Skip to content

La narrativa di Pasolini

Alle prime pubblicazioni di narrativa Pasolini arriva dopo numerosi tentativi. Molti testi, benchè notevoli, restano inediti, soprattutto per i loro contenuti sull'omosessualità, mentre fra i romanzi in qualche misura neorealistici viene pubblicato solo Il sogno di una cosa (1962), scritto nel 1948-49 e dedicato al dopoguerra in Friuli, con riferimenti alle lotte contadini e agli ideali socialisti.

Arrivato a Roma, Pasolini scopre un mondo diverso da quello arcaico delle campagne friulane, e  da quello borghese. Le borgate romane, con la loro vitalità, sono un universo da scoprire e  interpretare. Il romanzo che decreta la sua fama è Ragazzi di vita (1955): otto capitoli che com-pongono un quadro in apparenza oggettivo, ma si coglie spesso la compartecipazione dell'autore.

Non esiste un vero protagonista, anche se sono seguite con insistenza le vicende del Riccetto, perchè il tema principale è la vita libera ma anche misera e quasi barbarica dei giovani popolani. Uno dei punti di forza del testo sta nel contrasto fra i dialoghi dei personaggi, in romanesco, e le parti narrative, in un italiano quasi elementare, ma non privo di immagini metaforiche.

In Un incontro, il Riccetto chiede al Napoletano di essere informato su un gioco di carte truffaldino che questi gestisce sulla pubblica via. I due ragazzi vanno poi all'osteria, e si raccontano la loro squallida vita. Pasolini ha voluto superare, con questa sua sperimentazione, le forme ibride del Neorealismo, puntando da un lato a recuperare la lezione di Verga, dall'altro impiegando il pluristilismo di Gadda, che nell'ottica pasoliniana coronerebbe il realismo verghiano.

Nonostante i limiti che sente nella sua opera di romanziere, Pasolini pubblica nel 1959 Una vita violenta. Il protagonista Tommasino Puzzilli, da teppista neofascista, diviene militante socialista. L'organizzazione ideologica rende piuttosto falsa la rappresentazione del mondo popolare: non a caso, dopo quest'opera, Pasolini pubblica solo un testo giovanile (Il sogno di una cosa) e alcuni 
racconti e brani in forma di dialogo o sceneggiatura, in Alì dagli occhi azzurri (1965).

Una vita violenta suscitò consensi e polemiche. Calvino, pur apprezzandola, rimproverò Pasolini di pratolineggiare, cioè di seguire il modello di Pratolini e cedere a una rappresentazione edulcorata e simpatizzante della virtù. In Fine di una notte brava, quando i protagonisti stanno per tornare alle borgate, uno di loro, Lello, finisce sotto un tram e perde una mano e un piede.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.