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La prima fase della produzione di Mariano Josè de Larra

La prima fase della produzione di Mariano Josè de Larra


Dividiamo la sua attività di scrittore in due fasi: una fino al 1832, all’insegna del giornalismo personale, e una seconda, all’insegna della collaborazione coi maggiori quotidiani di opposizione e di impegno politico e culturale. Alla prima fase appartiene la rivista El pobrecito hablador, dove Larra si era inventato un suo stile e si era dato un suo programma, consistente in:  “ridere delle ridicolaggini: questa è la nostra divisa;  essere letti: questo è il nostro obiettivo; dire la verità: questo è il nostro mezzo”. Oltre al Pobrecito appartiene all’epoca anche un’altra rivista, “El duende satirico del dia”. In entrambi si rivela già l’originalità della scrittura di Larra, con la sua osservazione della realtà a metà tra situazioni particolari e problemi generali, tra esperienza personale e sociale. Ancora, con la sua sconcertante immediatezza con cui comunicherà, nei suoi articoli, la sua delusione da democratico e la sua goethiana, ma sarebbe meglio dire wertheriana, decisione di uccidersi. Ancora, pensiamo al tentativo di costruire una nuova prosa in castigliano, novità che si nota subito se confrontata con la rotonda prosa di Jovellanos. Larra fonda una prosa che impasta umorismo e confessione, così brillantemente raggiunta in così poco tempo, da fargli perdonare le numerose sciatterie e convenzionalità della sua scrittura.
Larra era consapevole della sua novità, palesandosi spesso nei suoi articoli con ironia, autodefinendosi scrittore a cottimo.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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