Skip to content

La conversazione telefonica, radiofonica e televisiva: analisi linguistica


La conversazione telefonica assume, nella prospettiva indicata, caratteri che la collocano in un momento diverso del continuum rispetto alla situazione canonica poiché essa non porta ad una compresenza spaziale dei partecipanti nell’atto comunicativo. La comunicazione a distanza porta ad un impoverimento della comunicazione che viene circoscritta ai suoi aspetti acustici.

Nella conversazione dialogica a distanza quale quella telefonica, l’io può usare qui nel suo rivolgersi ad un tu che usa lì solo per riferirsi a un luogo continuo all’io, un luogo che risulta condiviso a livello cognitivo ma non spaziale.

Nella comunicazione radiofonica e televisiva, pur essendo assente un rapporto comunicativo diretto, l’interazione è costantemente simulata attraverso la presenza di personaggi con cui un io stabilisce un rapporto interpersonale faccia a faccia.

Ancora più complessa è la situazione dello scritto elettronico. Pur nell’assenza di qualsiasi forma di corporeità, fisica o vocale, dell’io e del tu, nella specificità dello spazio elettronico si determina un riferimento ai partecipanti ed al contesto condiviso più forte di quanto non sia nella situazione scritta canonica. Nel web chat, ad esempio, ha luogo via internet una conversazione che si realizza in sincronia ed associa il mezzo grafico alla fluidità e spontaneità di quello fonico.

Nella comunicazione radiofonica la condivisione del qui resta assente ma si realizza una condivisione dell’ora che può essere reale o virtuale. Nella comunicazione televisiva si può operare, invece, una condivisione virtuale del qui

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.