. Qui l'intento è comprendere poesia e figura di Holderlin definendo differenze e convergenze con l'idealismo a partire dal rapporto poesia-filosofia. Anzitutto Cassirer rifiuta l'ipotesi di Zinkernagel sull'Iperione: Zinkernagel aveva ipotizzato che ogni stesura del romanzo fosse un romanzo diverso influenzato di volta in volta da Schelling, Fichte, Platone, Schiller. Ma Cassirer dice: dobbiamo vedere come la traduzione della realtà greca nell'esperienza poetica di Holderlin non è un a priori, ma il risultato della mediazione culturale sviluppata dall'età di Goethe. L'originalità d Holderlin non è nel rimando alla grecità, ma alla declinazione anticlassicista data al mondo greco.

Cassirer parte analizzando gli inizi della formazione di Holderin, influenzato dal criticismo kantiano, da Fichte, Goethe e Schiller. Si lega con Hegel e Schelling a Tubinga e si sviluppa la sua personalità. Ma i percorsi dei tre sono differenti. Appurata l'astrattezza della dottrina di Fichte, Holderlin vuole integrare le intuizioni di Fichte con uno spinozismo di derivazione platonica. L'uno-tutto diviene il suo motto: nel pensiero va cercata la vita, nell'unità la differenza, e comprendere che può esser diviso solo ciò che è stato unito e viceversa. Si consolida qui la "fantasia mitica" di Holderlin, alla cui dimensione si affianca una visione organicistica della natura.

Secondo Cassirer si è sempre cercato di vedere dietro tale visione della natura la presenza di Schelling. Analogie ci sono, ma risalgono a periodi diversi. Quando Schelling svolta verso la filosofia della natura è il 1797 e Holderlin ha già consolidato il suo elemento. Schelling non può spiegare l'etere di Holderlin che tutto penetra. Poi Cassirer parla del "più antico programma sistematico dell'idealismo tedesco", trovato nella biblioteca reale di Berlino nel 1913 e presentato da Rosenzweig a Heidelberg nel 1916. Chi l'ha ideato e chi redatto? È in ogni caso il momento di massima vicinanza di Holderlin, Hegel e Schelling; è dimostrato che scrisse Hegel, anche se è difficile ricondurre al suo pensiero. Importanza del programma: esplicita una duplice tensione: il tentativo di costituire una mitologia della ragione, dove il mito si propone come luogo d'incontro di logos e poiesis. Il poetico (o l'estetico) avrebbe così una valenza riunificante rispetto alla dimensione teoretica e pratica.
La dimensione mitica si pone come riferimento regolativo e comprensivo del reale.
Occorre allora una sua specifica facoltà: la fantasia mitica, attraverso cui il mito diviene elemento vivente necessario: gli dei non sono rimandi concettuali al trascendente, ma forze della natura. Il divino è la natura stessa, ma la natura è anche molteplice.
Mondo: contemporaneamente c'è unità ontologica (l'essere) e inconciliabilità nell'uomo (il tragico nella morte di Empedocle). La natura da una parte dà figura alla possibilità della relazione (Iperione), dall'altra esplicita la ricerca nel conflitto, che poi è la stessa esperienza del poeta.

La poesia in Holderlin si muta in una sorta di specchio della filosofia: anch'essa è logos, parola pensata che vien detta e viceversa. Ma Cassirer conclude: Holderlin non si può inserire nell'idealismo tedesco perché alla base dei singoli generi poetici sono gli stati d'animo. Holderlin non vuole risolvere il conflitto originario dell'uomo, perché l'uomo è questo stesso conflitto: vita e pensiero non sono ambiti separati; solo il tragico può esporre l'equilibrio in cui sono uomo e mondo. Qui secondo Cassirer viene meno il territorio comune con Hegel e i due vanno in direzioni diverse. Tra le divergenze la riflessione sulla Grecia: in Grecia il tedesco si sente a casa secondo Hegel. Per Holderlin i poeti tedeschi sono come stranieri nel mondo.

Valenza antidialettica del pensiero di Holderlin: la contrapposizione tra esperienza tragica e pensiero logico inaugura un percorso parallelo all'idealismo: la dialettica del sentimento va al posto di quella del concetto. La poesia è forma vivente, non subordinata al concetto (Hegel) o ispirazione inconscia (Schelling).

Cassirer poi fa una ricostruzione storiografica dell'idealismo. Holderlin avrebbe fornito a Schelling stimoli e idee per un sistema che coniughi le tensioni del soggettivo e dell'oggettivo nell'esperienza estetica.

Cassirer accorda a Holderlin una sensibilità filosofica indiscutibile, dice che ha una caratterizzazione mitopoeietica ed esalta la poesia di Holderlin nei suoi simboli poetici (gli elementi della natura) e nelle sue figure eroiche (Iperione ed Empedocle). Holderlin dà linguaggio al mito, attività formatrice che fa si che ciò che nasce in modo soggettivo si rappresenti in oggettività compiuta.

Cosa ha fatto il saggio di Cassirer: ricostruzione storiografica - contestualizzazione dell'opera e della figura di Holderlin - valutazione dei contenuti - valutazione di stimoli ricevuti e impulsi esercitati.

Comunque Cassirer legge Holderlin essenzialmente attraverso Iperione e la Morte di Empedocle, trascurando inni e frammenti poetologici. Sia Cassirer che Heidegger hanno emarginato i frammenti estetici di Holderlin. Cassirer rimanda Holderlin a una visione platonica ed estatica della natura e del bello. Ma il merito del saggio è l'idea di fare chiarezza eliminando l'alone mitologico attorno ad Holderlin.

Tratto da HÖLDERLIN E L'IDEALISMO TEDESCO di Dario Gemini
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