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Le formazioni politiche di Gaetano Mosca


Bobbio ha sottolineato come siano le parole formazione e organizzazione i pilastri dell'analisi di Mosca sul concetto di classe politica.
In merito alla formazione, Mosca individua due tendenze costanti: aristocratica e democratica. La prima tende alla chiusura e alla cristallizzazione; la seconda all'apertura e al rinnovamento. La prima trova reale sviluppo nell'istituto dell'ereditarietà come elemento funzionale alla conservazione della classe al potere; la seconda nell'istituto dell'elezione come strumento di rinnovamento del ceto politico. In merito all'organizzazione – che va tradotta come complesso di procedimenti adoperati dagli appartenenti alla classe superiore per mantenere la propria coesione ed esercitare il proprio dominio – troviamo due principi: quello autocratico e quello liberale. Il primo muove dall'alto verso il basso; il secondo dal basso verso l'alto.
La combinazione dei principi di formazione e organizzazione determina quattro diverse forme di governo: aristocratico – autocratico; aristocratico – liberale; democratico – autocratico; democratico – liberale.  Non si pensi però che tutto ciò sia funzionale semplicemente all'esigenza di Mosca di ricondurre il discorso al tema del dominio della minoranza. Ciò è ammissibile nella misura in cui tale dominio sia precisato. Non è, infatti, un dominio fisico o brutalizzato ma basato su un principio di giustificazione, che Mosca chiama formula politica. La formula politica è l'insieme delle credenze accettate che dà ad una classe politica un fondamento di legittimità e che dunque dà legittimità ad un governo. Il dominio è quindi dominio culturale, condotto attraverso una formula politica.
Mosca non sarà sempre così duro. Quando parla di difesa giuridica negli Elementi di scienza politica, intendendo con tale formula il principio di discernimento qualitativo delle forme di governo, chiarisce come ogni società sia portata per natura a proteggere il gruppo sociale dagli effetti distruttivi dei comportamenti devianti. L'organizzazione politica (ma anche la religione) esercita un controllo sociale più efficace quando si fonda sulla contrapposizione di più forze sociali all'interno dello stesso organismo politico. Il migliore governo è il governo misto, fondato sull'equilibrio di diverse forze sociali. Ciò però non deve fare pensare ad una deviazione in senso democratico. Mosca tiene sempre ben separati i concetti di liberalismo e democrazia e quando parla di governo misto si riferisce al primo, non al secondo. La democrazia lasciava già dedurre la possibilità di uno squilibrio delle forze nella direzione delle masse. In questo quadro sta la sua interpretazione della mafia. L'idea di una minoranza organizzata che, mantenendo per intero l'ambiguità della sua legittimazione fondata sul ricatto della protezione, dalla nicchia rurale delle sue origini si espande verso il più urbanizzato spazio della borghesia dei galantuomini, proprio attraverso la crescita del potere contrattuale  nei confronti degli apparati politici ed amministrativi dello Stato, crescita proporzionale al progressivo allargamento del diritto di voto.


Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
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