Skip to content

La struttura dell'Itinerarium mentis in deum: Prologo

All’inizio dell’itinerario, Bonaventura invoca il Primo Principio, ossia il Padre, dal quale discende ogni illuminazione spirituale, ogni cosa eccellente e ogni dono perfetto, ossia incondizionato. L’invocazione del Padre avviene per mezzo di Cristo perché, per intercessione della Vergine Maria, illumini gli occhi dell’anima «per guidare i nostri passi sulla via di quella pace» (Lc. 1, 79) «che supera ogni comprensione» (Fil. 4, 7). La pace di cui qui si parla è, naturalmente, la pace che scaturisce dall’acquisizione della Verità in sé, Verità che trascende infinitamente la capacità di comprensione umana e che può raggiungersi solo, come vedremo, attraverso l’ascesi mistica e il conseguente abbandono in Dio.

Bonaventura, prendendo come modello Francesco d’Assisi, esempio emblematico di chi ha ricercato con tutto se stesso questa pace divina, racconta di essersi ritirato 33 anni dopo la morte del santo, nell’intento di ricercare anch’egli questa pace, sul monte della Verna, monte su cui S. Francesco ricevette le stimmate. Mentre rifletteva su alcune vie che potevano consentire all’anima di ascendere a Dio, si fermò a riflettere sul miracolo dell’apparizione del Serafino alato in forma di crocifisso che ivi si mostrò a S. Francesco. Comprese quindi che tale visione esprimeva in immagine le tappe che l’anima avrebbe dovuto compiere per giungere all’estasi mistica e all’unione finale con Dio: le sei ali del Serafino rappresentavano, infatti, le sei illuminazioni spirituali, ovvero le sex illuminationum suspensiones (sei elevazioni illuminanti) che, partendo dalle creature, conducono fino a Dio.

La sola via retta che conduce a Dio è quell’ardentissimo amore per il Crocifisso che compenetrò a tal punto l’anima di Francesco da manifestarsi nella sua carne attraverso le stimmate.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.