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Psicodinamica e psicopatologia dell'abuso infantile


La struttura familiare ha un ruolo importante, infatti i bambini che vivono con un solo genitore corrono maggiormente il rischio di essere vittime di abuso e di trascuratezza.
Wolfe propone un modello transizionale che può contribuire a spiegare le dinamiche familiari che provocano comportamenti abusivi. In una prima fase vi è certamente una ridotta tolleranza allo stress e una disinibizione dell'aggressività. Eventi stressanti possono provocare risposte di abuso e di trascuratezza da parte dei genitori che sono predisposti a tali comportamenti attraverso esperienze precedenti di apprendimento. Nella seconda fase si verifica una transizione per cui le tattiche utilizzate per far fronte allo stress si dimostrano inadeguate e si può andare incontro allo sviluppo di comportamenti abusivi. Nella terza fase si verifica la ripetizione dello stimolo provocatorio e questo può provocare una accentuazione delle risposte; si può anche verificare un pattern cronico di rabbia e abuso.
Riguardo alle conseguenze evolutive nei bambini abusati è stato messo in luce che essi sviluppano rappresentazioni mentali delle relazioni con gli altri piuttosto carenti. Nell'ambito dell'attaccamento vi è un'elevata frequenza di pattern disorganizzati. Ulteriori difficoltà sono legate alla sregolazione affettiva, alla difficoltà a provare empatia e a comprendere gli stati d'animo degli altri. Con i coetanei possono presentare difficoltà sociali.
Traumi acuti o cronici possono influire sulla memoria in modo molto diverso, ed è fondamentale comprendere il significato personale attribuito al trauma.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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