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Cosa credevano le streghe?


Credono che costoro siano in grado di rovesciare l’ordine morale, che conoscendo la corretta condotta in società siano capaci di capovolgerla. Tali credenze implicano l’antitesi e il rovesciamento delle norme sociali. Lucy Mair distingue tra nightmare witches, personificanti le nostre paure e le everyday witches, avide, maligne, inospitali, che non condividono cibo e bevande, non cooperano, vivono sole e soffrono di disabilità fisica. Altro attributo tipico è la  presenza di un animale notturno e selvaggio. (Si credeva che dalle piume del nightjar si possa ottenere una medicina che rende invisibili e dalla iena una che permetteva di viaggiare su lunghe distanze; pure i pipistrelli erano sospetti perché notturni). Secondo l’autore è ironico il fatto che, con il credere nella stregoneria e il comportarsi di conseguenza le persone si rendano certe che i sintomi dell’incantamento accadranno; se impauriti per sospetti verso altrui persone cercheranno di non offendere nessuno, per sospetti verso se stessi avranno un comportamento il più inoffensivo possibile. In questo modo i propri veri sentimenti come la rabbia verranno soppressi e secondo gli psicologi tale fenomeno dà origine a forme di depressione che a lungo andare sfociano in effetti negativi psicosomatici, ulcere, coliti, emicranie, facilmente imputabili alla stregoneria.

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