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Il realismo ottico in Arrivée d'un train - Lumière -




Possiamo adesso ritornare al primo sintagma, considerandolo nella sua totalità; si è visto che:
a) l’osservatore si trova parzialmente debraiato all’interno dell’enunciato, assumendo lo statuto di attore virtuale, e venendo denominato spettatore;
b) lo spettatore si trova omologato agli attori figurativi presenti nel testo, sia per le sue caratteristiche antropomorfe che posizionali;
c) l’analisi ci ha permesso di rinvenire un altro attante delegato dell’enunciatore e figurativizzato nell’enunciato, l’informatore, omologato a livello figurativo(attoriale) con il soggetto performante(treno);
d) lo spettatore pare ritrovarsi essenzialmente sulla dimensione pragmatica – percezione posizionale di se stesso rispetto allo spazio che lo circonda –; lo spazio dello spettatore è anch’esso pragmatico – strutturato secondo la distanza –. Al contrario l’informatore si situa nella dimensione cognitiva, costituendo la propria competenza come far sapere; lo spazio dell’informatore ha anch’esso una forte valenza cognitiva e appare come luogo di una trasformazione di sapere;
e) l’omologazione tra informatore e soggetto performante, sembra caratterizzare sematicamente il reale come autoevidente.
Gli elementi qui elencati sono gli elementi costitutivi della strategia enunciativa del primo sintagma, strategia che chiameremo realismo ottico.

Tratto da SEMIOTICA DEI MEDIA di Nicola Giuseppe Scelsi
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